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Dichiarazione di Jean Leonard Touadi

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Dopo piazza Navona lascio l'Idv.

  • (11 luglio 2008) - fonte: Corriere della Sera.it - inserita il 12 luglio 2008 da 31

    Il deputato passa al Pd e scrive una lettera a Di Pietro: «Una rottura totale con Veltroni non è sostenibile»

    «Politicamente esisto perché lui mi ha voluto al Comune di Roma»

    ROMA - Piazza Navona fa le prime "vittime". Jean-Léonard Touadi, presente alla manifestazione dell'8 luglio, lascia l'Italia dei Valori per aderire al Pd. La decisione, spiega il deputato, è stata presa perché - spiega - «una rottura totale con Veltroni non è sostenibile, politicamente esisto perché lui mi ha voluto al Comune di Roma». Touadi ha messo tutto nero su bianco, in una lettera indirizzata ad Antonio Di Pietro: «Ho cercato di spiegargli le ragioni che mi portano a lasciare l’Italia dei Valori e ad aderire al Partito democratico. Nell’Italia dei Valori sono stato accolto a braccia aperte, senza alcuna diffidenza, e mi sono state offerte grandissime opportunità di crescita politica. Di questo sarò sempre grato a Di Pietro, al capogruppo Massimo Donadi, al mio stimato maestro Leoluca Orlando».

    COERENZA - «Ho dedicato tutto me stesso, con lealtà ed entusiasmo - prosegue - agli impegni che il partito ha deciso di affidarmi. Perché sono così stato educato a fare il mio dovere. Sempre, comunque e ovunque. Credo anche che la politica vada però fatta con coerenza, in rispetto a ciò di cui siamo intimamente convinti. In questi giorni ho vissuto una profonda contraddizione tra alcune mie profonde convinzioni e le posizioni che sta assumendo il partito. Avrei voluto una più netta presa di distanze dalle parole pronunciate contro il presidente della Repubblica, contro il Partito Democratico e, da cattolico praticante quale sono, contro il Papa». Secondo Touadi, «la rottura che si sta profilando tra Idv e Pd non è affatto un bene per questo Paese e sono fermamente convinto che l’alleanza con il Partito Democratico sia imprescindibile. Già al momento della scelta di non confluire in un gruppo parlamentare unico avevo avuto qualche perplessità. Distinti ma uniti, si disse allora. Con il passare delle settimane l’affermazione della legittima identità hanno finito per oscurare le ragioni più volte reiterate dell’unità».

    «GLI VOGLIO BENE» - «Per me - fa sapere il deputato dell’Idv - una rottura totale con Veltroni non è sostenibile. Politicamente esisto perché lui mi ha voluto al Comune di Roma. Lo stimo, gli voglio bene e, pur non risparmiandogli alcune critiche, considererei per la mia coerenza sleale, oltre che sbagliato politicamente, fare nei prossimi mesi campagna contro di lui e il Pd, palesemente o sotto traccia. La forte impressione che ho riguardo un’ulteriore aggravio della situazione dei rapporti tra Pd e Idv, mi spinge a fare una scelta. Mi auguro che le motivazioni che mi spingono a compiere un gesto cosi forte possano essere comprese e farò di tutto perché il mio rapporto con l’Italia dei Valori possa continuare ad essere leale e proficuo per il bene del nostro Paese».

    GRILLO: «SOLO FATTI» - Intanto arriva una puntualizzazione da uno dei protagonisti di piazza Navona. «Io non ho offeso nessuno, ho riportato fatti politici ed economici» scrive sul suo blog Beppe Grillo replicando alle polemiche. «Pertini - scrive - non avrebbe mai firmato il lodo "SchifoAlfano" (piuttosto si sarebbe fatto tagliare una mano) e Veltroni ha distrutto l'idea stessa di opposizione. Non si può dire?». «Le reazioni a piazza Navona - sottolinea il comico - sono state unanimi. Se avessi attaccato solo Berlusconi sarebbe stato un trionfo della politica. Ho denunciato quindici anni di inciuci tra Forza Italia e Ds. Ed è stato il trionfo dell'antipolitica. Non è soltanto Berlusconi che non vuole farsi processare, è l'intera classe politica che non vuole farsi processare. Veltroni ha resuscitato lo psiconano, perso le elezioni, distrutto la sinistra. Ora sta finendo il lavoro. Sta distruggendo anche l'opposizione». Grillo ha quindi detto di aver depositato in Cassazione le firme dei referendum per l'abolizione della legge Gasparri, del finanziamento all'editoria e dell'ordine dei giornalisti.

    Fonte: Corriere della Sera.it | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, veltroni, referendum, forza italia, roma, Idv, presidente Napolitano, legge Gasparri, Berlusconi Silvio, lodo Alfano, Grillo Beppe, girotondi Di Pietro no cav, Ratzinger, Cassazione, Ds | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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