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Dichiarazione di Anna FINOCCHIARO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Consigliere Regione Sicilia (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

Dichiarazione di voto emendamento SALVA-PREMIER - Senato della Repubblica -

  • (18 giugno 2008) - fonte: Senato della Repubblica - Resoconto stenografico della seduta n. 022 del 18/06/2008 - inserita il 18 giugno 2008 da 2761
    Ripresa della discussione del disegno di legge n. 692
    PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.0.800.
    FINOCCHIARO (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    FINOCCHIARO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, noi non parteciperemo alla votazione di questo emendamento e ancora ribadisco, se vi fosse una possibilità, che qualora voi ritiraste l'emendamento potremmo tornare a discuterne il merito. Ma è esattamente il merito quello che non viene in discussione in quest'Aula e che non è venuto in discussione in Commissione, che non si è occupata del contenuto dell'emendamento 2.0.800.
    Nessuno degli argomenti di merito che sono stati sviluppati dal senatore Li Gotti è stato affrontato in quest'Aula, neppure da giuristi autorevoli come quelli che siedono ai banchi del Governo e delle Commissioni. Nessun argomento di merito tranne quello, simbolico ma menzognero, per cui questa è una norma che servirebbe per aumentare le condizioni di sicurezza nel Paese, consentendo ai cittadini di vedere celebrati subito i processi per i fatti più recenti e impressivi, lasciando fuori di giustizia non soltanto le ragioni di quegli imputati, anche innocenti (molto innocenti) che sono sotto processo e che vedono sospeso il diritto a vedere proclamata la propria innocenza, ma anche - come ci ha illustrato il senatore Li Gotti - di quelle parti civili che per troppi anni hanno atteso giustizia. E questo riguarda anche processi molto seri, per fatti molto gravi: ne cito soltanto uno, quello che riguarda i fatti di Bolzaneto.
    Nessun argomento di merito, dunque. Io, invece, vorrei aggiungere qualche argomento di merito per giustificare la nostra posizione, che non è pregiudiziale, non è figlia dell'antiberlusconismo, (la voglio dire, questa cosa, la voglio dire chiaramente) ma nasce dall'esperienza di chiunque abbia frequentato le aule di giustizia, e ce ne sono tantissimi di autorevoli tra i vostri banchi. Sapete benissimo che sospendere i processi per un anno significherà aggravare il lavoro delle cancellerie, che sono già oberate (chiunque di voi faccia l'avvocato lo sa), dell'ulteriore adempimento, costosissimo in termini di tempo, di inviare a tutte le parti del processo la comunicazione della sospensione.
    E questo ovviamente non riempirà automaticamente i ruoli del processo, perché questi si preparano con largo anticipo e voi sapete quanto tempo occorre per le notifiche, perché vadano a buon fine e siano rispettati i termini del processo. Noi avremo un pezzo del lavoro dei nostri tribunali che sarà non utilizzato: altro che contributo alla sicurezza! Tutto questo recherà un aggravio straordinario di lavoro che non produrrà nulla, non produrrà giustizia, non produrrà sicurezza. (Applausi dai Gruppi PD e IdV). E bisogna dirlo! Questo è un argomento di merito piano, non è una sofisticheria ideologica.
    Voglio dirlo con chiarezza, perché credo davvero che dirci le cose così come le pensiamo possa essere il modo migliore per venir fuori anche da momenti aspri e difficili di conflitto come questi.
    Il senatore Zanda poco fa ha adoperato un argomento per contestare, ovviamente in piena legittimità e senza nessun attentato all'autorità del Presidente del Senato, la sua decisione secondo la quale l'emendamento viene ammesso perché è coerente con i fini del decreto-legge, che è quello di raggiungere un maggior livello di sicurezza; e lo ha fatto partendo dalla lettera del Presidente del Consiglio. Colleghi, la logica non è a disposizione di una parte, ma è - come dire - il presupposto stesso della capacità di intendersi: quando il Presidente del Consiglio, anche con un certo allarme, segnala nella propria lettera che i suoi legali lo hanno informato che tra i processi che verrebbero sospesi (stendo un velo pietoso su tutto il resto) ci sarebbe anche il proprio, la logica avrebbe voluto che il presidente Berlusconi annunciasse al Presidente del Senato il ritiro dell'emendamento e non il fatto che avrebbe presentato un disegno di legge sull'immunità per le alte cariche dello Stato! (Applausi dal Gruppo PD).
    Intendo dire solo una cosa e mi permetto di farlo in quest'Aula, perché si tratta di una valutazione politica che ritengo coerente con il modo in cui questa legislatura è cominciata. Forse il presidente Berlusconi con questa norma e poi con la misura sull'immunità per le alte cariche dello Stato sfuggirà a una sentenza, peraltro di primo grado, ma perderà una grande occasione per dare non solo serietà e corpo alle affermazioni che ha fatto autorevolmente in quest'Aula e in quella della Camera, ma anche per segnare davvero in questa legislatura l'uscita dalla transizione italiana e l'inizio di una nuova era del bipolarismo in Italia, in uno schema politico semplificato grazie a noi e nella possibilità vera di ridare forza alla democrazia italiana. Il presidente Berlusconi sta sprecando un'occasione e la state sprecando anche voi.
    Torneremo a vedere un film già visto, coronato ancora una volta dall'intervento della Corte costituzionale. Non è questa la politica che mi sarebbe piaciuto vedere. (Vivi, prolungati applausi dal Gruppo PD.).
    VOCI DAI BANCHI DEL POPOLO DELLA LIBERTÀ. Bis! Bis!
    FINOCCHIARO (PD). Signor Presidente, poiché usciamo dall'Aula, per non ostacolare i lavori dell'Assemblea la prego di concedere un minuto alle mie senatrici e ai miei senatori per poter uscire ordinatamente.
    PRESIDENTE. Sono liberi di farlo, senatrice Finocchiaro.

    Fonte: Senato della Repubblica - Resoconto stenografico della seduta n. 022 del 18/06/2008 | vai alla pagina
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