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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

Quel "carisma" di Monti acchiappa-evasori che senza essere eletto getta il paese sul lastrico

  • (04 luglio 2012) - fonte: La padania - inserita il 04 luglio 2012 da 21157


    A sentir loro, i tecnici, il carisma di Mario Monti sarebbe stato così consistente da convincere in modo straordinario gli evasori fiscali a preferire lui ai “risparmi” nascosti all’erario. Eh già, perché se fino a qualche mese fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, vantava un recupero di 13 miliardi di imposte dimenticando gli 11,5 miliardi recuperati nel 2011 dal precedente Governo, il Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha sempre rivendicato con orgoglio il lavoro dei tecnici sottolineando, con una certa modestia, una sostanziale differenza rispetto al passato: e cioè, i tecnici hanno fatto più dei politici.

    Sicuramente hanno ridotto il Paese sul lastrico ed hanno inabissato speranze e soluzioni. Ma, ancor di più, sono riusciti- almeno in parte- a conquistare il silenzio di alcuni giornali, più interessati a convenienze di corto respiro piuttosto che intingere l’inchiostro tra le righe della critica e della pubblica opinione soprattutto quando queste minacciano di denunciare comportamenti non proprio consoni alla politica di rigore ed austerità che il Governo dei tecnici si è cucita addosso. La notizia dell’indagine aperta dalla Procura di Biella su una “dichiarazione fraudolenta” in merito ad alcune operazioni di arbitraggio fiscale internazionale compiute tra il 2006 e il 2007 dall’attuale Ministro per lo Sviluppo economico, non solo è passata sotto silenzio o in maniera marginale da parte dei principali quotidiani nazionali ma ha lasciato indifferenti anche gli esponenti della strana maggioranza rassicurata, nei giorni precedenti, da una puntualizzazione del Presidente del Consiglio Monti secondo cui nessuna indagine risultava in corso sul Ministro.

    Saremmo stati tutti più tranquilli se dalla Procura di Biella fosse arrivata una sonora smentita in merito. Ed invece tutto tace come nelle più antiche tradizioni linguistiche dove il silenzio ha il valore amaro della conferma. Se così fosse sarebbe opportuno che la cattedra dello sviluppo e della crescita fosse assegnata a persone più competenti e seriamente interessati alla cosa pubblica e non a chi ha approfittato di un destino crudele per conquistare terreno nell’arena politica ed accumulare credito tra quei partiti alla ricerca di una qualsivoglia legittimazione popolare.

    Non è pensando al proprio sviluppo che si fa crescere un Paese. Non è il sospetto di aver truffato il fisco per milioni di euro che accresce la credibilità ed il senso di responsabilità. Se fino a non molto tempo fa la soglia che separa il tecnico di passaggio dal politico di professione ha aperto la corsa delle possibili alleanze, oggi apre una breccia sulla necessità di chiarezza ed onestà di cui questo Governo, sin dalle sue prime battute, è stato deficitario. La parola, dunque, passa ai cittadini perché prima di qualsiasi alleanza, di qualsiasi sentenza, una democrazia rappresentativa corretta e competente si fa con i voti del popolo. E questi, il Governo, ancora non li ha.

    Stefano Stefani

    Fonte: La padania | vai alla pagina

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