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Dichiarazione di Antonello SORO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) 


 

«Non facciamoci del male, niente muri tra laici e cattolici»

  • (27 febbraio 2008) - fonte: L'Unità - inserita il 27 febbraio 2008 da 31
    Anche lui è stato tra coloro che nei giorni caldi degli abboccamenti tra Pd e radicali hanno espresso perplessità su eventuali candidature come quelle -tanto per fare nomi e cognomi- di Marco Pannella e Sergio D’Elia.
    Ma una volta sciolto il nodo, Antonello Soro, capogruppo del partito alla Camera, ha messo un punto alle polemiche. Che, invece, continuano.
    Soro, i cattolici del suo partito sono sul piede di guerra. Siamo di nuovo al “facciamoci del male” che ha contraddistinto la coalizione di centrosinistra?
    «Oggi il mio amico Roberto Giachetti definisce questo atteggiamento la sindrome “tafazziana”».
    Già, a qualcuno dà fastidio che si stiano creando le condizioni per farcela?
    «Non penso che dobbiamo cadere nell’errore di aprire una disputa innaturale all’interno non solo del Pd ma della politica italiana. La missione principale del Pd è quella di ristrutturare il sistema politico abbattendo tutti i muri: sarebbe paradossale erigerne di nuovo uno tra laici e cattolici. Questo partito ha nel suo dna l’idea del dialogo e dell’ascolto come fattori non eludibili. Nei grandi partiti a vocazione maggioritaria nel mondo la dimensione religiosa non è mai uno spartiacque fra le posizioni politiche: ovunque, a partire dal partito democratico americano, convivono senza problemi sensibilità anche distanti».
    Se è vero questo, come si spiega la grande preoccupazione per nove radicali in lista vissuti come una minaccia dai cattolici?
    «Sono cattolico e non mi sento affatto minacciato. Vorrei che fosse chiaro un concetto: “laicità” non è il contrario di “religiosità”. La laicità è il contrario di “fondamentalismo” “fanatismo” e “clericalismo”. Nel Pd credo che ci siano alcune singole personalità dei due schieramenti estremi che hanno una rappresentazione mediatica assolutamente sproporzionata rispetto alla maggioranza dei democratici».
    Non c’è il rischio che l’allarme nell’elettorato Pd e dei potenziali elettori - quello di cui parla Giorgio Tonini - lo creino proprio le polemiche che i politici stanno alimentando?
    «Ne sono convinto. Credo che la rappresentazione che viene data di questa fase e della scelta di includere nelle liste del Pd alcuni radicali, sia distorsiva della realtà e possa ingenerare dubbi e tensioni in molti nostri elettori: vorrei ricordare che il Pd contiene al proprio interno un numero di parlamentari cattolici molto alto rispetto a tutti gli altri partiti. Inoltre, da un sondaggio di Famiglia Cristiana, risulta che Walter Veltroni è ritenuto dai cattolici il candidato più affidabile. Noi abbiamo il dovere di riportare la discussione nei termini reali, perché l’idea fondamentale del nostro partito non è quella di caratterizzarsi per una nuova stagione di integralismo né da una parte né dall’altra».
    Non sarebbe meglio per il Pd trovare un momento di confronto interno su questi temi?
    «Abbiamo avuto un confronto ricchissimo sulla Carta dei Valori approvata all’unanimità e in cui si dovranno riconoscere tutti quelli che si candideranno nelle liste del Pd. È vero che sui giornali finiscono le polemiche, ma anche qui va chiarita una cosa: se si intervistano soprattutto coloro che hanno posizioni estreme nel dibattito politico del Pd se ne da una rappresentazione falsata».
    Dunque, non esiste una questione “B”, come è stato definito il botta-risposta Bindi-Bonino-Binetti?
    «La scelta di candidare Bonino nelle nostre liste è largamente condivisa perché Emma è uno dei ministri che meglio ha interpretato la politica di innovazione dell’economia italiana e sulla quale spero si possa fare affidamento nella fase che si aprirà all’indomani delle elezioni. Bisogna cessare di assecondare l’idea che i cattolici sono quelli che più pedissequamente manifestano ossequio formale agli orientamenti dei direttori di quotidiani».
    Dietro questa polemica non c’è il tentativo di rivendicare candidature blindate?
    «Non credo affatto».

    Fonte: L'Unità | vai alla pagina
    Argomenti: laicità, cattolici, elezioni politiche 2008, pd | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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