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Dichiarazione di Arturo Mario Luigi PARISI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo)  -  Ministro  Difesa (Partito: DL) 


 

Gaffe di Calearo. Parisi 'non mi candido' poi le scuse.

  • (05 marzo 2008) - fonte: ANSA - inserita il 06 marzo 2008 da 31
    ROMA - La prima uscita pubblica di Massimo Calearo, uno dei candidati simbolo voluti da Walter Veltroni, apre una frattura nel Pd: l'ex presidente di Federmeccanica, martedì sera a Ballarò aveva plaudito alla caduta del governo Prodi, cosa che non è piaciuta né al premier uscente né a molti ministri, tanto che Arturo Parisi ha minacciato di ritirare la propria candidatura.
    In serata una precisazione dell'imprenditore veneto ha calmato le acque. E non sono mancate altre polemiche per le esclusioni illustri dalle liste. Martedì sera Calearo aveva usato il linguaggio diretto che lo contraddistingue: "San Clemente Mastella - ha detto - ha fatto bene al Paesé perché ha fermato il governo e adesso c'é un partito come il Pd che ha un programma modernò".
    "Non posso crederci", ha esclamato Parisi, il quale ha sottolineato che essendo stato ministro del Governo Prodi e candidato del Pd come Calearo, non poteva "far finta di non aver sentito". In effetti nel Pd l'imbarazzo per l'improvvida esternazione era palpabile. In assenza di dichiarazioni della segreteria o di rettifiche dell'interessato, Parisi ha minacciato di ritirare la propria candidatura in Sardegna.
    Anche Rosy Bindi, che per di più corre in Veneto come Calearo, pur non facendo minacce come il titolare della Difesa, ha chiesto all'imprenditore una rettifica. E male c'é rimasto anche Romano Prodi, al quale ha telefonato Walter Veltroni dal pulmann che oggi lo ha portato a Massa Carrara, Parma e Reggio.
    Il segretario del Pd ha espresso il rammarico per le parole di Calearo, chiarendo che non erano da lui condivise, e concordando sul fatto che richiedevano una rettifica dell'imprenditore. In ogni caso sia Veltroni che Prodi hanno convenuto sul fatto che questo "scivolone" non doveva aprire una "querelle" sulla candidatura di Calearo. In serata Calearo ha espresso il "dispiacere" per le polemiche sorte dopo le sue affermazioni ed ha precisato il suo pensiero: "l'iniziativa del governo Prodi, per molti versi positiva, era minata da una maggioranza divisa, dalle continue polemiche tra forze attente solo a distinguersi". Insomma la crisi aperta da Mastella era "inevitabile" e "ha portato a conclusione un'esperienza che appariva agli occhi degli italiani già minata". "Ora - ha aggiunto - è importante che il Pd si presenti davanti agli elettori con una proposta univoca, senza alleanze con la sinistra radicale". Pronta la risposta di Parisi: "Non posso che prenderne atto: delle precisazione e delle scuse".
    La polemica ha un oscurato la presentazione delle liste da parte di Dario Franceschini, che ha parlato della "più grande operazione di rinnovamento della storia politica italiana". Ben 134 parlamentari uscenti non sono stati ricandidati.
    Tra quelli che saranno eletti, tra 100 e 130 saranno donne (rispetto alle attuali 52), mentre gli Under 40 che entreranno sicuramente saranno 60 rispetto agli attuali 12. Tra le new entry, poi almeno 125 sono esponenti non iscritti a Ds e Margherita. Ovviamente gli esclusi o i loro supporter, hanno espresso delusione. Dalla Sicilia si sono levate numerose voci per chiedere il ripescaggio di Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione Antimafia. Ma Franceschini lo ha escluso, pur affermando che "la sua esperienza sarà valorizzata". E così Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione Sicilia, ha già chiesto a Lumia di correre per lei. In più si é impegnata dar voce nelle sue liste ai territori penalizzati nelle liste per il Parlamento dalla presenza di un grande numero di esponenti nazionali.
    L'Arcidonna sicula ha preannunciato ricorso al comitato dei Garanti perché non è stata rispettata la quota del 33% di candidati donna. Ma tale soglia va intesa come criterio nazionale e il ricorso sarà respinto. Delusione la ha espressa il non riconfermato Khaled Fouad Allam ("le liste sono state fatte con logica clanica"), o i Cristiano sociali non soddisfatti dal ripescaggio di Marcella Lucidi, però in una posizione di difficile eleggibilità: "lo strappo rimane" hanno detto in una nota. E' invece soddisfatto un'altro ripescato, il costituzionalista Stefano Ceccanti, inserito in Piemonte in zona non sicura: "me la giocherò", ha dichiarato il "ghost writer" di Veltroni.

    Fonte: ANSA | vai alla pagina
    Argomenti: Candidature, elezioni politiche 2008, pd | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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