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Dichiarazione di Enrico MORANDO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Un pasticcio, non è solo un incidente di percorso» - INTERVISTA

  • (30 luglio 2008) - fonte: Il Mattino - Gino Cavallo - inserita il 31 luglio 2008 da 31

    Per Enrico Morando, coordinatore del governo ombra del Pd e uno degli uomini più vicini a Walter Veltroni, quanto è accaduto ieri a Montecitorio sul «milleproproghe» è molto più di un incidente di percorso in cui è incappata una maggioranza apparentemente blindata. «Sono convinto che sia il segno di un malessere più profondo e che abbia a che vedere, più che con il ”milleproroghe”, con quanto sta avvenendo in Senato intorno alla manovra».
    Dal suo osservatorio, la Commissione Bilancio di Palazzo Madama di cui fa parte, emergono altre crepe?
    «Diciamo che l’opposizione sta facendo fino in fondo il suo lavoro e che su alcune delle nostre proposte abbiamo ricevuto riscontri positivi. Così come il testo sottoposto al nostro esame in più di un punto non si può certo dire che entusiasmi tutte le anime di questa maggioranza».
    Proviamo a fare qualche esempio.
    «Tanto per limitarsi a quello di cui ci siamo occupati oggi (ieri per chi legge, ndr) penso alle norme che riguardano i servizi pubblici locali. Credo che anche nella maggioranza c’è chi sa bene come si tratti di una proposta ingestibile e che, tra l’altro, va nella direzione opposta rispetto alle liberalizzazioni».
    E, manco a dirlo, c’è questo pasticcio degli assegni familiari.
    «Un pasticcio, dice bene. Dal quale ora dicono di voler uscire, vedremo come. I tempi parlamentari di conseguenza si allungheranno. Così pure bisognerà studiare bene gli strumenti con cui pensano, meglio tardi che mai, di metter mano alle norme che tanto penalizzano il precariato».
    E gli altri affaire in arrivo?
    «Per la verità alcuni sono già arrivati, basti pensare alla querelle sulla flessibilità del bilancio introdotta con l’articolo 60 del provvedimento. In questo caso a bacchettare non siamo stati noi, ma il Colle. Non mi pare cosa di poco conto».
    Messa così, più che di un lifting la sensazione è che per voi serva una riscrittura.
    «Guardi che non è un espediente per complicare la vita alla maggioranza. Parlavo prima delle norme sui servizi pubblici locali, il Pd non si tira indietro rispetto all’esigenza di ripensare l’organizzazione del settore. Ma quello si vuol fare nella manovra i problemi ne crea, e di grossi, piuttosto che risolverne. In ternmini economici, ma anche dal punto di vista della qualità e della sicurezza dei servizi».
    L’aria che tira non è quella più adatta al dialogo. Malgrado gli appelli di Napolitano e Fini il «muro contro muro» sembra decisamente di moda.
    «Vedremo, intanto faccio notare che una maggioranza che si è presentata agli elettori con un programma di riduzione dell’imposizione fiscale, le tasse con questa manovra si accinge ad aumentarle. E che il Pd oggi illustrerà la sua proposta per intervenire concretamente per ridurre l’imposizione fiscale sui salari. Non le pare una bella contraddizione?».

    Fonte: Il Mattino - Gino Cavallo | vai alla pagina
    Argomenti: tasse, salari, pd, Governo Berlusconi, governo ombra, precariato, assegni familiari | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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