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» «Ora tocca all’opposizione» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 08 febbraio 2011
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» A Marchionne chiediamo
Cesare DAMIANO in data 08 febbraio 2011
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» Il rogo del campo nomadi è una tragedia annunciata
David-maria SASSOLI in data 08 febbraio 2011
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» Rom: E a Milano che succede?
Patrizia TOIA in data 08 febbraio 2011
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» Il governo smetta con gli annunci e si applichi in proposte concrete
Patrizia TOIA in data 08 febbraio 2011
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» «Le mani di Pdl-Lega sul segretario del Senato» - INTERVISTA
Luigi ZANDA in data 08 febbraio 2011
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» «L'antiberlusconismo danneggia l'opposizione» - INTERVISTA
Matteo RENZI in data 08 febbraio 2011
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» Vincere le elezioni non può significare potersi muovere al di sopra della legge
Dario FRANCESCHINI in data 07 febbraio 2011
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» Il 5 marzo saremo in piazza per rinnovare il patto costituzionale
David-maria SASSOLI in data 07 febbraio 2011
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» Non c'è più il governo, Parlamento paralizzato
Dario FRANCESCHINI in data 07 febbraio 2011
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» Non credo che Saviano pensi a un futuro in politica
Dario FRANCESCHINI in data 07 febbraio 2011
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» «Alleanza Sel, Pd, Fli, Udc, Api? No, è contro natura: vogliono far fuori Di Pietro e usarlo come vittima sacrificale» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 06 febbraio 2011
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» «Un uomo onesto va davanti ai giudici a difendersi»
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» E' l'inizio del risveglio: l'assuefazione non ha vinto
Dario FRANCESCHINI in data 06 febbraio 2011
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» Uno strano clima in città
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Dario FRANCESCHINI in data 05 febbraio 2011
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» Il fallimento di una generazione - Perchè lascio il Senato
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Dario FRANCESCHINI in data 04 febbraio 2011
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Antonio MISIANI in data 03 febbraio 2011
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Fabio EVANGELISTI in data 03 febbraio 2011
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Dario FRANCESCHINI in data 02 febbraio 2011
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Dario FRANCESCHINI in data 02 febbraio 2011
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Leonardo RAITO in data 02 febbraio 2011
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Patrizia TOIA in data 02 febbraio 2011
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Patrizia TOIA in data 02 febbraio 2011
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» La proposta di Berlusconi è una mossa disperata
Dario FRANCESCHINI in data 01 febbraio 2011
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» Aderisco all'appello "Se non ora, quando?"
David-maria SASSOLI in data 01 febbraio 2011
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David-maria SASSOLI in data 31 gennaio 2011
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» «Al voto per salvare l'Italia. Un'alleanza costituente manderà a casa il governo» - INTERVISTA
Massimo D'ALEMA in data 30 gennaio 2011
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Dario FRANCESCHINI in data 28 gennaio 2011
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» Le primarie hanno funzionato benissimo in molte città italiane
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Cesare DAMIANO in data 27 gennaio 2011
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Pietro ICHINO in data 27 gennaio 2011
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» Ricostruzione Abruzzo: dal Pd 20 milioni di euro
Dario FRANCESCHINI in data 27 gennaio 2011
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» Ue: "Nomina di Balzani a relatrice bilancio 2012. Una buona notizia per Italia"
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» Battisti. L' impegno UE incoraggi il Brasile a fare giustizia
David-maria SASSOLI in data 20 gennaio 2011
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» Federalismo, i Comuni bocciano il decreto
Sergio CHIAMPARINO in data 20 gennaio 2011
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Delia MURER in data 19 gennaio 2011
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Furio COLOMBO in data 19 gennaio 2011
