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Dichiarazione di Rita BERNARDINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD)  - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) 


 

Lodo Alfano: l'intervento.

  • (10 luglio 2008) - fonte: Radicali.it - inserita il 11 luglio 2008 da 31

    Intervento di Rita Bernardini, deputata radicale-PD e membro della Comm.ne Giustizia, tenuto alla Camera nel corso del dibattito sul Pdl: "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato"

    Signor Presidente,
    l'emendamento propone di escludere dall'immunità la corruzione giudiziaria. È un emendamento ai limiti della provocazione, visto che è proprio questa l'imputazione che riguarda il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel processo Mills; ma dobbiamo dire che è sicuramente meno provocatorio di ciò che ci si propone di approvare oggi, non tanto nei contenuti, a mio avviso, quanto nel metodo, che ci costringe ad essere tutti, maggioranza e opposizione, degli improvvisati Charlot che lavorano alla catena di montaggio di un votificio. Dicevo che dei contenuti si potrebbe certamente discutere serenamente, se ci trovassimo in uno Stato di diritto, in cui il rispetto delle leggi, dei referendum votati e vinti fosse patrimonio di tutti, a partire dalle più alte cariche istituzionali. La classe dirigente di questo Paese dovrebbe divenire così responsabile da interrompere il processo di degenerazione e corruzione per favorire finalmente una democrazia moderna, che di per sé non può tollerare zone di irresponsabilità, immunità castali che si traducono in vere e proprie impunità. Ma c'è sicuramente, e questo lo riconosciamo tutti, un problema di equilibrio tra i poteri. In pochi se lo ricordano, ma quando nel periodo 1986-1987 proponevamo e vincevamo il cosiddetto «referendum Tortora» sulla responsabilità civile dei magistrati, contemporaneamente proponevamo e vincevamo a furor di popolo, con l'85 per cento dei sì, anche il referendum che abrogava la Commissione inquirente per i procedimenti di accusa, cioè il tribunale speciale, di casta, per i ministri. Il problema è che se il tribunale speciale di casta per i ministri è stato abolito, in realtà del referendum Tortora praticamente è rimasto poco o niente, anzi diciamo nulla: i magistrati continuano ad essere irresponsabili, visto che paga lo Stato. Quello che noi chiediamo a quest'Aula e al Governo è di scegliere la strada delle riforme anziché le scorciatoie come questa: riforme della giustizia per tutti i cittadini, che pongano fine all'arretrato insopportabile di milioni di processi che ogni anno danno luogo all'abnorme amnistia delle prescrizioni di cui nessuno si assume la responsabilità. Le proposte, se volete, ci sono e noi, per parte nostra, come delegazione radicale all'interno del gruppo del Partito Democratico, le abbiamo depositate: sono la fine dell'obbligatorietà dell'azione penale, la separazione delle carriere, la responsabilità civile dei magistrati, i limiti agli incarichi extragiudiziari, la riforma del Consiglio superiore della magistratura (basta, quindi, con le correnti nel CSM). Giustizia, dunque: giustizia per tutti i cittadini della Repubblica, ivi compresi quei magistrati che svolgono il loro lavoro con dedizione, professionalità ed onestà, e ce ne sono e sono tanti. Insomma, come titola oggi il settimanale Tempi: «Giustizia: su questo tema ci vuole una svolta radicale»


    (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Popolo della Libertà).

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, corruzione, riforme istituzionali, magistrati, radicali al Parlamento, Berlusconi Silvio, Csm, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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