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Dichiarazione di Nichi VENDOLA

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Consigliere Regione Puglia


 

«Vogliamo un Pd che sia in discontinuità con Monti» - INTERVISTA

  • (21 luglio 2012) - fonte: La Stampa - Francesca Schianchi - inserita il 21 luglio 2012 da 31

    Il leader di Sel è felice per la decisione della Consulta sui servizi pubbici locali: «Uno schiaffo a tutti i liberisti, quelli palesi e quelli nascosti sotto la maschera della tecnica».

    Ci risiamo, attacca il governo: per questo oggi Casini ha detto nessun margine d'intesa con voi...

    «Casini pensa di essere l'organizzatore del campo dei moderati e dei progressisti, dopo essere stato per anni la ciliegina sulla torta delle destre italiane. Ha il vezzo di esercitare il diritto di veto: sembra un vigile urbano, sempre con la paletta pronta...».

    Invece?

    «Deve rassegnarsi al fatto che le forze di sinistra intendono costruire un campo largo con al centro la non continuità col governo Monti».

    Veramente anche nel Pd c'è chi vuole la continuità con Monti...

    «Il Pd con cui intendo allearmi è quello che ho sentito da Bersani in questi giorni. Consapevole della contraddittorietà del passaggio, quando parla di sostegno leale al governo dicendo "le sue scelte non sono quelle che avremmo fatto noi»

    Casini ha definito i matrimoni gay «un'idea profondamente incivile.

    «Quando entra nel campo, per lui un po' impervio dei diritti civili, Casini usa un vocabolario violento. Evoca le nozioni di natura e civiltà in modo intellettualmente rozzo. Gli dico: dobbiamo fare i conti con una lunga storia di ipocrisia della classe dirigente, quel pezzo di notabilato politico che di giorno s'intesta i Family Day e di notte li celebra in coca party con prostitute. Io non ho mai messo veti a nessuno, ma se nell'agenda di un futuro governo non ci saranno diritti civili e sociali, mi pare difficile che quel governo possa nascere».

    Sta mettendo lei un veto sull'Udc?

    «Credo che sia l'Udc a indicare l'impossibilità di una relazione. Io non ho pregiudizi, ma ho giudizi nei confronti di chi ne ha».

    In un'alleanza di centrosinistra non ci sarà il rischio Unione: si vince e dal giorno dopo si litiga?

    «Dobbiamo discutere seriamente delle cose. Io non ho paure di fare battaglie, e nemmeno di perderle. Quando si costruisce un'alleanza di governo non si può vivere sempre in campagna elettorale, bisogna prendere delle responsabilità verso il Paese e la maggioranza deve comportarsi secondo gli impegni presi. Su questo sono disposto a firmare, ma non è una resa, è un progetto per il futuro».

    Si candiderà alle primarie?

    «Vedremo. Prima sciogliamo i nodi, discutiamo di quale coalizione, quale anima deve avere».

    Di Pietro in questi giorni ha molto attaccato il capo dello Stato...

    «Nel ventennio berlusconiano c'è stato un tentativo permanente di delegittimare le autorità di garanzia: nella politica invece bisogna salvaguardarle. Se il Colle compie atti che consideriamo discutibili, non si può avviare un assedio polemico».

    Direbbe ancora che si siede a discutere col Pci solo se c'è anche Di Pietro?

    «Continuo a pensare che Di Pietro debba essere un interlocutore e alleato. Per questo dico: andiamo ai tavoli programmatici».

    Fonte: La Stampa - Francesca Schianchi | vai alla pagina

    Argomenti: diritti civili, centrosinistra, alleanze, classe dirigente, elezioni politiche 2013, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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