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» Adozioni UE: PD, "Dopo PE agisca la Commissione. I Diritti dell'infanzia non possono aspettare"
Patrizia TOIA in data 19 gennaio 2011
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David-maria SASSOLI in data 19 gennaio 2011
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» Con Berlusconi siamo al solito trucco di attaccare i magistrati
Dario FRANCESCHINI in data 19 gennaio 2011
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» Illustrazione del federalismo fiscale alla Camera
Roberto CALDEROLI in data 19 gennaio 2011
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» «Noi contro il pensiero unico reazionario» - INTERVISTA
Fausto BERTINOTTI in data 18 gennaio 2011
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» Caso Ruby: Berlusconi si dimetta
Dario FRANCESCHINI in data 18 gennaio 2011
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» in Aula alla Camera: Berlusconi si dimetta. “Non può continuare a guidare il Paese”
Dario FRANCESCHINI in data 18 gennaio 2011
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» Autogol della Lega: con le nuove imposte il Nord ci rimette
Giuseppe CIVATI in data 18 gennaio 2011
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» Via Selvuzzis: E' necessario un intervento urgente
William TAMI in data 17 gennaio 2011
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» Proposta di un network ai parlamentari progressisti
Dario FRANCESCHINI in data 15 gennaio 2011
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» I progressisti devono fermare in tutto il mondo la destra populista
David-maria SASSOLI in data 15 gennaio 2011
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» Fiat. La politica si faccia carico del profondo disagio dei lavoratori.
Davide GARIGLIO in data 15 gennaio 2011
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» Fiat e crisi occupazionale: “Schiena dritta nelle negoziazioni”
Francesco Pastore in data 14 gennaio 2011
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» Pd, Franceschini: “Divisione incomprensibile ma non è una scissione”
Dario FRANCESCHINI in data 14 gennaio 2011
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» Un Camper Pd dall'Italia all'Europa
David-maria SASSOLI in data 14 gennaio 2011
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» Ingiusto attribuirmi la folle volontà di cacciare qualcuno
Dario FRANCESCHINI in data 14 gennaio 2011
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» "Contestazione senza proposte alternative"
David-maria SASSOLI in data 14 gennaio 2011
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» Su leggittimo impedimento: "Oggi la Consulta ha stabilito la superiorità dell'ordine giudiziario rispetto a quello democratico"
Sandro BONDI in data 13 gennaio 2011
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» Basta opacità. Il Pd deve scegliere da che parte stare.
Cesare DAMIANO in data 13 gennaio 2011
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» Fiat. Così si rompe un sistema.
Cesare DAMIANO in data 13 gennaio 2011
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» Il referendum Fiat e il legittimo impedimento. Quel che ci resta della capacità di ribellione.
Furio COLOMBO in data 13 gennaio 2011
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» Il partito si sta preparando a una stagione difficile
David-maria SASSOLI in data 13 gennaio 2011
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» Giusto interloquire con Fini e Casini
Dario FRANCESCHINI in data 13 gennaio 2011
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» Franceschini: arrivare ad alleanza con terzo polo prima delle elezioni
Dario FRANCESCHINI in data 13 gennaio 2011
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» Franceschini: "AreaDem apprezza la relazione di Bersani"
Dario FRANCESCHINI in data 13 gennaio 2011
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» Il 29 gennaio tutti in piazza contro il regime Berlusconi-Marchionne
Giuseppe GIULIETTI in data 13 gennaio 2011
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» Fiat: Preoccupa la crescita della tensione
Davide GARIGLIO in data 13 gennaio 2011
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» Fiat «Temo il voto dei carrozzieri» - INTERVISTA
Sergio CHIAMPARINO in data 12 gennaio 2011
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» Fiat «Sfruttamento inaccettabile» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 12 gennaio 2011
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» Dopo le cattedrali nel deserto l'etere
Francesco Pastore in data 12 gennaio 2011
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» LA SICUREZZA DEVE ESSERE CENTRALE…
Giocondo TALAMONTI in data 11 gennaio 2011
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» Declassamento Inail Barletta: “Trionfo della burocrazia”
Francesco Pastore in data 11 gennaio 2011
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» La Direzione deve indicare una linea chiara
Dario FRANCESCHINI in data 11 gennaio 2011
