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Dichiarazione di Roberto GIACHETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Sciopero della fame contro il Porcellum - INTERVISTA

  • (24 luglio 2012) - fonte: youmedia.fanpage.it - inserita il 04 agosto 2012 da 31

    «Le chiacchere sono tante e la riforma è a zero».

    Sono circa 20 giorni che sei in sciopero della fame, giusto?

    Oggi 21 (al 24 luglio ndr)

    Oggi 21, allora vorrei cominciare chiedendoti il perché di questa protesta.

    Insieme alla stragrande maggioranza degli italiani e a parole anche di molti dirigenti politici di tutti i partiti, sono tra coloro che ritengono il Porcellum non solo una legge da cambiare ma una legge che ha portato danni rapidi per un rinnovamento della classe dirigente di questo Paese. Dopodiché non va dimenticato che milioni di persone hanno firmato e sottoscritto un referendum che chiedeva l'abolizione di questa legge e il ritorno al sistema precedente. Referendum bocciato dalla Corte Costituzionale, ma sappiamo perfettamente che se si fosse andati a votare quei milioni di persone si sarebbero moltiplicati in modo espansivo. Il punto qual è. E' che da allora tutti i partiti che avevano auspicato che la Corte Costituzionale gli togliesse le castagne dal fuoco sulla questione cruciale del referendum, si sono impegnati ripetutamente, dando linee guida nuove di settimana in settimana per arrivare ad una riforma. Le chiacchere sono tante e la riforma è a zero. Quindi ad un certo punto ho pensato che, visto come funzionano le cose, o c'è un impegno con l'inizio di una discussione in Parlamento e la fuoriuscita dalle segrete stanze dei partiti entro l'estate o diversamente, come salta la riforma Costituzionale, così rischia seriamente di saltare anche quella elettorale.

    Ecco, le chiacchere sono tante e la riforma sta a zero. Ma quali sono le forze o anche i partiti che in Parlamento fanno maggiore resistenza?

    Il punto fondamentale è che il Pdl, come già si può notare su mille fronti, ad esempio su provvedimenti economici, è spaccato perché ha molte posizioni differenziate anche tra i berlusconiani più fedeli sull'economia piuttosto che sulla riforma delle pensioni o sulla riforma del mercato del lavoro. C'è una differenziazione molto forte sul tema delle riforme ed ha una grande difficoltà di coesione. Questo si è visto su tanti fronti e si vede sulla legge elettorale. In particolare con gli An che sono assolutamente per le preferenze, altri che lo sono di meno. Cè Berlusconi che non sa se candidarsi o non candidarsi ed è chiaro che sta cercando di immaginare come superare il Porcellum trovando una legge che sia più consona ai suoi auspici che sono quelli di ridiscendere in campo e magari con qualche successo. Non mi nascondo, e lo dico molto chiaramente, che questo riguarda anche altre forze politiche. L'Udc che non vuole neanche saperne di parlare di maggioritario. Vuole il proporzionale, se possibile con le preferenze. Ma anche all'interno del Partito Democratico ci sono correnti di pensiero diverse. Tutto questo, se non arriva un segnale chiaro da parte della dirigenza dei tre partiti che appoggiano Monti, in particolare per arrivare rapidamente ad un testo che non può che essere un testo di mediazione, rischia sostanzialmente di farlo saltare. A me conforta che il segretario del mio partito abbia ripetuto che "o entro l'estate si arriva a un voto in Senato sulla legge elettorale, o noi chiediamo che sia calendarizzata almeno la nostra proposta". Ricordo che il Partito Democratico è per il doppio turno di collegio alla francese.

    Lei prima ha citato la nuova, l'ennesima discesa in campo di Silvio Berlusconi. Ecco, tutte queste resistenze nei confronti della legge elettorale non stanno anche forse a dimostrare che le forze berlusconiane in Parlamento sono ancora parecchio forti?

    No, è chiaro che quello che è stato evidenziato è che al Senato si è fatta un'alleanza che va a scontrarsi con quella che è stata l'alleanza che appoggia il governo Monti. Si è richiuso un asse tra Lega e Pdl che ha una forte maggioranza al Senato ed inevitabilmente ha pesato.
    Ha pesato anche nei nervosismi e negli allontanamenti da un punto di condivisione sulla legge elettorale, in questi ultimi tempi. Però, diciamo la verità, Berlusconi ha rilanciato la sua candidatura qualche settimana fa e sono alcuni mesi e forse anche di più che, sul tema della legge elettorale, ci si scontra e ci si incontra in Parlamento ma soprattutto senza mai trovare soluzioni. Non c'è più tempo per giocare.

    Fonte: youmedia.fanpage.it | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, Berlusconi, sciopero, riforma elettorale, referendum elettorale, corte costituzionale, preferenze, Parlamento Italiano, Referendum Abrogativo, porcellum, digiuno, nuova classe dirigente, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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