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Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Vicepres. Senato  


 

Essere contro non basta più - Intervista

  • (08 luglio 2008) - fonte: Europa - Maria Pia D'Orazi - inserita il 08 luglio 2008 da 31

    I radicali non vanno in piazza «perché non si ritrovano nelle parole d’ordine di chi ci va», contro la chiacchiera e favorevoli a proposte concrete sulla riforma della giustizia. Però domani alla camera arriva il lodo Alfano, il governo è disponibile ad ammorbidirsi sulla blocca-processi se l’immunità passa in altro modo e il dl sulla sicurezza procede. Non sarà regalare a Di Pietro la difesa della democrazia?
    Premesso che ci siamo battuti in parlamento contro gli emendamenti governativi "blocca-processi", (che nulla hanno a che fare con il decreto sulla sicurezza dove sono stati inopinatamente "inseriti", che un decreto legge sulle intercettazioni è inaccettabile, e che anche sul lodo Alfano ho le mie più vive perplessità) il nostro obiettivo è vedere se a partire dal cortocircuito attuale, l’occasione possa essere colta per quelle profonde riforme per la "giustizia giusta" a vantaggio di tutti i cittadini italiani e non solo di alcuni... Abbiamo trascorso la nostra vita nelle piazze e per strada, scegliendo peraltro proprio piazza Navona per manifestazioni "storiche" come quella per celebrare la vittoria sul divorzio. Non è questo il punto. Il punto è che la stragrande maggioranza di chi partecipa alla manifestazione di oggi a piazza Navona è per il mantenimento dell'obbligatorietà dell’azione penale, che noi contrastiamo, per la non separazione delle carriere, che noi riteniamo invece urgente, per una visione dì fondo di una giustizia diversa da quella che noi invochiamo da tempo immemorabile per uscire da questa situazione di sfascio. Non sento nessuno, o pochi, parlare, per esempio, di responsabilità civile e professionale dei magistrati (sbaglio o su questo abbiamo stravinto un referendum?), della riforma del sistema elettorale del Csm, dell’ulteriore depenalizzazione dei reati minori, dell’abolizione degli incarichi extragiudiziari, della riforma del sistema penitenziario...
    Insomma per dei legislatori, e per chi sente una responsabilità di "governo delle situazioni, non basta essere "contro", bisogna riuscire a contrapporre una linea di riforme per tutti, contrapposta ai provvedimenti deplorevoli che il governo presenta a spizzichi e bocconi. Noi stiamo facendo questo sforzo di proposta e non da oggi, verificando ogni giorno e visitando anche carceri, Cpt, campi rom stiamo preparando con Rita Bernardini un convegno internazionale sulla "obbligatorietà" dell’azione penale...
    Alcuni esponenti del Partito democratico come Giovanni Bachelet hanno deciso di partecipare «perché la giustizia è uguale per tutti». Cosa ne pensa?
    La giustizia "dovrebbe" essere uguale per tutti. Ma nel nostro paese non è così. Sono anni, anzi decenni che la giustizia non è uguale per tutti. Quella della "giustizia giusta" è un antica battaglia radicale - dice nulla il caso Tortora? - perché siamo convinti, non da ora e non dai fatti di cronaca politica di questi giorni, che non si possa parlare di giustizia con la G maiuscola in un paese che ha accumulato nove milioni di processi pendenti, cinque milioni sul penale e quattro nel civile, che mediamente si concludono dopo dieci anni. Anche per questo noi parliamo non di obbligatorietà dell’azione penale, ma di arbitriarietà dell’azione penale che, di fatto, si è da tempo creata e di cui gli unici a decidere sono i magistrati e la loro "cupola" come la chiama Pannella, il Csm.
    Di Pietro guadagna consensi e nello stesso tempo rischia per qualcuno di essere "l’assicurazione sulla vita di Berlusconi". L’alleanza con l’Idv è da difendere?
    La nostra valutazione è arcinota e sono sicura che oramai molti nel Pd - e magari persino Veltroni che oggi corre il rischio di vedere l’opposizione interna trasferirsi addirittura in piazza - riconoscono che è stato un grave errore negare l’apparentamento ai radicali, respingere i socialisti, e stendere invece il tappeto rosso a Di Pietro, con lancio di fiori...
    L’esclusione della piazza sposta l’attenzione sull’opposizione parlamentare. È possibile anche un nuovo scacchiere di alleanze?
    Per una radicale e liberale le alleanze si basano sui contenuti e non solo sugli schieramenti.

    Fonte: Europa - Maria Pia D'Orazi | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, intercettazioni, partito democratico, Decreto Sicurezza, processi, alleanze, manifestazione, magistrati, Idv, radicali al Parlamento, azione penale, Csm, blocca - processi, lodo Alfano, socialisti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 08 luglio 2008 da 31
    "Essere contro non basta più?" Alla buon'ora o, come diceva il M°Manzi:Non è mai troppo tardi.

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