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» "L'anomalia ungherese è preoccupante come il caso italiano"
David-maria SASSOLI in data 11 gennaio 2011
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» Terremoto: Sassoli (pd), abruzzesi ora sanno chi sono alleati governo
David-maria SASSOLI in data 10 gennaio 2011
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» Corriere di Livorno. Scompare un'importante voce dell'informazione nel silenzio generale
Lorenzo Del Lucchese in data 09 gennaio 2011
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» Sassoli: Bene presenza parlamentari ad Angelus Papa
David-maria SASSOLI in data 09 gennaio 2011
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» Lanciamo la sfida per la riscossa italiana
Pier Luigi BERSANI in data 07 gennaio 2011
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» Riforme: Sassoli, messaggio di Bersani per consentire al Paese di ritrovarsi
David-maria SASSOLI in data 07 gennaio 2011
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» «Senza primarie tradiamo gli elettori» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 07 gennaio 2011
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» Governo: Il Paese è sotto ricatto della Lega
David-maria SASSOLI in data 06 gennaio 2011
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» Ci attendono prove molto impegnative. Occorre tenere aperto il confronto sul futuro dell'Italia»
Giorgio NAPOLITANO in data 05 gennaio 2011
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» Egitto: Ashton accolga appello di Napolitano per il dialogo delle fedi
David-maria SASSOLI in data 04 gennaio 2011
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» Battisti: impegno Pd in Europa per estradizione
David-maria SASSOLI in data 04 gennaio 2011
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» Per l’Italia un decennio perduto
David-maria SASSOLI in data 04 gennaio 2011
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» "Su calendari già stampati la Provincia di Padova 'dimentica' il 25 aprile ed il 1°maggio"
Paolo Giacon in data 04 gennaio 2011
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» Federalismo: “Un bene solo per il nord”
Francesco Pastore in data 04 gennaio 2011
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» "Radio Padania sia occasione di dialogo tra Nord e Sud”
Salvatore NEGRO in data 04 gennaio 2011
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» Da Fiat ricatto mafioso agli operai di Mirafiori ed azione eversiva contro la Costituzione Italiana
Paolo FERRERO in data 04 gennaio 2011
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» «Firma tecnica? La FIOM ne mise una nel luglio del ’55». - INTERVISTA
Cesare DAMIANO in data 04 gennaio 2011
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» «Innovazione Fiat? Vuole solo sfruttare di più gli operai» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 04 gennaio 2011
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» "Mi presentero' al Pm e avro' modo successivamente di dare tutte le spiegazioni che giustamente i bolognesi aspettano"
Flavio DELBONO in data 03 gennaio 2011
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» «Silvio è in trappola, accetti la nostra offerta tavolo per le riforme e legge elettorale» - INTERVISTA
Italo BOCCHINO in data 03 gennaio 2011
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» Marchionne, la sinistra e il cappello di Di Vittorio
Giuseppe GIULIETTI in data 03 gennaio 2011
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» Sciopero Generale; il 28 gennaio sangue al popolo e non a Marchionne
Donato VENA in data 03 gennaio 2011
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» Sciopero Generale; il 28 gennaio sangue al popolo e non a Marchionne.
Donato VENA in data 03 gennaio 2011
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» Egitto: Strage cristiani - Sassoli, Ashton faccia sentire la voce dell'UE
David-maria SASSOLI in data 02 gennaio 2011
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» Nasce "Lavoro e Libertà" a sostegno della Fiom
Sergio Gaetano COFFERATI in data 30 dicembre 2010
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» «Ora toni bassi. Mi preoccupa questo clima di guerra» - INTERVISTA
Franco MARINI in data 30 dicembre 2010
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» «Fiat ha esagerato ma capisco perché Fassino dice si» - INTERVISTA
Cesare DAMIANO in data 30 dicembre 2010
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» «Noi vi difendiamo Marchionne no»
Antonio DI PIETRO in data 30 dicembre 2010
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» Fiat «Qui c'è la tragedia del nostro Paese»
Nichi VENDOLA in data 30 dicembre 2010
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» «Si agli investimenti, no allo strappo sui diritti»
Pier Luigi BERSANI in data 30 dicembre 2010
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» Fiat. L'errore di restare fermi. La svolta necessaria a Mirafiori.
