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Dichiarazione di Adriana SCARAMUZZINO
Alla data della dichiarazione: Vicesindaco Comune Bologna (BO)
i superpoteri attribuiti ai sindaci rientrano in una logica vecchia e pericolosa
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(06 agosto 2008) - fonte: L'Espresso - inserita il 17 settembre 2008 da 130
«E´ come nascondere la polvere sotto il tappeto». La vicesindaco Adriana Scaramuzzino non fa giri di parole. Per lei i superpoteri attribuiti ai sindaci – una delle misure contenute nei decreti sicurezza firmati ieri dal ministro dell´Interno Roberto Maroni - rientrano in una logica vecchia e pericolosa, «una logica da anni ‘30. Non solo non è al passo coi tempi, non è al passo con la democrazia». Appena nato il provvedimento solleva le perplessità di Palazzo d´Accursio. Il sindaco è in vacanza e fa sapere che non intende dire nulla, ma ci pensa la sua numero due, di turno in Comune, a commentare la notizia. Coi suoi modi, certo, e con la sua sensibilità. Quanto condivisa da Sergio Cofferati non si sa. La vicesindaco con delega al sociale, non ha mai fatto mistero di come la pensa. Nell´ottobre scorso firmò insieme agli assessori Mancuso e Virgilio una lettera in cui si dissociava dal braccio di ferro istituzionale di Cofferati con Questura e Prefettura per la gestione della Street parade. Ad ognuno il suo ruolo, i sindaci sceriffo non servono. Ora il problema si ripresenta sotto forma di decreto ministeriale. Ma per Scaramuzzino, magistrato in prestito alla politica, dare nuovi poteri agli amministratori non risolve i problemi legati alla sicurezza delle città, come spaccio, prostituzione, devianza giovanile, degrado. A fare la differenza sono le risorse, dice. Solo con le risorse oltre a reprimere si previene. Altrimenti ci si avvia verso lo stato di polizia. «I Comuni tanto sono più credibili quanto possono proporre stili di vita diversi e sostenerli concretamente. Nel momento in cui si ha solo un´impostazione di tipo sanzionatorio e non si fronteggiano le emergenze offrendo percorsi diversi, significa che stiamo precipitando velocemente verso lo stato di polizia. L´autorità giudiziaria e quella amministrativa hanno poteri distinti, quello di reprimere deve spettare alla magistratura mentre a noi spetta il compito di costruire alternative». Il timore è in sostanza che ci si impegni tutti nella repressione, dimenticando la risposta sociale. E se Maroni chiede "idee creative" ai sindaci sulla base dei provvedimenti sulla sicurezza del governo, la vicesindaco ironizza: «Forse il ministro fa riferimento alla fantasia nel dover risolvere i problemi legati ai taglio delle risorse agli enti locali. In questo, effettivamente è necessaria. Per principio chiedo sempre quali sono le risorse economiche a disposizione per sostenere le politiche, sennò c´è solo il contrasto, con lo scopo di allentare la pressione e non incidere sulla qualità della vita». Da amministratore «devo sapere che alternative posso proporre ad esempio ad un giovane tossicodipendente o a chi abusa di alcol. Magari un ricovero o un´accoglienza». Scaramuzzino fa anche l´esempio della prostituzione e dello sfruttamento di minori, sui quali il Comune si trova ad affrontare un fenomeno in crescita. «E´ un problema collegato alle organizzazioni, combatterlo spetta di più allo Stato, noi da soli rischiamo di colpire solo i pesci piccoli. E «se non ci sono finanziamenti con cui applicare gli strumenti di protezione per le vittime, l´ente locale diventa un esecutore di serie b, senza una parte propositiva». Sulla stessa linea il coordinatore della segreteria provinciale del Pd Raffaele Donini: «Se saranno messi nelle migliori condizioni per agire, i nostri sindaci agiranno di conseguenza. Ma siamo preoccupati che questa possa essere l´ennesima dimostrazione di un governo che penalizza i comuni, magari aggiungendo altri oneri ed incombenze. Dare più poteri senza strumenti veri sarebbe una presa in giro, mera propaganda». Ironizza invece il portavoce comunale della Destra Alfredo Zauli: «D´ora in avanti non ci saranno più scusanti, il nostro sindaco-sceriffo dovrà mettere mano alla fondina, o il grande bluff sarà chiaro a tutti».
Fonte: L'Espresso | vai alla pagina » Segnala errori / abusi