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Dichiarazione di Roberto MARONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Interni (Partito: Lega) 


 

Entro due mesi un Cpt in ogni regione.

  • (23 maggio 2008) - fonte: Il Gazzettino - Andrea Bianchi - inserita il 23 maggio 2008 da 31

    Il ministro spiega che il reato d’immigrazione abusiva non riempirà le carceri ma faciliterà i rimpatri. Saranno aumentati i "Centri di permanenza temporanea".
    Intesa tra i 27 Paesi della Ue per la linea dura con gli irregolari: legalizzati o espulsi, chi fa resistenza potrà essere detenuto per 18 mesi.

    Le pressioni dell'Ue su alcuni aspetti del pacchetto sicurezza sono «indebite» e il governo non intende cedere «di un millimetro».
    Parola del ministro dell'Interno, Maroni, che aggiunge: «Se l'opposizione ha a cuore la sicurezza dei cittadini deve votare a favore di tutti i provvedimenti che abbiamo preso».
    E annuncia: «Oggi ci sono 10 Cpt, noi prevediamo che ve ne sia uno in ogni Regione. Ci sono strutture che abbiamo già individuato, che sono caserme dismesse, che possono essere rapidamente attrezzate. Non sono carceri, ma centri in cui queste persone saranno tenute fino a che non ci sarà il riconoscimento e l'espulsione. Non sarà impossibile - sottolinea il ministro - attrezzarle in tempi rapidi e quindi quando la norma entrerà in vigore, cioè tra un paio di mesi le strutture saranno pronte e si potrà attuare questo provvedimento».
    A Bruxelles ci si limita a sottolineare che la commissione «valuterà molto attentamente» le nuove misure su sicurezza e immigrazione varate dal governo italiano. Ma, intanto, i27 hanno raggiunto un accordo su norme comuni per il rimpatrio degli immigrati extracomunitari illegali: a darne notizia è la presidenza slovena di turno della Ue, che si augura che l'intesa possa essere ora convalidata anche dall'europarlamento. L'accordo, raggiunto tra gli ambasciatori dei 27 Paesi, obbliga le autorità nazionali a scegliere tra legalizzare il soggiorno dei clandestini - in Europa sono 12 milioni - oppure a procedere alle espulsioni. In caso di resistenza si potrà procedere ad allontanamenti forzati e gli immigrati illegali potranno essere detenuti fino ad un periodo massimo di sei mesi che, in certi casi, potrebbero prolungarsi di altri 12, fino a un anno e mezzo.
    Ieri mattina, Maroni ha illustrato ai gruppi di maggioranza i provvedimenti approvati a Napoli e poi si è fermato con i giornalisti. Al primo punto, spiega, «c'è la risposta alle preoccupazioni dei cittadini. Il 90 per cento dei miei concittadini sono d'accordo con le misure che noi prevediamo». Sull'introduzione del reato di immigrazione clandestina non vi saranno ripensamenti: «È impossibile e assurdo - afferma Maroni - pensare di distinguere fra le varie categorie sociali di immigrati. Se uno entra per lavorare ha già un contratto di lavoro e quindi non è clandestino. Tutti gli altri, evidentemente, lo sono». A chi obietta che in questo modo si riempiranno solo le carceri, Maroni replica senza esitazione: «La prima obiezione alla quale devo rispondere è quella dei cittadini. E quella conta più di qualsiasi altra. Ma poi - si interroga il ministro - perché il reato di immigrazione clandestina è previsto in Francia e in Germania e la sinistra non si strappa le vesti? Se lo fa, qui, in Italia, è solo per ragioni ideologiche e per nessun'altra ragione». Il titolare del Viminale, dopo una specifica riunione al ministero con i prefetti di Roma, Milano e Napoli, ricorda che i rappresentanti del governo, quando saranno nominati commissari all'emergenza nomadi, «avranno il potere di delocalizzare i campi rom, in deroga alle leggi vigenti». Maroni sottolinea anche l'importanza dell'adesione al trattato che istituisce la banca nazionale del Dna: «È il nuovo sistema - ricorda - che sostituirà le impronte digitali. Per adesso l'abbiamo introdotta per garantire i ricongiungimenti, per evitare gli abusi, così come abbiamo dato una stretta ai cosiddetti matrimoni di comodo, così come prevediamo che chi da in affitto un appartamento ad un immigrato clandestino rischia di perderlo perché viene confiscato dal Sindaco».
    Proprio ieri, il ministro per le Politiche comunitarie, Ronchi, ha incontrato a Madrid il collega Garrido, per spiegargli le misure adottate e chiudere la polemica innescata da alcuni esponenti dell'esecutivo spagnolo sulle politiche per l'immigrazione e la sicurezza del governo Berlusconi. «Non saremo più la porta girevole del Mediterraneo», ha messo in chiaro Ronchi.

    Fonte: Il Gazzettino - Andrea Bianchi | vai alla pagina
    Argomenti: immigrati, UE, ministero Interno, Governo Berlusconi, maroni, clandestini | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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