Pietro ICHINO in data 30 dicembre 2010
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» 150° dell'Unità d'Italia: "Rottamiamo il Comitato Provinciale. Largo ai giovani"
Paolo Giacon in data 30 dicembre 2010
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» Conosco le fabbriche meglio del segretario Fiom da molto più tempo di lui. E non solo quelle» - INTERVISTA
Piero FASSINO in data 30 dicembre 2010
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» «Anche io non avrei firmato. La Fiom ha fatto bene il proprio lavoro». - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 30 dicembre 2010
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» Fiom sbaglia. L'accordo di Pomigliano è in linea con gli standard europei.
Massimo DONADI in data 30 dicembre 2010
Una proposta di responsabilità al Paese
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(19 gennaio 2011) - fonte: Delia Murer - inserita il 19 gennaio 2011 da 31
Una proposta di responsabilità al Paese: è questo il senso della relazione che il segretario nazionale del Pd ha presentato alla direzione nazionale del partito. Una relazione approvata a larghissima maggioranza che segna una strada precisa e una identità definita. Pubblichiamo di seguito una ampia sintesi, in dieci punti, della relazione.1. Nei prossimi mesi si deciderà che cosa faremo e saremo in Italia nei prossimi anni. Siamo ad un tornante storico. Per questo le proposte contenute nella relazione tengono conto di tutte le sensibilità presenti nel partito, in uno sforzo di massima unità, ma è opportuno che la direzione concluda i propri lavori con una posizione chiara e con un’assunzione chiara di responsabilità.
2. L’iniziativa politica del Pd che ha portato al voto sulla mozione di sfiducia del 14 dicembre è stata giusta. Certo, Berlusconi non è caduto, ma indiscutibilmente si è indebolito. Ne è uscita non una soluzione di vita, ma di mera sopravvivenza del governo. I problemi che si affacciano di fronte al paese Berlusconi dovrà scioglierli. Ma il presidente del Consiglio lo farà seguendo le ragioni personali non gli interessi del paese. Potrà tentare uno strappo. Noi non temiamo le elezioni anticipate. Ma non intendiamo togliergli le castagne dal fuoco: le elezioni anticipate sarebbero la dimostrazione del suo fallimento politico. In questa fase non ci impressionano i giochi tattici. Per esempio quello della Lega Nord sul federalismo: noi abbiamo la nostra proposta sul federalismo. Abbiamo le nostre discriminanti e non accetteremo un federalismo sgangherato e delle nebbie. Naturalmente la vicenda di dicembre ha allargato ulteriormente la divaricazione tra i cittadini e la politica, confermando che la colpa più grave di Berlusconi è di aver deformato l’agenda delle cose da fare: si parla di tutto, fuorché dei problemi degli italiani.
3. E’ da questi problemi che invece deve partire il nostro ragionamento politico, che deve riguardare la proposta da fare al paese ma anche il Pd. La situazione del paese non può essere una giaculatoria, dopo la quale si parla di altro. L’analisi sulla situazione del paese è la base sulla quale poggia la nostra strategia.
La situazione del paese è grave e può essere riassunta in pochi dati, a cominciare dal fatto che nell’ultimo decennio il Sud si è drammaticamente allontanato dal Nord e però anche il Nord dell’Italia ha perso rispetto al resto dell’Europa. Basti pensare anche alla finanza pubblica: con un debito pubblico così elevato e una crescita così scarsa è chiaro che correremo rischi, che saremo esposti. La crisi italiana è di fondo, strutturale.
