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Dichiarazione di Vittoria FRANCO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

[Pd] "Diritti civili e donne: subito leggi, non chiacchere" - Intervista

  • (19 maggio 2008) - fonte: L'Unità - Maria Zegarelli - inserita il 19 maggio 2008 da 31

    Il rischio è che sicurezza, salari e riforme istituzionali mandino in soffitta diritti civili e pari opportunità, tanto per citarne due. Vittoria Franco, ministro-ombra per le Pari Opportunità sa che questa sarà una legislatura più «difficile» dal quel punto di vista, «ma la funzione del governo ombra è proprio questa: incalzare il governo».

    Con la titolare del dicastero, Mara Carfagna, presto avrà un incontro. Anche in questo caso il primo contatto è stato «di apertura». Durerà? Finora si è parlato di molte cose, tranne che di misure per favorire l’occupazione femminile. Ce la farete ad imporre questo tema nel dibattito politico?
    «Per quanto riguarda la prospettiva delle politiche a sostegno dell’occupazione femminile non mi sembra sia stato un buon inizio. Finora non è emerso nulla. Sono convinta che il nostro paese potrà davvero continuare a crescere se si punta sull’occupazione femminile. Non è soltanto una questione di giustizia di genere, ma una vera necessità per l’Italia. Le donne sono più istruite degli uomini, si laureano più degli uomini, a scuola hanno i voti più alti: come è possibile che un Paese che vuole crescere e modernizzarsi continui a fare a meno di questo talenti?».
    Durante il governo Prodi il parlamento aveva avviato il dibattito sulle norme contro l’omofobia e la violenza sulle donne. Si riparte da lì?
    «C’è un lavoro importante che abbiamo svolto nelle commissioni, non si può disperdere. Quando incontrerò la ministra le chiederò se ha intenzione di procedere nell’iter della legge sullo stalking, che è già passata in commissione alla Camera, dove si era registrata un’ampia convergenza. Quel testo di legge è importante perché introduce un reato contro le ripetute molestie che spesso sfociano in tragedie. Poi, occorrono misure per prevenire la violenza contro le donne e per creare misure di sostengo nel caso in cui siano vittime di violenza. È proprio tra le mura domestiche che avvengono i fatti più gravi, le donne devono poter esser messe in condizione di andare via, non possono essere lasciate sole».
    La Lega al Senato è stata chiara: non voterà mai una legge sulle coppie di fatto. Sarà possibile vincere ora questa battaglia che neanche il centrosinistra è riuscito ad aggiudicarsi?
    «Il centro sinistra non ha vinto quella battaglia perché è durato venti mesi, non c’è stato il tempo. In Commissione giustizia al Senato si era raggiunto un accordo buono, anche con il consenso di una parte del centrodestra sui cosiddetti Contratti di unione solidale. Se riparte l’iniziativa parlamentare e non del governo- quello è stato un errore del centrosinistra - si può arrivare ad una buona legge».
    Il Pd nel suo governo ombra ha nominato il 49% di donne. Però nel coordinamento ce n’è soltanto una. C’è qualcosa che non va, non le sembra?
    «C’è una incoerenza, è ovvio. Noi abbiamo vinto una grande battaglia di cultura politica nel prevedere nello Statuto del Pd che tutti gli organismi esecutivi direttivi siano composti al 50% da donne. Mi rendo conto che ancora c’è molta strada da fare. Nell’organismo decisionale massimo c’è la presenza di una sola donna».
    Perché?
    «Perché siamo in un momento di emergenza politica e quell’organismo è stato fatto per funzioni, ma sarebbe sato opportuno nominare più donne, anche nel rispetto delle previsioni statutarie. Mi auguro che quando si svolgerà l’assemblea nazionale in giugno questa proporzione venga rivista. Il Pd deve iniziare a pensare a se stesso non più come ad un partito nato da due partiti che ogni volta deve garantire la rappresentanza di tutte le anime e le sensibilità».

    Fonte: L'Unità - Maria Zegarelli | vai alla pagina
    Argomenti: diritti civili, occupazione, pari opportunità, pd, Governo Berlusconi, governo ombra | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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