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Dichiarazione di Giorgia MELONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

«Silvio lo preferisco come allenatore e poi sotto quel nome io non ci vado» - INTERVISTA

  • (17 luglio 2012) - fonte: la Repubblica - inserita il 17 luglio 2012 da 31

    Se non ci dicono cosa faranno del centrodestra, siamo pronti a combattere sulla legge elettorale.

    «Sarà pure una semplice proposta. Ma per noi resta irricevibile».

    Giorgia Meloni, il ritorno a Forza Italia annunciato da Berlusconi è stato già degradato a "idea, proposta da discutere". Non siete disposti nemmeno a discuterne?

    «Io in Forza Italia non entro. Ripeto, la proposta è irricevibile in quanto tale, qui non si propone solo di cambiare nome al Pdl. Ma di fare un salto indietro, tradire lo spirito di una missione che è stata premiata col 38 per cento dei consensi. Questo non mi sta bene. I partiti non si fanno e disfano sui quotidiani, tantomeno stranieri. Mi rifiuto di pensare che la proposta verrà realmente formulata».

    E se invece avvenisse? La vostra componente direbbe addio?

    «Non voglio credere alle operazioni nostalgia. Non è l'area ex An a essere contraria. In queste ore migliaia dì elettori ci stanno chiedendo se ci facciamo o ci siamo. E' evidente che in questa ipotesi remota, ognuno allora farebbe la propria scelte, trarrebbe le conseguenze».

    Sul cambio del nome invece concorda?

    «Posso anche essere disposta a discuterne. Ma non accetto che possa ridursi la politica a un problema di marketing, rimuovendo il vero nodo, quello dei contenuti».

    Il vostro leader fa della politica una questione di marketing. Non lo starà scoprendo adesso?

    «Preoccuparsi dei consensi è giusto. Ma stavolta un errore di valutazione sul marchio rischia di essere fatale all'Italia che dopo 70 anni ha un grande partito di centrodestra come la Gran Bretagna, la Francia, gli Usa, la Germania. Chiediamoci piuttosto cosa non ha funzionato».

    Vi siete chiesti per esempio che fine hanno fatto le primarie già fissate per l'autunno?

    «Premessa: io preferirei Berlusconi nella veste di allenatore, piuttosto che di giocatore, alle prossime elezioni. Sarebbe più efficace e darebbe una prospettiva al Pdl».

    Premessa già cancellata.

    «Ecco, allora penso che anche Berlusconi si debba misurare con le primarie. L'ufficio di presidenza all'unanimità ha votato per le primarie. Conviene a tutti, farle. Anche a lui. Una campagna popolare porterebbe a una salutare ri-legittimazione dal basso, una conferma che non guasterebbe. E poi c'è il Pd che le celebra. Rischieremmmo di fare la figura di chi non accetta il confronto con la gente».

    Sulla legge elettorale la componente ex An si batte per le preferenze, ma il successo non è scontato.

    «Le preferenze sono uno degli strumenti attraverso il quale rispondere alla crisi della politica. Una cosa però deve essere chiara fin d'ora: vogliamo prima sapere cosa s'intende fare del centrodestra. Nessuna legge elettorale che non riguardi esclusivamente l'introduzione delle preferenze potrà essere approvata prima. Non abbandoneremo l'Italia alle incertezze della Prima Repubblica».

    Niente proporzionale per agevolare larghe intese anche nel 2013, dunque?

    «Sarebbero la morte di tutto quello che abbiamo costruito finora. Crediamo in un sistema bipolare. E la conferma di Monti sostenuto dalla sinistra e dalla destra ci fa inorridire».

    Fonte: la Repubblica | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, Berlusconi, centrodestra, forza italia, an, preferenze, crisi politica, primarie, elezioni politiche 2013, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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