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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«Siamo con la Chiesa. Forte comunanza vedute tra Italia e Santa Sede».

  • (06 giugno 2008) - fonte: Il Messaggero.it - inserita il 06 giugno 2008 da 31

    Clima cordiale, 40 minuti di colloquio. All'udienza anche Letta
    ROMA - Ampia identità e comunanza di vedute, e speciale sintonia tra Italia e Santa Sede.
    Lo sottolinea il comunicato diffuso da palazzo Chigi dopo l'udienza di 40 minuti concessa questa mattina al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da Benedetto XVI e il successivo colloquio tra il premier, che era accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, e il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.
    La nota definisce gli incontri «lunghi e cordialissimi».
    Il colloquio. Nell'incontro sono stati affrontati i principali temi dell'attualità internazionale, la situazione in Libano, l'andamento del processo di pace in Medio Oriente ed i rapporti con la Russia e con la Cina, registrando ampie identità di vedute.
    Un'attenzione particolare è stata dedicata al tema dell'emergenza alimentare.
    L'esame dei principali temi internazionali - continua il comuinicato - ha confermato la speciale sintonia tra gli indirizzi dell'Italia e gli obiettivi morali e religiosi della Chiesa cattolica nel mondo.
    Anche sulle varie questioni bilaterali tra Italia e Santa Sede è stata constatata con soddisfazione una forte comunanza di vedute.
    Il presidente Berlusconi - conclude il comunicato - ha confermato al Santo Padre la priorità attribuita dal governo italiano, nella sua azione sul piano interno ed internazionale, ai valori di libertà e tolleranza ed alla sacralità della persona umana e della famiglia.
    «L'attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa», aveva detto Berlusconi un'ora prima dell'udienza dal Papa, intervenendo telefonicamente su Canale 5.
    Il premier ha ringraziato «l'apprezzamento che il Papa ha voluto dare al nuovo clima politico creatosi dopo l'avvento della nostra parte politica al governo». Del resto - ha aggiunto - rappresentiamo il partito dei popoli europei».
    «Siamo dalla parte della chiesa». «Noi siamo dalla parte della Chiesa, crediamo nei valori della tradizione cristiana, nel valore irrinunciabile della vita, nel ruolo e nel valore della famiglia e nella difesa dei diritti umani.
    Crediamo sopratututto nel rispetto e nell'amore verso i più deboli, come i malati, i bambini, gli anziani e gli emarginati. Riteniamo che la nostra visione del rapporto tra Stato e Chiesa - ha dichiarato ancora Berlusconi - sia rispettosa dei principi liberali contenuti nella nostra Costituzione, nel senso che riteniamo che tra Stato e Chiesa sia possibile ogni dialogo e su ogni argomento».
    Il premier ha continuato dicendo «siamo sullo stesso piano in cui opera la Chiesa» difendendo comunque il concetto di «Stato laico».
    «Credo che il Vaticano - ha concluso il premier - apprezzi molto il fatto che in Italia governo una forza che si richiama in Europa ai Partiti popolari».
    L'udienza in Vaticano è durata circa 40 minuti, dalle 11.07 circa alle 11.40.
    Si è svolta nella biblioteca privata del Papa ed è durata dieci minuti più del previsto.
    Il premier in doppiopetto blu scuro, è arrivato in anticipo nell'appartamento pontificio, tempo trascorso tra chiacchiere e risate, insieme al prefetto della Casa Pontificia, mons. James Harvey.
    Il saluto del Papa («Signor presidente, buongiorno»), inchino e baciamano del premier a Ratzinger.
    Il pontefice si è rivolto a Letta in maniera più informale, dicendogli: «Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio...».
    Il tutto in un clima di grande cordialità, tra sorrisi e battute.

    All'inizio dell'udienza, a porte ancora aperte, il Papa e Berlusconi hanno ricordato la mamma del premier recentemente scomparsa.
    Nell'agenda dell'incontro c'erano anche i finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche, l'immigrazione, il sostegno alle famiglie e gli sgravi fiscali per chi ha figli, l'attenzione ai temi etici.
    Affrontati anche argomenti internazionali, come la crisi mediorientale e l'emergenza alimentare discussa nel recente vertice della Fao.
    Poi lo scambio di doni. Il Cavaliere ha regalato al Pontefice una croce da pettorale, in oro tempestato di diamanti e topazi, raffigurante episodi della storia della Chiesa.
    Benedetto XVI ha ricambiato con una penna commemorativa dei 500 anni della Basilica Vaticana.
    L'incontro con Bertone. La delegazione di Palazzo Chigi è poi passata a colloquio con il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, durato altri 40 minuti. Berlusconi ha quindi lasciato il Vaticano alle 12.35 circa.
    La battuta. Presentando al Papa il suo capo di cerimoniale, Eugenio Ficorilli, il Cavaliere non ha rinunciato alla battuta: «Non ha ancora imparato ad allacciarsi i bottoni».
    «E adesso lavorate di più, con più passione e più entusiasmo», ha detto Berlusconi rivolgendosi alla sua delegazione davanti al Pontefice al termine del colloquio in Vaticano.

    Fonte: Il Messaggero.it | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, chiesa, politica estera, papa, vaticano, Governo Berlusconi, Fao | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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