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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 

 

La Riforma della Giustizia è solo all'inizio, non mi intimidiscono.

  • (11 luglio 2008) - fonte: Apcom - inserita il 11 luglio 2008 da 31

    La propaganda Pd mi indigna. Voglio il dialogo ma così è difficile.

    Non è bastata a Silvio Berlusconi l'approvazione del Lodo Alfano. La soddisfazione mostrata, non da ultimo anche oggi in Consiglio dei ministri, per "il metodo e la gestione" politica e parlamentare del provvedimento, non sarebbe infatti sufficiente a migliorare l'umore del premier in tema di giustizia. Ai complimenti 'pubblici' che il Cavaliere ha voluto tributare al suo Guardasigilli - seguito, in questo, da molti altri ministri - sarebbe infatti seguito un duro sfogo del capo del Governo che, viene raccontato, non avrebbe risparmiato praticamente nessuno. Abituato, molto spesso, a dover smentire, correggere, precisare titoli e contenuti degli articoli dei giornali, Berlusconi questa volta si sarebbe trovato addirittura 'spiazzato' dovendo puntualizzare 'al rialzo' il pensiero virgolettato in più di un quotidiano. "Mi hanno descritto come deluso da certi atteggiamenti del Pd o della piazza. Ma quale deluso? Io sono indignato" avrebbe detto oggi il premier scandendo l'aggettivo sillaba per sillaba. "Qui - racconta più di un partecipante al Consiglio dei Ministri - hanno messo in piedi tutta questa gazzarra...
    Ma io - ha voluto ribadire - non mi faccio intimidire da nessuno e andrò avanti con una azione dura per risolvere, una volta per tutte, questo problema della giustizia in Italia". A dar fastidio all'inquilino di Palazzo Chigi, più della 'piazza-vergogna' di martedì ("una cosa orribile ma che si commenta da sola e che è sotto gli occhi di tutti"), sarebbe stato soprattutto l'atteggiamento del Pd durante il passaggio parlamentare del provvedimento tanto da fargli dire che "le opposizioni di Di Pietro e Pd ormai non si distinguono più". "Con il Lodo Alfano e con gli emendamenti presentati al decreto sicurezza abbiamo chiarito le cose. Abbiamo ascoltato le loro critiche, abbiamo recepito le loro istanze, abbiamo corretto il tiro e ancora ci attaccano? Ma cosa vogliono di più?". Non solo. A innervosire il Cavaliere ci sono infatti anche quelli che lui stesso avrebbe definito "inconcepibili attacchi personali" che, al di là delle buone intenzioni - che in molti ancora assicurano essere nell'agenda di Berlusconi - rendono la ripresa del dialogo se non difficile almeno "in salita". Sull'atteggiamento dell'opposizione, durante il Consiglio dei ministri, si sarebbe soffermato anche il Guardasigilli Alfano che avrebbe rivendicato la bontà del "metodo" scelto in questi giorni perché, avrebbe detto "ci ha consentito di portare a casa il risultato che volevamo". Frasi che sarebbero state accolte, viene riferito, con favore dal resto dell'Esecutivo. "Di solito - ragiona un esponente di An - sul tema della giustizia eravamo noi a dividerci e loro a compattarsi. Questa volta è successo esattamente il contrario". Il premier tuttavia avrebbe comunque lasciato uno spiraglio aperto, e in attesa di segnali pubblici e distensivi da parte dell'opposizione. Berlusconi ha infatti derubricato gli attacchi a semplice "propaganda" anche se alla fine il messaggio più forte che ha lanciato, almeno ai suoi ministri, è che "io vado avanti per la mia strada. Non ho paura di nessuno e da nessuno mi faccio intimidire". La riforma della Giustizia è solo all'inizio.

    Fonte: Apcom | vai alla pagina
    Argomenti: Decreto Sicurezza, an, riforma giustizia, ministro della Giustizia, Berlusconi Silvio, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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