Il declino di un decennio, testimoniato da tutti i dati statistici, e i problemi accumulatisi negli ultimi anni nella società italiana non si rimuovono in un mese. Per rimontare ci vorranno anni di impegno.
Mettere mano a una strategia di riscossa è dunque un tema che non è ordinario. Se si pensa di essere di fronte ad un problema ordinario sia sul piano della democrazia, sia sul piano economico e sociale, è chiaro che il ragionamento può essere diverso. Oggi invece siamo di fronte ad un tornante ineludibile, profondo, di sistema, un passaggio storico per l’Italia. Il ragionamento deve essere conseguente.4. Questa situazione viene percepita in modo molecolare nella vita comune, ma si traduce in sfiducia e disaffezione. Certo in Italia ci sono anche forze importanti, positive. Il tema è come metterle in campo. Ma l’idea che basti solo risvegliarle per risolvere il problema non tiene conto della profondità della crisi. E’ un’idea pre-crisi. Oggi le forze vitali del paese hanno bisogno di orientamento e di politiche positive, incisive. Questo sta avvenendo in tutto il mondo. E’ un portato della crisi.
5. Se tutto questo è vero e il paese si trova di fronte ad un tornante in cui sono in gioco il ruolo dell’Italia nella divisione internazionale del lavoro, il welfare, le prospettive delle nuove generazioni, è con autonomia di giudizio e capacità di assumere le proprie responsabilità, come un grande partito riformatore, che il Pd deve presentare un progetto al paese.
E’ in atto in questo periodo una campagna di attacco sulle possibilità riformiste dell’opposizione. Da un lato va respinta al mittente, perché negli ultimi quindici anni solo il centrosinistra ha mostrato di essere in grado di apportare riforme. Dall’altro va presa come uno stimolo.
La proposta sul progetto del Pd è tutto il contrario di un ragionamento politicista. Si parte da una proposta sui contenuti per affrontare i problemi del paese e lanciare una riscossa dell’Italia. E’ una proposta di sistema basata su due pilastri, una riforma repubblicana e un patto per la crescita e il lavoro.
Riforma istituzionale, una riforma delle legge elettorale (doppio turno con quote proporzionali), il federalismo secondo il Pd, una riforma della giustizia perché funzioni per i cittadini, la riduzione dei costi della politica (l’esempio dell’Emilia Romagna può essere utile), la cancellazione delle leggi ad personam e delle leggi a favore della cricca, l’approvazione delle norme sul conflitto di interesse e di nuove norme antitrust per l’informazione, civiltà dell’immigrazione, la riforma della Rai. Ecco che cosa significa riforma repubblicana: un pacchetto di riforme democratiche, per la Repubblica, avendo come punto di riferimento l’Europa e che il posto dell’Italia è in Europa.
Stabilità, crescita e lavoro. Il lavoro nella globalizzazione: se è necessario decentrare e flessibilizzare, allora bisogna che l’Italia si dia un modello fatto di regole di partecipazione e che abbia una sponda nelle leggi del paese. Contro la precarietà, contro i sottosalari. Bisogna distribuire lo sforzo per aumentare la produttività, senza pensare che debbano farlo solo coloro che stanno alla catena di montaggio. E dunque: nuovo patto fiscale; liberalizzazioni; analisi dettagliata e intervento nella spesa pubblica corrente, cosa che il centrosinistra aveva cominciato a fare; politica industriale; economia verde; premi veri, non alla maniera del ministro Gelmini, per incentivare la ricerca; rivisitazione della politica per il Mezzogiorno, selettiva e che salti le intermediazioni amministrative, con diritti di cittadinanza, favorendo la legalità.
Su tutti questi interventi e su altri ancora il Pd ha già lavorato nei mesi scorsi.
Il lavoro ora va completato mettendoci anche un forte tasso di innovazione.
