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Dichiarazione di Giovanni GALLO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: L' Ulivo) 


 

Brunetta, i fanulloni e il Sempreassente Galan

  • (20 giugno 2008) - fonte: partitodemocraticoveneto.org - inserita il 23 giugno 2008 da 31

    Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha lanciato una sacrosanta crociata contro i fannulloni, ovvero quella parte, a mio giudizio minoritaria, di pubblici dipendenti che fanno poco o nulla, gettando discredito sull'intera categoria.
    Brunetta ha giustamente sostenuto che per punire i fannulloni bisogna partire dai vertici.
    Attendiamo che il ministro passi al più presto dalle parole ai fatti.
    Gli segnaliamo intanto un caso su cui è necessario intervenire con la massima urgenza: si tratta di un fannullone annidato nel punto più alto dell'amministrazione regionale del Veneto: Giancarlo Galan.
    Ho già avuto occasione di definirlo pubblicamente il «consigliere Sempreassente». Infatti Galan nell'anno in corso ha partecipato, e per pochi minuti, a una sola seduta del Consiglio regionale: nelle altre 20 sedute è andato altrove, forse a pescare.
    Situazione quasi identica nel 2007: 38 assenze su 45 sedute. La stessa musica negli anni precedenti: 24 assenze su 42 sedute nel 2006, e 9 assenze su 18 sedute nel 2005. Il totale, dall'inizio della legislatura, è di 91 assenze su 126 sedute. Il consigliere Galan è davvero campione mondiale di assenteismo.
    Ed essendo, oltre che consigliere, presidente della Giunta regionale è molto impegnato a disertare anche quella. Infatti, nelle prime 11 sedute del 2008 Galan è stato assente 4 volte, e dall'inizio della legislatura ha collezionato già 29 assenze.
    Ma se il presidente è un fannullone, tocca agli amici più fidati lavorare al posto suo, come è accaduto per la recente vicenda delle cartolarizzazioni.
    Il fedelissimo Tiziano Zigiotto aveva portato in Consiglio regionale un provvedimento che apriva la strada a una svendita degli immobili regionali, senza aver ancora disposto un bando pubblico per l'inventario dei beni, in cui venivano compresi anche gli immobili delle Ater e delle Aziende sanitarie.
    L'operazione di svendita, ipocritamente chiamata «valorizzazione», veniva demandata alla società Veneto Sviluppo, che non è di fatto controllabile dal Consiglio regionale.
    Dietro la Veneto Sviluppo si intravedevano già i soliti amici degli amici. Ma il Consiglio regionale ha fatto saltare questa operazione, con il voto contrario dell'opposizione a cui si è aggiunta la Lega Nord e una parte di Forza Italia.
    È stato in quel momento che Zigiotto ha chiesto le dimissioni del capogruppo di Forza Italia Remo Sernagiotto, anticipando di poche ore la richiesta del presidente Galan, che era furibondo.
    Ed è subito partito il regolamento di conti con quella parte di Forza Italia che, dopo la frana di voti delle ultime elezioni, non riconosce più Galan come capo. E dopo lo scontro interno al suo partito, Galan è andato all'attacco della Lega. Altro che portaborse!

    Fonte: partitodemocraticoveneto.org | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, forza italia, veneto, regione veneto, consiglio regionale, giunta regionale, governatore, galan, ministro P.A. | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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