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Dichiarazione di Paolo GENTILONI SILVERI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Margini esigui, tocca a loro la prima mossa» - Intervista

  • (07 luglio 2008) - fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli - inserita il 07 luglio 2008 da 31

    Gentiloni, Pd: tolgano il “blocca processi” e poi sulle intercettazioni si può dialogare

    ROMA «Sulla giustizia siamo al muro contro muro», scandisce Paolo Gentiloni, uno dei ”magnifici dieci” del vertice Pd. Sulle intercettazioni comunque si può trovare un margine, ma su tutto c’è una pregiudiziale: «La maggioranza ritiri la norma ”salvapremier”».
    Onorevole Gentiloni, un muro contro muro senza sbocco?
    «Sarà battaglia frontale finché il governo non ritirerà l’emendamento ”salvapremier” al decreto sulla sicurezza. Finché non lo farà, non vedo margini».
    Dalla Lega giungono segnali di dialogo, invece.
    «Ho visto Calderoli, parla di dialogo, fa pure proposte, mah...».
    Resta scettico?
    «Il fatto è che quel ”salvapremier” è un macigno sulla strada di ogni confronto e dialogo. Rappresenta fra l’altro uno schiaffo agli elettori del centrodestra oltre che a tutti gli italiani. La destra ha cavalcato l’allarme sociale sulla sicurezza che deriva da alcuni reati tipo le rapine in villa, la violenza sulle donne, gli omicidi di pirati della strada, la pedopornografia. Sono esattamente le decine di migliaia di processi che andrebbero a gambe all’aria, disinteressandosi delle vittime, solo per sospendere per un anno un processo che coinvolge il premier. Uno schiaffo tale che giustifica la nostra linea di totale opposizione».
    Non avete segnali che possano rinunciarci, a questo salvapremier?
    «Non stiamo con l’orecchio per terra in attesa di segnali. Ripeto, l’unico fatto nuovo sarebbe il ritiro di quella impresentabile e ingiustificabile norma».
    Possibilisti almeno sul lodo Alfano?
    «Finché non ritirano il salvapremier, non cominciamo neanche a discuterlo, il lodo Alfano. Comunque il testo attuale è inaccettabile, come hanno sottolineato e chiarito i più illustri costituzionalisti e a sua tempo la stessa Consulta».
    E sulle intercettazioni?
    «Sono uno strumento utile e indispensabile alla magistratura. E’ tuttavia insopportabile che intercettazioni irrilevanti e che coinvolgono persone estranee alle indagini, finiscano sui giornali, qui ci potrebbe essere lo spazio per un confronto costruttivo, se si abbandona la via del decreto e norme assurde come le pene per i giornalisti e il black out sulle indagini preliminari».
    Si riferisce anche alle intercettazioni sulla Rai?
    «Da quelle intercettazioni viene fuori un quadro di squallore ma anche un fatto di un certo rilievo politico: Berlusconi se ne occupa continuamente, fa un po’ il governo ombra della Rai».
    Berlusconi vi dà dei «giustizialisti».
    «Costituzionalisti, direi. Nessuno nel Pd vuole tutto il potere politico in mano alle toghe. Ma sulla difesa dell’ordinamento costituzionale il Pd è intransigente».
    «Risucchiati da Di Pietro», è l’altra accusa.
    «Macché! Non condivido la strategia dipietrista. Non ci interessa l’urlo di un girotondo, ma vogliamo dar voce a milioni di italiani che non sopportano che di fronte alla crisi economica il premier si occupi solo dei suoi processi».

    Fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, processi, magistratura, pd, Rai, governo ombra, Salva-Premier, Berlusconi Silvio, blocca - processi, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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