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Dichiarazione di Roberto FORMIGONI

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Lombardia (Partito: PdL)  - Consigliere Regione Lombardia (Lista di elezione: FI)  - Senatore


 

E' vera laicità io aiuterei pure gli islamici. - Intervista

  • (30 maggio 2008) - fonte: La Repubblica - Cinzia Sasso - inserita il 30 maggio 2008 da 31

    Presidente Formigoni, il Papa chiede che lo Stato sostenga le scuole cattoliche.
    Non è - come molti sostengono - un vulnus alla laicità?

    «In realtà quello del Papa mi sembra un discorso molto laico e rispettoso, che prende le mosse da una lettura lucida della realtà italiana.
    Le nostra scuola è piazzata agli ultimi posti in quanto a risultati e il nostro sistema scolastico è tra i più costosi al mondo.
    Quello che occorre è introdurre e realizzare una sana competizione.
    E i finanziamenti dovrebbero premiare le scuole libere, non solo quelle cattoliche.
    Il Papa allude a un pluralismo educativo che è ciò di cui il Paese ha bisogno. Lo dice il Papa, ma potrebbe dirlo qualsiasi persona di buon senso».
    Ma la Costituzione garantisce già l’istruzione per tutti, e lo Stato se ne fa carico.
    «L’angolo dal quale bisogna uscire è proprio quello del vecchio pregiudizio statalista.
    Devono essere premiate le scuole che danno un’offerta educativa di qualità. Sul terreno dell’educazione, soprattutto, per garantire un futuro all’Italia è necessaria un’iniezione di qualità che si ottiene anche introducendo il principio di concorrenza.
    E ripeto, non importa che siano necessariamente scuole cattoliche».
    Allora, ad esempio, finanziamenti anche a una scuola musulmana?
    «Perché no. Se rispetta i principi stabiliti, se si parla in italiano e non si insegna la sharia, se ha un’offerta educativa alta.
    Noi in Lombardia diamo da sei anni il buono scuola e tra le famiglie che lo ricevono ci sono quelle che mandano i figli alla scuola tedesca, alla steineriana, a quella della comunità ebraica».
    Nel decalogo che lei ha sottoposto al presidente del Consiglio, tra gli altri punti ha segnalato proprio la necessità di estendere il buono scuola a tutta Italia.
    Berlusconi non le ha ancora risposto.

    «Mi auguro che anche il governo si muova in questa direzione, ma non sono già qui a chiedere la sveglia dopo così poco tempo».
    Non ci sono molti soldi a disposizione, però.
    Perché mai si dovrebbero privilegiare le scuole private?
    «Non è una richiesta di privilegio, è il riconoscimento a un impegno che già esiste.
    Pensiamo alla Bocconi: prepara dei giovani che aiutano l’industria italiana a qualificarsi verso l’alto.
    È giusto che lo Stato la finanzi e premi questo impegno che è una delle chiavi per far ripartire il Paese».
    Se si danno soldi all’Università Cattolica, ne rimangono meno per quella Statale.
    «Bisogna distribuire equamente i finanziamenti e in base al principio della concorrenza, accadrà che la scuola che perde alunni sarà stimolata a migliorare.
    In Lombardia abbiamo fatto lo stesso con la sanità.
    Nel ‘95 siamo stati crocefissi, adesso ci seguono tutti.
    Abbiamo preso i migliori ospedali e li abbiamo ammessi al finanziamento pubblico; alla gente non importa se l’ospedale è pubblico o privato, gli importa che guarisca».
    Ma in questo modo non si smantella lo Stato?
    No, in questo modo si fanno felici i cittadini».

    Fonte: La Repubblica - Cinzia Sasso | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, papa, scuola, finanziamenti, laicità, università, istruzione, cattolici, scuole private, milano, musulmani, Costituzione, scuola pubblica, regione Lombardia, governatore | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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