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Dichiarazione di Bruno MELLANO


 

Pd-Pdl. Mellano: di baratto in baratto, decenni di partitocrazia presentano il conto...

  • (11 luglio 2008) - fonte: radicali.it - inserita il 12 luglio 2008 da 861

    Se lo scontro nel Pd si esaurisce nel decidere chi deve essere il prossimo sparring-partner di Berlusconi, non si va da nessuna parte. L’interlocuzione va fatta con la gente, sulla base di proposte e campagne politiche, a partire dagli strumenti di democrazia diretta, non tra apparati.

    • Dichiarazione di Antonella Casu, Michele De Lucia e Bruno Mellano, Segretaria, Tesoriere e Presidente di Radicali italiani

    Tra un “lodo” che rischia di garantire impunità – più che immunità – ai vertici di uno Stato partitocratico, privo di ogni parvenza di Stato di Diritto; un “bloccaprocessi” che rende palese la montatura mediatica dell’”allarme sicurezza” su cui si è costruita parte importante della vittoria elettorale del Pdl e del suo “proprietario”; una “piazza” in realtà eterogenea e in cerca di una classe dirigente, a cui vanno date armi sì, ma democratiche e nonviolente, contro comode criminalizzazioni e sciatta demagogia, lo scontro in corso nel Pd – che ha un problema di progetto politico e di futura leadership – sta assumendo toni e contenuti grotteschi: tutto rischia di risolversi nel decidere chi sarà, di baratto in baratto, il prossimo sparring-partner di Berlusconi.

    Evidentemente non ha insegnato nulla il via libera del Pci, nel 1984, al decreto salva-Fininvest di Craxi, né la legge Mammì del ’90, né la legge Maccanico sulla quale nel ’97 il centrodestra si astenne, né la Bicamerale dalemianberlusconiana, né l’autorizzazione “provvisoria” data dal governo D’Alema, nel ’99, a Retequattro, a scapito di Europa 7. Intanto, gli uni e gli altri, affossavano a reti unificate i referendum radicali che – in particolare nel 2000 – avrebbero consentito la riforma e l’innovazione per il nostro Paese.

    Oggi decenni di partitocrazia, di illegalità, presentano il conto con gli interessi. E la soluzione non sta nelle intese e negli scambi tra apparati e gruppi di potere, come non sta nel raccogliere cinque milioni di firme su non si sa bene cosa, e senza nessun concreto effetto giuridico. Semmai, è proprio dagli strumenti costituzionali di democrazia diretta, a livello nazionale e locale, che bisogna ripartire.

    Fonte: radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: democrazia, innovazione, pdl, pd, radicali, Europa 7, D'Alema, riforma, Retequattro, Berlusconi Silvio, Casu, blocca - processi, lodo Alfano, Craxi Bettino | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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