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Dichiarazione di Nichi VENDOLA

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Consigliere Regione Puglia


 

«Il PD e Casini. Non capisco e non mi adeguo» - INTERVISTA

  • (02 luglio 2012) - fonte: Corriere della sera - Raffaele Trocino - inserita il 03 luglio 2012 da 31

    A un’ora dalla finale, Nichi Vendola si può concedere «per la prima volta» il lusso di sentirsi «disinvoltamente patriottico, tifando una realtà che si fa beffe di un Paese miserabile, che fa fatica a smaltire le leggi razziste». I suoi due eroi sono Balotelli e Cassano. Inevitabile pensare alla nuova coppia Vendola-Di Pietro: «Se io sono Balotelli e Di Pietro é Cassano, non capisco D’Alema e Casini in che ruolo stiamo. Per me stanno giocando una partita incomprensibile, che rischia di cantare il de profundis al centrosinistra».

    Cominciamo da D’Alema. Nell’intervista al Corriere della Sera pone una domanda precisa: «Quali valori di sinistra vede Vendola in Di Pietro?».

    «Domanda curiosa, se rivolta da chi in questi giorni vota assieme al Pdl lo sfregio dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, da chi si prepara a un’alleanza con Casini e Fini e prospetta un futuro non solo di continuità con Monti, ma che lo ingloba nell’azione di governo. Sono allibito anche dall’entusiasmo quasi propagandistico di D’Alema per i presunti risultati di Bruxelles. Se Bersani dovesse confermare questo scenario strategico, la distanza tra il mio partito e il Pd diventerebbe incolmabile. Per ora, per fortuna, sono solo interviste».

    Anche qualche elettore di sinistra, D’Alema a parte, si chiede che ci azzecca Di Pietro con la sinistra radicale. Lui si é sempre dichiarato liberale e l’Idv aderisce all’internazionale liberaldemocratica.

    «Ma Casini è iscritto nel gruppo della Merkel, no? E allora? Io non ho guardato l’Europa per scegliere i miei alleati. Vorrei ricordare che con Idv e Pd abbiamo vinto le amministrative insieme».

    Stupisce però le scelta di Di Pietro come alleato preferenziale. L’Idv che vota, assieme alla Lega, contro il decreto svuota carceri non è esattamente di sinistra.

    «Se la domanda é se ci sono differenze politiche con Di Pietro, la risposta è ovviamente si. Mi fate queste domande proprio mentre il Pd vota vere e proprie controriforme, le riforme presidenziali, previdenziali e sul mercato del lavoro».

    E i continui attacchi al Quirinale?

    «Ho visto che gli auguri che ha fatto a Napolitano non hanno avuto grande successo sulla stampa. La verità è che c’é l’interesse a enfatizzare il discolo Di Pietro e offrirlo in un rito sacrificale per celebrare l’arrivo di Casini. E lo si fa proprio nel giorno in cui Sergio Marchionne, con un classismo irresponsabile, mostra totale insofferenza rispetto alle leggi e alla convivenza democratica».

    Udc e Idv appaiono al momento antitetiche. Di Pietro spiega che «Casini è il carnefice del centrosinistra» e che dovrebbe essere accusato penalmente di concorso nel reato per essere stato alleato a lungo con Berlusconi.

    «Ma è un’intervista vecchia. Questa contrapposizione é utile per costruire una coalizione neomoderata, sponsorizzata dai grandi gruppi editoriali. Alla quale noi ci dovremmo aggregare in maniera residuale e gregaria».

    Il che non avverrà, pare di capire.

    «Parafrasando il comico, non capisco e non mi adeguo. Vorrei solo essere ascoltato: mi sembra che chi ha un pensiero minimamente divergente non rischia l’olio di ricino, ma la quarantena mediatica e politica. Chiedo: c’é un centrosinistra? Quali sono i valori e i programmi? Io non ho pregiudiziali verso un allargamento: il centrosinistra discuta con i moderati. Ma neanche Di Pietro ne ha».

    Le posizioni verso il governo Monti rendono inconciliabili voi e il Pd. Eppure e noto il sostegno all’esecutivo.

    «Si, ma stupisce il passaggio dal temporaneo all’eternità, l’eccezione che si fa norma, l’emergenza che diventa regime».

    Se saltasse l’alleanza con il Pd, che farebbe Sel?

    «Lavoreremo per una coalizione di governo alternativa, che capovolga le politiche liberiste. C’é chi pensa che in Italia ci sia stata una lunga storia di buonismo sociale. Lo dico, scherzando, che sono per un governo di buonismo sociale. Ma bisogna rendersi conto che il Welfare é il veicolo fondamentale per portare il Paese fuori dalla crisi».

    Fonte: Corriere della sera - Raffaele Trocino | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, alleanze, coalizione, elezioni politiche 2013, Marchionne, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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