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Dichiarazione di Piero FASSINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) 


 

«Basta con il voto di coscienza, sui temi etici si tratta» - Intervista

  • (29 febbraio 2008) - fonte: QN - Giorno/Nazione/Resto del Carlino - Marcella Cocchi - inserita il 01 marzo 2008 da 31
    Piero Fassino non usa i «ma anche» veltroniani. Netto anche sui temi etici, replica colpo su colpo alle contraddizioni che affiorano nel suo partito. Come far convivere la cattolicissima Binetti con la radicale Bonino? «Semplice - risponde l’ex segretario dei Ds, ora candidato democratico in Piemonte - le costringeremo a sedersi a un tavolo finché...».
    ‘Sintesi’, onorevole Fassino, ovvero il contrario della libertà di coscienza sulle questioni morali proposta da Berlusconi.
    «La coscienza è sempre libera, non c’è bisogno che il Pdl la autorizzi. Ma chi è eletto non è in Parlamento per interrogare la sua coscienza, ha invece il dovere di risolvere i problemi. Noi diciamo: a qualunque guerra di religione si risponde con sintesi concrete».
    Ora mi ricorderà che sulla legge 194 tutte le senatrici del Pd hanno firmato la mozione...
    «Posso elencare ben altro, perché non è affatto vero che le posizioni di un credente e di un ateo siano inconciliabili».
    Ad esempio?
    «La legge sulla pedofilia e quella contro le violenze sessuali sono state approvate a larghissima maggioranza. Ancora: sul testamento biologico in Senato si era arrivati a un testo condiviso da tutti».
    Però i Dico, che rappresentavano una sintesi sulle unioni di fatto, non andarono in porto. E poi, sulla pillola abortiva, come trovare un compromesso tra Binetti e Bonino?
    «Io una certa esperienza sulle sintesi politiche ce l’ho: metteremo Binetti e Bonino attorno a un tavolo e non se ne andranno finché non si troverà la soluzione».
    Nel Pd sono confluiti Di Pietro e i radicali. Davvero non rientreranno anche i socialisti?
    «Noi abbiamo proposto loro un percorso che prevede l’inclusione di candidati nelle nostre liste, poi il graduale ingresso nel Pd».
    La stessa proposta fatta ai radicali.
    «Esatto. E non si capisce come mai i socialisti che hanno condiviso con noi tutto il percorso dentro l’Ulivo, ora restino da soli».
    Possibile che l’ex ds Gavino Angius non sia corteggiato?
    «Non sta a noi scegliere i singoli. Ma l’offerta fatta ai socialisti è sempre valida».
    Ci sono incontri in corso?
    «Boselli sa che in qualsiasi momento può chiamarci per definire l’accordo».
    Il problema dell’Unione sono state le divisioni. Cos’è cambiato ora, visto che Veltroni fa affidamento sul programma, proprio come Prodi?
    «Il Pd ha scelto di andare da solo proprio per non ripetere l’esperienza di lacerazioni. Il grado di omogeneità del Pd (con Idv e radicali) è maggiore rispetto all’Unione. E poi il programma di oggi è più chiaro. Sulla Tav oggi si dice: si farà, punto».
    E se la rimonta del Pd fosse già finita?
    «Non credo proprio. Berlusconi è all’inseguimento su tutto. E a me non pare che questo inseguire sia solo l’espressione di un ritardo organizzativo, ma vuol dire che la destra non ha offerte per l’Italia».
    Onorevole Fassino, con la nascita del Pd si è mai sentito una riserva, dopo tutta la fatica fatta nel traghettare i Ds?
    «Per niente, io sono soddisfatto di quel che ho realizzato. Ora continuerò a dare il mio contributo candidandomi in Piemonte. Obiettivo: vincere».

    Fonte: QN - Giorno/Nazione/Resto del Carlino - Marcella Cocchi | vai alla pagina
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