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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

Imprese , lo stato ancora non paga.

  • (18 luglio 2012) - fonte: La Padania - inserita il 18 luglio 2012 da 21157

    A maggio avevamo lasciato l’Italia con l’immagine di una ragazzina che abbracciava suo padre per impedirgli di impiccarsi e di replicare la tragica sequenza di suicidi che stava dilaniando un intero Paese e mortificando l’espressione più visibile della fantasia e della voglia di costruire del mondo imprenditoriale. Sempre a maggio, esattamente il 22, iniziava il valzer delle promesse, rinviate e congelate nei buoni propositi di questo Governo. Mentre il fatturato cala, la fiducia nel futuro gli va dietro, soprattutto quando a distanza di due mesi ciò che Palazzo Chigi aveva bollato come indiscutibile priorità “per aggredire i 60 e gli 80 miliardi da restituire alle imprese private dal centro alla periferia” si è rivelata, in realtà, un’allucinazione di palazzo o forse una bolla mediatica di breve periodo. Il tempo di approvare ben quattro decreti legislativi sullo sblocco dei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione e dimenticare subito dopo di applicarli, perchè evidentemente tornare a dare respiro al nostro sistema imprenditoriale non è in fondo una priorità per il Governo dei banchieri che sta forgiando un’epoca ed una cultura nella prioritaria rispondenza a criteri della Banca e della Finanza. Come non è suo interesse preoccuparsi delle conseguenze che questo ritardo sta causando alle aziende che, oggi più che mai, hanno bisogno di liquidità per far ripartire quell’indotto produttivo delle piccole medie imprese che sono il fiore all’occhiello dell’economia italiana. Due aziende su tre sostengono che la situazione è peggiorata e una su due è convinta che non migliorerà a breve. I 20/30 miliardi che già da quest’anno sarebbero stati destinati alle aziende avrebbero garantito una tregua a quegli imprenditori alla canna del gas che devono vedersela con il mancato pagamento da parte dei committenti e con il peso delle tasse che continua a schiacciarli. La crescita e la sostenibilità sono diventati i simboli prevalenti del programma di Governo. Il fatto che ora vistosamente vacillino non mi stupisce affatto perché si è caduti nel paradosso di penalizzare proprio il settore che, specialmente nel Nordest, è stato simbolo del miracolo economico. Voler ora assegnare dei nuovi compiti a casa quando restano “congelate” le soluzioni ad altri problemi è un espediente tecnico di basso profilo utilizzato per eludere le scelte. Perché invece il punto è proprio questo, le scelte e la necessità di compierle.

    Stefano Stefani

    La Padania pag. 8

    Fonte: La Padania | vai alla pagina

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