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Dichiarazione di Maurizio GASPARRI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

«Superare l’ingorgo giustizia per non mettere in ombra i risultati» - Intervista

  • (07 luglio 2008) - fonte: Il Messaggero - Claudia Terracina - inserita il 07 luglio 2008 da 31

    ROMA «Bossi non ci fa paura, anzi ci fidiamo completamente di lui», assicura il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che si sente di scommettere «sulla lealtà della Lega nei confronti della maggioranza e del governo». Tanto che ha voluto incontrare il ministro Calderoli «per vedere se è davvero possibile, anche dal punto di vista formale, inserire il lodo Alfano con l’immunità per le alte cariche dello Stato nel decreto sicurezza». Insomma, garantisce, «nel governo non c’è nessun caos e siamo tutti solidali con Berlusconi, che sul fronte giustizia ha non una, ma mille ragioni».
    Lei si fida di Bossi, presidente Gasparri, ma il fatto che il leader leghista spesso e volentieri alzi i toni non le sembra una tirata d’orecchi per la maggioranza?
    «Bossi è Bossi e ha in mente un solo obiettivo, ottenere il federalismo. E per raggiungere questo scopo non fa mediazioni. Lui parla direttamente, senza giri di parole. Può essere scioccante, ma è anche un bene, perchè parla chiaro, da persona leale».
    Ma secondo lei c’è o no troppa confusione nel governo? Non sarà che il tema giustizia ha sviato i ministri dai problemi del Paese reale?
    «Bè, ultimamente è stato l’argomento dominante e ha messo in ombra i risultati conseguiti in economia e sul fronte sicurezza. Questo deve finire, ma è stato inevitabile, viste certe forzature della magistratura. Per dire solo l’ultima, pensi all’abolizione del 41 bis da parte dei giudici di sorveglianza. Una cosa gravissima, altro che occuparsi del destino di veline ed attricette..».
    Non svicoli, presidente Gasparri, spieghi se la Lega può essere davvero una spina nel fianco del governo..
    «Penso di no, proprio perchè deve ottenere la riforma federalista. Cosa che è nel patto della nostra alleanza e che conviene anche a Roma, come ha ben colto il sindaco Alemanno. Bossi fa le sue battute perchè si preoccupa che il dibattito sulla giustizia, alla fine, possa mettere in ombra il federalismo, ritardandone il varo. Berlusconi fa bene a minimizzare, anche se è nell’interesse di tutti superare questo ingorgo sulla giustizia».
    Ecco, anche lei parla di ingorgo, non sarebbe il caso di trovare una via di uscita?
    «Noi siamo prontissimi. Tant’è che ho incontrato Calderoli per esaminare la possibilità di sostituire il blocca-processi con il lodo Alfano. Temo però che la cosa possa incontrare problemi formali. Non è che cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia, come in matematica. Nel fare le leggi, bisogna attenersi alle regole e rispettare alcuni percorsi, compresa la sensibilità del Capo dello Stato sul tema dell’immunità per le alte cariche».
    Secondo lei, Berlusconi potrebbe davvero rinunciare al blocca-processi?
    «Solo se l’alternativa del lodo Alfano fosse praticabile in tempi brevi. Ma la vedo difficile anche per problemi di calendario, visto che in Parlamento abbiamo in approvazione una serie di decreti che ci terranno impegnati fino alla prima settimana di agosto. Ma, soprattutto, per motivi politici. Con chi fare un accordo? Non con questo Pd, condizionato da Di Pietro e devastato da faide interne».
    Insomma, temete che i tempi non garantiscano una via preferenziale al lodo Alfano?
    «Vogliamo soluzioni lineari. Dopo di che, a tutti interessa uscire da questo dibattito stantio. Dico di più. In certi casi Berlusconi ha ecceduto, come quando ha detto che Napolitano ha scritto la lettera al Csm su sollecitazione dei presidenti delle Camere. Non è stata un’uscita felice. Ma come non capirlo? Fa benissimo a reagire alla campagna giudiziaria orchestrata contro di lui. Che esiste, eccome. Basta leggere i motivi della ricusazione del giudice Gandus per il processo Mills, che il premier ha inviato a noi parlamentari per capire come possa avere seri pregiudizi nei confronti del premier. Ecco, io, come il 60 per cento degli italiani, sondati da giornali e tv, credo proprio che Silvio sia perseguitato da certi giudici».

    Fonte: Il Messaggero - Claudia Terracina | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, giudici, processi, pdl, presidente Napolitano, alemanno, lega, 41 bis, blocca - processi, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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