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Dichiarazione di Roberto MARONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Interni (Partito: Lega) 


 

"Nei campi rom prenderemo le impronte anche ai minorenni"

  • (25 giugno 2008) - fonte: La Stampa.it - inserita il 25 giugno 2008 da 31

    Il ministro: «Non si tratta di una schedatura etnica, ma solo di un censimento». E ancora:«No alla sanatoria per le donne badanti»

    ROMA - Quello che i prefetti nominati commissari straordinari all’emergenza nomadi effettueranno nei campi di alcune grandi città «non è una schedatura etnica», ma «un censimento teso a garantire a chi ha il diritto di restarvi, di farlo in condizioni dignitose, allontanando nel contempo chi non ne ha titolo».
    Lo ha ribadito il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in una audizione davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera. «È nostra intenzione - ha ricordato Maroni - dare piena attuazione ai Patti per la sicurezza sottoscritti con numerose città, ma rimasti sino ad adesso sulla carta: in questo senso va, ad esempio, il conferimento ai prefetti di alcune grandi città di poteri di commissario straordinario all’emergenza nomadi».

    «Solo nella capitale decine di campi»
    Maroni ha fatto riferimento al caso della capitale, dove «soltanto all’interno del Grande raccordo anulare ci sono una cinquantina di campi, e altrettanti dovrebbero esservene fuori: campi di dimensioni diverse, da un minimo di 10 a un massimo di qualche centinaio di residenti.
    Il censimento prevede che siano prese le impronte digitali di tutti i residenti, minori compresi, per evitare ad esempio il proliferare di fenomeni come quello dell’accattonaggio: l’obiettivo finale, ripeto, è quello di permettere a chi resta di vivere in condizioni accettabili, degne di una società civile».

    «Contrario a qualsiasi sanatoria generalizzata. O si è regolari o non lo si è»
    «Sono e resto contrario, per principio, a qualsiasi sanatoria generalizzata». Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, risponde così ai cronisti che gli chiedono del «piano» concordato tra i ministri Carfagna e Sacconi per «salvare» la badanti di ultrasettantenni e disabili dal giro di vite sull’immigrazione clandestina.
    «Lo stop alle sanatorie generalizzate è nel nostro programma di governo - premette Maroni.
    Ora, o si fa una norma che non possa essere considerata di questo tipo, e non è facile, o io sono contrario. O si è regolari o si è irregolari, e se si è irregolari l’unico modo per vedere "sanata" la propria condizione è l’espulsione e l’eventuale successivo reingresso con regolare contratto di lavoro».

    «Non c’è un modo per sanare i giusti e rimandare indietro gli ingiusti»
    Per il ministro dell’Interno si tratta di «una questione di principio: non c’è un modo per sanare i giusti e rimandare indietro gli ingiusti.
    I clandestini sono clandestini: le figure del quasi clandestino, del clandestino meritevole di sanatoria o del clandestino eticamente regolare sono figure intermedie che faccio fatica a definire.
    E poi, perchè sanare chi fa da badante a un anziano di 70 anni e non a uno di 69? Perchè sanare una badante e non un muratore che magari con il suo lavoro mantiene moglie e tre figli? L’unica distinzione possibile è tra chi rispetta le leggi e entra nel nostro Paese in modo legale e chi le aggira ed entra irregolarmente».
    «C’è - conclude Maroni - chi chiede allo Stato intransigenza nelle leggi e chi poi quando è in gioco il suo interesse personale chiude tutti e due gli occhi: è un tipo di doppia morale che non mi è propria».

    Fonte: La Stampa.it | vai alla pagina
    Argomenti: rom, nomadi, roma, Governo Berlusconi, maroni, clandestini, ministro Interno, badanti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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