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Dichiarazione di Cesare DAMIANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Ora però gli esodati» - INTERVISTA

  • (11 luglio 2012) - fonte: il Manifesto - Antonio Sciotto - inserita il 11 luglio 2012 da 31

    «Abbiamo raggiunto un accordo nella maggioranza su ammortizzatori sociali e flessibilità in entrata, ma adesso resta aperto il nodo degli esodati. Speriamo di scioglierlo con il provvedimento sulla spending review». Cesare Damiano, capogruppo Pd alla Commissione Lavoro della Camera, e già ministro del Lavoro nell'ultimo governo Prodi, è soddisfatto dei 10 punti contenuti nell'emendamento al decreto sviluppo, frutto di un accordo dei partiti che sostengono Mario Monti, ma facilitato soprattutto dall'avviso comune siglato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Avverte però che temi come quello degli esodati adesso non vanno trascurati, e che anzi non si debba più agire «nella logica dei numeri, ma stabilendo precisi criteri, e possibilmente una clausola di salvaguardia che tuteli tutti quei lavoratori che sforassero le quantità già stabilite, spesso troppo rigide».

    Riassumiamo i 10 punti dell'emendamento.

    Si rinvia innanzitutto l'Aspi, la nuova indennità di disoccupazione, di un anno: invece che nel gennaio 2013, scatterà nel gennaio 2014. Nel contempo si avvia un monitoraggio del sistema di ammortizzatori attualmente vigente con le parti sociali. Sulle partite Iva, si rinvia l'aumento dei contributi pensionistici, e si modificano i criteri di calcolo per stabilirne l'autenticità. L'intervallo necessario tra un contratto a termine e l'altro viene affidato alla contrattazione e non più alla legge. Si aumenta il numero di apprendisti nei settori e si permette di cumulare i voucher con la cassa integrazione. Si ripristina la cassa integrazione per le aziende ammesse a procedure concorsuali se vi sono prospettive di ripresa dell'attività. Si escludono i contratti a termine fino a 6 mesi dalla base di calcolo dell'organico che fa scattare l'obbligo di assunzione di lavoratori invalidi.

    Come mai avete rinviato l'Aspi?

    Abbiamo chiesto il rinvio di un anno perché prolungandosi la crisi ben oltre il 2012, temiamo che le aziende anticipino i processi di ristrutturazione in un momento segnato dalla crescita della disoccupazione: i nuovi ammortizzatori forniscono una tutela inferiore rispetto ai vecchi.

    Sul tema del lavoro sembra che nella maggioranza, alla fine, dopo screzi e scontri, poi vi ritroviate sempre. E dire che dal Pdl al Pd, avete impostazioni piuttosto diverse su questi temi.

    Per noi l'impegno unitario è in continuità con le dichiarazioni fatte da Mario Monti a Montecitorio prima della fiducia sul ddl che regola il mercato del lavoro. Il governo si era impegnato a intervenire su tre fronti: esodati, ammortizzatori sociali e flessibilità in entrata. Abbiamo tutti ritenuto che gli ultimi due temi fossero indivisibili, poi ovviamente ciascun partito dà più attenzione a questo o a quello. Non è una margherita da sfogliare, tutto si tiene insieme e l'emendamento che è venuto fuori dà corso all'impegno preso dal presidente del consiglio. Naturalmente è positivo che sia intervenuto l'avviso comune delle parti sociali, che abbiamo recepito completamente.

    Ma l'avviso comune di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria apre una nuova stagione di «concertazione» in salsa montiana? O è soltanto un'intesa dettata dall'emergenza?

    Io credo che l'avviso comune sia stato importante, e ci ha aiutato a trovare soluzioni unitarie in Parlamento. Detto questo, spero che l'emergenza della situazione induca su questa strada virtuosa e la consolidi.

    Passiamo al fronte ancora caldo, quello degli esodati: abbiamo assistito a settimane di tira e molla, di scontri e accuse incrociate sui numeri. Non è che magari dai partiti riuscite a indicare alla ministra Fornero una direzione più chiara e soprattutto che salvaguardi tutti?

    Credo che sicuramente vada individuato un metodo per risolvere una volta per tutte questo problema. Ci sono almeno tre nodi da risolvere:
    1) Che fine ha fatto il decreto interministeriale sui primi 65 mila esodati? Io ho presentato una interrogazione, perché siamo in luglio e non è ancora stato inserito in Gazzetta ufficiale.
    2) Per i dipendenti pubblici in esubero si propone una deroga al sistema pensionistico appena riformato fino a tutto il 2014: non sarebbe meglio rendere tutto più semplice ed estenderlo anche a privati e autonomi?
    3) La ministra ha aggiunto di recente altri 55 mila esodati, e siamo così a 120 mila. Ma devo dire che siamo stanchi dei numeri, piuttosto chiediamo dei criteri chiari. E una clausola salvaguardia se si sforassero i numeri. Infine, per quanto riguarda gli esodati in mobilità, non va bene la formula degli accordi "stipulati in sede ministeriale": va estesa, perché non include i tanti accordi stipulati negli uffici provinciali del lavoro.

    Fonte: il Manifesto - Antonio Sciotto | vai alla pagina

    Argomenti: welfare, pensioni, sindacati, disoccupazione, emergenza, confindustria, dipendenti pubblici, ammortizzatori sociali, contributi, governo Monti, fornero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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