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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

Al Porto di Venezia arriva Costa. Cacciari: indecente

  • (14 maggio 2008) - fonte: Il Gazzettino.it - Davide Scalzotto - inserita il 14 maggio 2008 da 31

    Giancarlo Galan: «Ora il mio amico-nemico mi terrà il muso». Toccherà alle Camere ratificare la designazione del ministro Matteoli.
    Il governo ha scelto l’ex ministro. Il sindaco-filosofo: «Ignorati gli enti locali: inaudito». La replica: «Non capisco tanta ostilità».

    Venezia
    Forse non sarà paragonabile alla nomina di Jacques Attali, consigliere di centrosinistra nel governo di centrodestra di Sarkozy, ma la scelta di Paolo Costa da parte del ministro Altero Matteoli alla guida del Porto di Venezia appare come uno dei primi atti bipartisan del nuovo governo.
    L'ex sindaco di Venezia, nonchè ministro ai lavori pubblici del governo Prodi nel 1996 e attuale presidente della Commissione trasporti del Parlamento europeo, è stato designato ieri mattina dopo una lunga trattativa che ha visto impegnati il presidente del consiglio uscente, Romano Prodi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Berlusconi, Gianni Letta, e il governatore del Veneto, Giancarlo Galan.
    Spetta ora alle Camere esprimere il loro gradimento sul nome indicato dal ministro alle Infrastrutture.
    Un via libera che dovrà arrivare entro il 23 maggio perché in quella data scade la proroga concessa all'attuale presidente del Porto, Giancarlo Zacchello.
    Se il termine sarà lasciato cadere, l'intenzione di Matteoli è comunque quella di insediare Costa come commissario fino a gradimento ottenuto.
    Una nomina bipartisan, dunque, giunta dopo mesi di discussioni e polemiche.
    A indicare Costa nella terna presentata al ministro è stato Giancarlo Galan, dopo che un primo "tris" di nomi espressi dagli enti locali, sul quale la Regione era chiamata a dare un parere vincolante, era stato bocciato dallo stesso governatore.
    Nel secondo gruppo, che Galan aveva inviato già all'ex ministro Alessandro Bianchi, figuravano anche Giancarlo Zacchello indicato dalla Camera di Commercio, e Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali spa, scelto sempre da Galan, che lo ha preferito al candidato indicato dal Comune e dalla Provincia di Venezia, l'economista Stefano Micelli.
    Proprio l'esclusione di Micelli ha provocato le reazioni del presidente della Provincia, Davide Zoggia, e del sindaco di Venezia Massimo Cacciari in particolare per giorni si è opposto a Galan, scrivendo all'ex ministro Bianchi e a Walter Veltroni per denunciare «lo sgarbo istituzionale».
    Tutto questo mentre i retroscena della politica raccontano di un incontro romano avvenuto il 21 aprile tra Romano Prodi e Gianni Letta, in cui veniva in sostanza ratificata l'accettazione di Costa.
    Cacciari ieri si è limitato a una considerazione sulla forma della nomina, definendo «un'indecenza che gli enti locali non siano stati sentiti», ma ha glissato sulla designazione di Costa, liquidando la vicenda con un lapidario «non mi interesso del nome».
    Eppure non è un mistero che lo stesso Costa non sia mai stato gradito al sindaco di Venezia.
    «Non capisco il perché di tanta ostilità - ha detto ieri da Bruxelles il neo presidente del Porto - La mia nomina ha creato fibrillazione nel centrosinistra? Ma a quale centrosinistra? Forse a Prodi? Forse all'ex ministro Bianchi? Forse al coordinatore regionale del Pd, Paolo Giaretta? Non mi risulta.
    In un momento in cui tutti parlano di intese e dialogo, questo mi pare un esempio concreto. Mi pare invece che ci sia stata solo una persona che, nel centrosinistra, si è opposta».
    Chiaro il riferimento a Cacciari, al quale parte comunque un invito a «lavorare insieme» per far crescere il Porto.
    Gongola, invece, il governatore Galan, che probabilmente già da tempo prefigurava un epilogo simile.
    «Non capisco - ha detto Galan - come sia possibile il caso che avviene in una città governata dal centrosinistra dove un presidente di Regione del centrodestra indica una persona di centrosinistra che alla fine non va bene al sindaco di quella stessa città».
    «Penso - ha aggiunto il governatore - che il sindaco mi terrà il muso per qualche mese, ma al mio amico-nemico Massimo Cacciari dico di trovare una soluzione: basta con l'ostracismo, in fondo dovrebbero essere tutti e due militanti nel Pd. Cacciari, da persona intelligente non può che sedersi ad un tavolo con Costa per parlare chiaramente con lui».

    Fonte: Il Gazzettino.it - Davide Scalzotto | vai alla pagina
    Argomenti: sindaco, pd, venezia, regione veneto, Governo Berlusconi, porti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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