L’assemblea nazionale che si svolgerà il 28 e 29 gennaio a Napoli (la terza dopo quelle di Roma e di Varese) deve essere anche riassuntiva di questo lavoro.6. Prima viene la predisposizione di un progetto per la riscossa del paese. Questo progetto poi il Pd lo presenterà alle forze sociali e alle forze politiche, per andare non contro Berlusconi, ma oltre Berlusconi. E questo andare oltre ha dentro anche aspetti ricostruttivi e costituenti, dopo la cura subita dall’Italia negli ultimi anni: bisogna riallestire un modello di democrazia non populista e non plebiscitaria. E sui problemi economici e sociali si vede chiara l’esigenza di mettere elementi regolativi: socialità, patto fiscale, patto sociale.
Non si ipotizza dunque un cambiamento di governo in una situazione normale, fisiologica. La proposta è di dare vita ad un cambiamento di fondo. Questa tensione costituente e ricostruttiva deve impegnare tutte le forze dell’opposizione che devono responsabilizzarsi, se vogliono oltrepassare il berlusconismo, anche forze che hanno tra loro prospettive non collimanti.
Noi vogliamo discutere questo progetto sia con le forze di sinistra e di centrosinistra interessate a una reale, stringente e non ambigua prospettiva di governo, sia con le forze di opposizione di centro e che si dichiarino di centro. Ovviamente il Pd non è interessato invece a forze impegnate nella ristrutturazione del centrodestra. Il Pd è interessato a dialogare con forze che abbiano una posizione moderata e che rifiutano la deriva plebiscitaria.
Ma attenzione, noi non siamo quelli che bussano alle porte per vedere chi ci fa entrare: la proposta è per il paese, noi diciamo quello che secondo il Pd serve al paese. Alla fine si tireranno le somme, senza venir meno, però, in ogni caso, a questa prospettiva larga e coinvolgente, perché questo tipo di impostazione corrisponde alle necessità poste dai problemi del paese: una impostazione che resterà vera anche a prescindere dalle condizioni contingenti che si verranno a creare. Bisogna avere uno sguardo rivolto al futuro, anche al di là di ciò che accade in un determinato momento. Alle spalle abbiamo una cultura politica che questo ha saputo farlo. Basti pensare ad Aldo Moro, che ragionava sulla terza fase mentre in Italia c’era la strategia della tensione.
Il problema del cambiamento non si esaurisce nella fase contingente, è il problema del prossimo decennio. Chi si sottrae a questa responsabilità spieghi, non a noi ma al paese, che cosa altro serve. E’ pensabile per esempio condizionare Berlusconi, sapendo da subito che lui ci porterà inevitabilmente ad una drammatizzazione del bivio costituzionale? Oppure restringere il campo già nella premessa all’idea che sia meglio chiudersi nel campo dei duri e dei puri, lasciando quelli che si ritengono moderati esposti alla sirena del populismo, favorendone lo schieramento dall’altra parte? Lo spieghino al paese. I tempi stringono e bisogna essere chiari.
E che bisogna essere chiari riguarda anche il Pd. Tutte le proposte sono perfezionabili e migliorabili. Se si intende contestarle, bisogna presentarne altre e che si capiscano.7. Fiat. La scelta che avverrà in queste ore è da rispettare. Noi teniamo all’investimento per Torino e per l’Italia. L’accordo prevede condizioni nuove non semplici per l’organizzazione del lavoro, ma su queste decideranno i lavoratori.
In questa vicenda ci sono però anche riflessioni ed iniziative che toccano alla politica. A cominciare dalla solitudine estrema in cui si svolge questa scelta che rischia di coinvolgere tutti, mentre il governo o è assente o lavora per favorire soluzioni corporative e arretrate che in altri settori non contribuiscono alla produttività. Basti pensare al ministro della Giustizia che sta facendo fare la riforma delle professioni di fatto agli ordini professionali. Non è giusto che gli sforzi per l’aumento della produttività debbano gravare solo sulle spalle dei lavoratori.
