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Dichiarazione di Michele MOGNATO

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Venezia (VE) (Partito: DS) 


 

L'incubo del taglio Ici minaccia i servizi comunali.

  • (16 maggio 2008) - fonte: Il Gazzettino.it - Davide Scalzotto - inserita il 16 maggio 2008 da 31

    Venezia-
    Un "buco" di quasi 14 milioni di euro nelle casse di Ca' Farsetti. A tanto ammonterebbe, secondo i calcoli fatti dalla Cgia di Mestre per conto del settimanale "Economy", il vuoto creato nelle casse del Comune di Venezia dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa in discussione in questi giorni nel governo.
    Certo, non sono i 355 milioni di Roma o i 155.4 di Milano, però si tratta comunque di un deficit significativo.
    Un rischio che non sfugge all'amministrazione di Ca' Farsetti, al punto che già a fine marzo il sindaco Cacciari aveva ammonito: «Oltre ai minori incassi Ici rischiamo di avere una riduzione delle entrate da Casinò e Actv pari a 16-17 milioni se non ci sarà una ripresa del turismo».
    In tutto, quindi, sarebbero una trentina i milioni che il Comune si troverebbe a non avere alla fine dell'esercizio finanziario 2008.

    Ma tornando all'Ici, anche Ca' Farsetti come altre amministrazioni, attende di capire la portata della manovra allo studio del governo.
    Per i cittadini, il risparmio sarebbe relativo in media: 26 euro l'anno se si considera che ogni veneziano paga 59 euro ma beneficia già di una detrazione di 33 euro introdotta dall'ultima finanziaria del governo Prodi. Sempre in media, s'intende.

    Perché Venezia è anomala nel panorama nazionale, con palazzi storici che pagano come case ultrapopolari .
    E comunque lo sgravio riguarderebbe solo le prime case, quindi le abitazioni principali. Hotel o attività commerciali continueranno a pagare l'aliquota del 7 per mille, sempre calcolata però su rendite catastali bassissime e nettamente inferiori ai reali valori di mercato.
    Di fronte a queste prospettive, cosa sta facendo l'amministrazione comunale?
    Michele Mognato, assessore al bilancio da pochi giorni, deve gestire questa partita.

    «Non voglio nemmeno pensare - esordisce - che il governo decida di togliere l'Ici sulla prima casa senza prevedere i necessari trasferimenti compensativi ai Comuni.
    Se questo non dovesse succedere chiuderemmo baracca e burattini, vorrebbe dire tagliare servizi, alzare le tariffe, scaricare sugli enti locali il peso di una decisione simile».
    Cosa si attenda Ca' Farsetti è presto detto.
    «Con la Finanziaria 2008 del governo Prodi - spiega Mognato - era stata introdotta una detrazione dell'1.33 per mille sulla prima casa.
    Per noi ha voluto dire 5 milioni 146mila euro in meno che lo Stato compenserà con un trasferimento in due tranche, uno a giugno e l'altro a dicembre.
    Se passa il provvedimento di Tremonti lo Stato dovrebbe trasferirci altri 8-9 milioni per arrivare ai quasi 14 garantiti dall'Ici sull'abitazione principale».
    Resterebbe la parte incassata su altre tipologie di immobili, che oggi vale circa 50 milioni di euro (in totale il Comune dall'Ici incassa circa 65 milioni l'anno).
    Quindi una valutazione politica.
    «Qui - osserva l'assessore al bilancio - siamo davanti all'esatto opposto dell'autonomia fiscale degli enti locali.
    Viene soppressa un'imposta comunale e lo Stato torna ai trasferimenti.
    Dov'è quel federalismo che da più parti si auspica?».
    E se non dovessero arrivare i trasferimenti compensativi?
    «Ipotesi che mi rifiuto di prendere in considerazione - conclude Mognato.
    Le tranche di giugno e dicembre sono garantite, Tremonti ha detto che c'è la copertura anche per risarcire la totale abolizione dell'imposta sulla prima casa.
    Vedremo, perché non vorrei che ai sindaci toccasse andare a Roma con la fascia tricolore a pietire i soldi necessari a mantenere i servizi».

    Fonte: Il Gazzettino.it - Davide Scalzotto | vai alla pagina
    Argomenti: enti locali, bilancio comunale, venezia, comune venezia mestre, ici, Governo Berlusconi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 16 maggio 2008 da 31
    L'ICI è una tassa iniqua che non deve pesare sui ceti popolari già impoveriti. Ed al contrario di tutte le altre città d'Italia, è vero che "Venezia è anomala nel panorama nazionale, con palazzi storici che pagano come case ultrapopolari" ma è altrettanto vero che è l'unico Comune d'Italia che gestisce direttamente DUE CASINO'. Lo scrive chi, ogni notte,(anno 2001) alla "chiusura giochi", nel fare la ricognizione antincendio, dava una mano a spingere carrelli zeppi di banconote di grosso taglio. Il turismo è in crisi? A Venezia? Forse si vuole dire che chi prima faceva i miliardi, adesso fa 'solo' i milioni! "Partecipate" comprese. Salvo poi lasciare con fondi esigui l'unica società che si occupa della costosa manutenzione veneziana, per poter pagare, anzi, per non pagare, l'infinito Ponte di Calatrava. Una voragine di sperpero di denaro pubblico. E gli ingenti fondi che arrivano tutti gli anni da Save Venice e altre Fondazioni? Quelli non li contiamo? E nonostante tutto, il Comune di Venezia - Mestre, è riuscito a impiastricciarsi coi "derivati". I cittadini sanno bene che l'amministrazione della loro città vive di rendita da decenni e che solo ora, costretta a chiedere i soldi a Berlusconi, si sente in crisi. Caro Michele Mognato, l'essere diventato assessore al bilancio di questi tempi, mi suona da mezza fregatura. Ma un buon stipendio è assicurato. Per due anni...

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