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L’esperienza di Ripartire: non solo dati

Ripartire (rigenerare la partecipazione per innovare la rete) è un progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa.

Iniziato nel 2020, ha coinvolto gli studenti di 5 scuole superiori in territori diversi d’Italia. Da città come L’Aquila, Ancona e Pordenone a piccoli comuni come Trebisacce (in provincia di Cosenza) e quartieri periferici come Borghesiana (zona urbanistica del comune di Roma).

Il report in formato pdf

Il progetto consiste in tre anni di formazione in cui ragazze e ragazzi, partecipando a varie attività, hanno modo di sviluppare competenze civiche e sociali e sperimentare metodologie di cittadinanza attiva, nella scuola e nella comunità. Una partnership che ha coinvolto, oltre a Openpolis, partner nazionali tra cui ActionAid e partner locali radicati in ciascuno dei territori.

In questo quadro, Openpolis ha portato avanti con gli studenti l’attività di data journalism e monitoraggio civico. Un percorso che ha previsto diverse fasi.

20 classi coinvolte nel percorso di data journalism e monitoraggio civico con Openpolis.

In primo luogo quella di capire insieme a studenti e insegnanti quali siano i problemi concreti nell’offerta di servizi e opportunità nella loro zona. Dai trasporti alla sanità, dalla condizione dei parchi alla presenza di luoghi di aggregazione, dalla raccolta dei rifiuti alla manutenzione delle strade.

Successivamente, quella di scegliere con i ragazzi quali servizi approfondire, selezionandoli in un processo partecipativo che li vedesse direttamente protagonisti. Infine, analizzare e indagare ciascun aspetto attraverso i dati: raccolti, analizzati, interpretati e rappresentati dagli stessi studenti in articoli di data journalism, con mappe, grafici ed esperienze dirette.

Questo percorso ha permesso agli studenti di impratichirsi nell’uso di strumenti digitali e di analisi dei dati, per mappare e approfondire la situazione del loro territorio rispetto all’offerta di servizi. Non solo, unendo alle competenze tecniche la loro specifica prospettiva di riflessione, i ragazzi hanno potuto far emergere nei loro articoli le criticità e le mancanze individuate, con opinioni e informazioni uniche e originali. Portandole all’attenzione della comunità educante e dei decisori a livello locale. L’impegno dei ragazzi è stato cruciale per il raggiungimento di questi obiettivi, così come quello di partner locali e insegnanti, con cui ci siamo confrontati passo dopo passo nel corso di tutta l’attività.

23 i diversi servizi, opportunità e fenomeni indagati dagli alunni in modo trasversale.

Quando i temi scelti dagli studenti erano poco più che titoli di una ricerca, non pensavamo che questo percorso ci avrebbe trasmesso così tanto. Non solo per l’esperienza umana di confrontarsi con ragazze e ragazzi in scuole dislocate lungo l’intera penisola. Ma anche per il momento storico in cui questo progetto si è svolto: nel pieno dell’emergenza Covid.

Lo sguardo degli adolescenti sull’Italia a cavallo della pandemia

Sembra passato un secolo da quando, nel 2019, cominciammo a pianificare insieme agli altri partner il progetto Ripartire. Nel frattempo è trascorso il periodo che, nella storia mondiale recente, ha senza dubbio inciso di più sulla vita delle persone. E in particolare di bambini e ragazzi, compromettendone non solo la quotidianità ma anche le stesse esperienze di crescita.

Dalla possibilità di andare a scuola e frequentare le lezioni in presenza a quella di vedere gli amici nel tempo libero, fino alla fruizione di momenti culturali, sportivi, sociali. Nessun ambito del loro sviluppo personale è stato risparmiato.

Le restrizioni e le chiusure imposte per contenere i contagi hanno costituito una sfida enorme per tutte le attività di Ripartire. Progettate prima dello scoppio della pandemia, hanno infatti preso il via proprio con l’anno scolastico 2020/2021. Da un punto di vista operativo, questo ci ha portato ad adattare gli incontri alle modalità previste dalla didattica a distanza. A livello di contenuti, è diventato necessario impostare il percorso di monitoraggio civico includendo tutti quei cambiamenti drastici in tema di servizi, causati da chiusure, obblighi di distanziamento e altre misure preventive. Parlando di musei, cinema e teatri, molte volte è emerso il tema delle perdite economiche dovute al periodo pandemico. Così come discutendo di parchi e verde urbano, ragazze e ragazzi hanno sottolineato la funzione sociale di queste aree, in un momento in cui stare vicini in spazi chiusi non era possibile.

Oltretutto non si può non sottolineare l’opportunità di entrare in contatto con adolescenti di diverse parti d’Italia, in un momento storico così drammatico. Ragazze e ragazzi accomunati dall’età e spesso uniti dagli stessi interessi e passioni. Nonché dalle preoccupazioni per il futuro, a partire dai timori per il Coronavirus e dall’incertezza sulla fine dell’emergenza. Eppure così differenti per provenienza geografica, contesto sociale di riferimento, esperienze vissute quotidianamente.

Perciò non appare secondario l’interesse per gli oggetti di ricerca di volta in volta individuati dagli studenti, prima ancora di soffermarci – nei prossimi capitoli – sull’esito delle loro analisi.

FONTE: elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 15 Marzo 2023)

Sono molti i temi risultati ricorrenti nelle aree di progetto, in alcuni casi in modo addirittura unanime: è il caso dell’attenzione al trasporto pubblico. Tuttavia, in ciascuna località, gli stessi aspetti sono stati declinati in modo completamente diverso, come approfondiremo nei prossimi capitoli.

Un lavoro collettivo di discussione e analisi

Nel corso di questo report, metteremo in luce – con le chiavi di lettura scelte dai ragazzi e valorizzando il contributo delle loro analisi – le questioni considerate più salienti nelle 5 aree di progetto. Dalla mobilità sostenibile alla disponibilità di aree verdi e di luoghi per fare sport, dall’offerta culturale alla prossimità dei servizi.

Per ciascuno di questi temi, mostreremo quanto emerso dai lavori delle classi in relazione ai singoli territori. Si tratta di un punto di vista inedito, di cui preme sottolineare l’assoluta originalità dato che il lavoro di raccolta e di analisi dei dati – pur supportato da analisti, educatori e insegnanti – è stato condotto e guidato direttamente dai ragazzi, in base ai loro interessi di ricerca.

Come ultimo aspetto, non è irrilevante sottolineare come questa sia stata l’occasione per entrare in contatto con i punti di forza e di debolezza che caratterizzano la scuola italiana nella sua quotidianità. Dalle classi più reattive, dove tutti gli studenti riescono a lavorare in gruppo in modo affiatato. A quelle più difficili, dove convivono nuclei di studenti “avvantaggiati” con altri compagni che fanno più fatica e devono essere seguiti individualmente.

Il fulcro di questo report è il lavoro di tutte le classi coinvolte nella nostra attività di data journalism e monitoraggio civico, di cui saranno passati in rassegna i lavori più rappresentativi, non necessariamente i migliori. Questo percorso ha infatti avuto nel contributo di tutte e tutti il requisito essenziale. Anche per questa ragione, è stata un’esperienza per noi così straordinaria a livello umano.

Foto: Progetto Ripartire

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