Le regole che derivano da questo accordo non sono inoltre accettabili in termini sistemici. Non è solo questione di Fiat o di Marchionne, è una questione di sistema. Noi dobbiamo introdurre con urgenza nuove regole sulla rappresentanza.
Infine è una vergogna l’assenza di una politica industriale e il silenzio totale del governo: le cose non sono chiare, al di là dell’investimento di Mirafiori, su Fabbrica Italia, su quali siano le condizioni della ricerca Fiat in Italia, su quale sia l’esito di altre scelte, per esempio su Termini Imerese.
La posizione del Pd è dunque netta e chiara. Anche se il Pd non accetta di ridurre la propria linea a una questione di tifoseria. La vicenda Fiat non è il derby Milan-Inter.8. Anche da questo punto di vista è necessario un richiamo alla responsabilità del Partito democratico a non offrire sponde e occasioni a chi vuole descrivere il Pd come inservibile, perché diviso. Se è inservibile il Pd è un problema per tutto il paese. Chi gioca con questo tema, scherza con il fuoco. In nome del paese non dobbiamo offrire argomenti e pretesti a chi vuole azzoppare il Pd prima che la corsa cominci.
Su questo punto noi non siamo innocenti. Il problema del partito esiste. Entro il 2011 sarà opportuno organizzare una conferenza nazionale sul partito, coinvolgendo tutti i circoli, dove si discutere del partito. E non si discute partendo dalla coda, ma dalla testa, che è il tema stesso della democrazia.
Per 20-30 anni in Europa abbiamo vissuto tutti una fase di ridiscussione dei partiti di massa. Dopo di che, come per tutto il resto dei problemi, in Italia abbiamo avuto una vicenda molto particolare. In Europa i partiti hanno avuto problemi, si sono indeboliti. Ma nessuno ha mai pensato di negare la funzione costitutiva dei partiti, che è quella di unificare, di semplificare la complessità, di collegare istanze parziali a una dimensione nazionale, di garantire maggioranze che possono orientare l’azione del governo. Il problema della stabilità non è il “capo”, ma la maggioranza: qui in Italia il problema è sempre stato il venir meno della maggioranza, mica l’assenza dei capi. E dunque questa funzione se non la svolge un partito, dato che in politica il vuoto non esiste, la svolgerà una forma di populismo personalizzata, perché la società civile, per quanto nobile ed essenziale, per definizione non è in grado di offrire questa unificazione.
Noi possiamo portare dunque all’Europa una certa idea di partito: un partito molto più in comunicazione con gli elettori e i cittadini, un partito intimamente plurale, un partito trasparente, un partito aperto, ma anche un partito che non venga meno a quella funzione che serva al paese. Pd poteva significare “popolo democratico”. Noi abbiamo detto “partito democratico”. E dunque questo è il Dna. Il resto viene dopo.9. Sulle primarie, quelle che ci sono si fanno. Nella conferenza sul partito discuteremo anche di questo. Non capisco gli appelli che ricevo a non cancellare le primarie. Non ho mai pensato una cosa del genere. L’idea è di riformarle per preservarle. Lo strumento ha mostrato una sua vitalità ma anche prodotto alcuni problemi, per esempio l’inibizione all’allargamento della coalizione o al coinvolgimento di personalità della società civile. E’ un tema che va affrontato senza sollevare bandiere e senza spirito di tifoseria. Nessuno vuole cancellare le primarie.
10. In conclusione, bisogna fare un richiamo forte ai comportamenti. Si sentono, purtroppo anche in luoghi non periferici del partito, parole non rispettose, parole che non danno l’idea minima di solidarietà, di rispetto e stima reciproca. E anche parole ambigue sulle stesse prospettive del partito. Questo non è accettabile, soprattutto se si pensa al momento che stiamo vivendo: quello che abbiamo di fronte è un anno di combattimento. Se ci si va con questo tipo di linguaggio, ci si va con le mani legate.
Fonte: Delia Murer | vai alla pagina » Segnala errori / abusi