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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

Gianni è un uomo intelligente. Walter? Ora sparisca la sua Festa del cinema. - Intervista

  • (29 aprile 2008) - fonte: Corriere della Sera - Paolo Conti - inserita il 29 aprile 2008 da 31

    Ha visto il risultato romano, Massimo Cacciari?
    «Sconfitta pesante. Dura. Non solo per Francesco Rutelli ma anche per tutto il Partito democratico».
    Cosa non ha funzionato?
    «Rutelli ha incarnato il vecchio che tornava.
    Non solo, ma nella sua campagna elettorale ha pesato enormemente l’impossibilità di distinguersi dal governo Prodi e, dalla precedente amministrazione capitolina.
    Nemmeno un minimo di margine per presentarsi come "il nuovo"».
    Ma anche lei si è ripresentato...
    «Sì. Ma ho rotto vecchi equilibri.
    E per paradosso sono stato percepito come "il nuovo"».
    Così «il nuovo» a Roma è stato Gianni Alemanno.
    «Esatto. Il nuovo è stato Alemanno.
    Dalle sue parti ha vinto anche una campagna elettorale condotta con grande forza e con straordinaria penetrazione nel territorio».
    Formula efficace...
    «Oh, mamma mia, se è stata efficace. Hanno lavorato casa per casa convincendo la gente che con Alemanno la gente sarebbe stata ascoltata di più.
    Per esempio sulla sicurezza».
    C’è chi dice che Veltroni avrebbe prodotto troppe feste del cinema e poca attenzione alle periferie...
    «Ehhh... C’è del vero, temo.
    Per carattere rifuggo da ogni cerimonia, figuriamoci le feste.
    Ma si è troppo enfatizzato su questa storia della grande immagine internazionale di Roma...
    Per mesi si è parlato del modello Roma, modello Roma...
    E poi la nuova Roma, la Roma capitale. Forse tutto questo ha irritato i settori più popolari.
    E mancata la dovuta attenzione ai problemi dei ceti più poveri che hanno finito per essere inclini alle sirene più demagogiche».
    Il centrosinistra ha insomma dimenticato i romani poveri?
    «Esattamente. E tanta insistenza sull’immagine internazionale della città non ha giovato, anzi ha aggravato i problemi».
    La leadership di Veltroni nel Pd sarà in discussione?
    «Questa sconfitta è un fatto gravissimo per il Pd.
    Ci sarà chi ora discuterà la giusta decisione di Walter di correre da solo alle elezioni, di lasciare da parte le sinistre arcobaleno...».
    Lei dice «giusta decisione». Contestare Veltroni sarebbe un errore?
    «Sarebbe da irresponsabili. Ma temo che qualcuno lo farà.
    A pensar male, si sa, non si sbaglia mai».
    Lei è un nemico della Festa del cinema di Roma in nome del marchio dell’antica Mostra veneziana.
    Si augura la fine della Festa romana?
    «Non so se andrà così... certo che se Alemanno dovesse abolirla, sarei contentissimo per il festival di Venezia!
    Scherzi a parte, avrei ceduto un pezzo di Venezia pur di non far perdere le elezioni a Rutelli».
    Alemanno, per qualcuno nel centrosinistra rappresenta un allarme democratico. La pensa così?
    «Ma smettiamola, per favore, con queste demonizzazioni.
    Piantiamola con lo schema: vince un uomo Pd e arriva un comunista, vince qualcuno del Pdl ed ecco il fascista.
    Alemanno è un politico intelligente.
    Viene dalla destra sociale dell’antico Msi, non dalla destra di governo almirantiana.
    Certo sarà un governo molto diverso. Ci sarà grande attenzione al tema della sicurezza. Piuttosto l’allarme è suonato per il Pd.
    Ora occorre elaborare il lutto, analizzare la sconfitta.
    Può essere una lezione salutare per capire come ci si debba muovere in futuro».

    Fonte: Corriere della Sera - Paolo Conti | vai alla pagina
    Argomenti: cinema, sindaco, pd, venezia, sindaco di Roma, elezioni 2008 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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