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Dichiarazione di Valter VELTRONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Al Lingotto

  • (22 gennaio 2011) - fonte: Liberazione - inserita il 23 gennaio 2011 da 31

    "Berlusconi faccia un passo indietro e si dimetta nell'interessa dell'Italia". Così Valter Veltroni ha aperto la convention del movimento democratico al Lingotto di Torino. Quelle dette da Berlusconi "sono parole agghiaccianti". "Abbiamo visto un uomo di Governo che minaccia i giudici e la cosa più grave è che lo fa davanti al tricolore. Quel tricolore per il quale molti magistrati hanno dato la vita".

    Se il Pd vuole "tornare a conquistare il cuore degli italiani", dovrà avere il coraggio di abbandonare strategie che si sono rivelate fallimentari. "Tre sono le condizioni" affinchè il partito democratico possa essere "protagonista del futuro", ha detto l'ex segretario del Pd.
    "La prima è liberarsi dalla tentazione di un populismo di sinistra", ha detto, "il populismo di Berlusconi si batte con il riformismo". Poi, "dobbiamo affrancarci dall'illusione frontista, dalla coazione a ripetere, a costruire schieramenti eterogenei solo contro gli avversari e poi non capaci di reggere la prova del governo. Non si vince senza una credibile coalizione".
    Terzo, "bisogna avere il coraggio dell'innovazione. Il motto dei democratici deve essere non difendere ma cambiare. Il Pd deve orientare il cambiamento".

    Il Pd deve "proporre agli italiani una visione del futuro, un progetto coraggioso di cambiamento ed una proposta di Governo autorevole". Solo così il Partito Democratico "può tornare a crescere a riconquistare le menti e i cuori degli italiani, fino a rendere realistico l'obiettivo di diventare il primo partito del Paese, il promotore ed il protagonista di quel ciclo riformatore solido e duraturo che l'Italia non ha mai conosciuto nella sua storia".

    "Usciamo insieme da questa paralisi pericolosa, le stesse persone più avvedute del centrodestra non vedono l'ora che finisca. Saranno giorni difficili perchè Berlusconi non ha alcuna idea di cosa significhi il senso dello Stato. Penso che in questa delicata fase della vita parlamentare, le forze di opposizioni dovrebbero trovare più stabili forme di coordinamento e di consultazione che, nel rispetto dell'autonomia di ciascuno e senza prefigurare alcunchè, consentano di evitare forzature o violazioni nel ruolo del Parlamento. E mostrino tutta intera la forza delle opposizioni".

    MIRAFIORI

    Ai lavoratori che hanno detto sì ai referendum di Pomigliano e Mirafiori, un "sì contrastato e sofferto", deve andare "il rispetto, l'ammirazione, la gratitudine di tutti gli italiani. Così come occorre comprendere le ragioni del no e con esse dialogare". "Il successo dell'operazione Fiat-Chrysler è di importanza strategica per il futuro del Paese. E per questo, abbiamo espresso un convinto consenso ai pur difficili e dolorosi accordi di Pomigliano e su Mirafiori". Veltroni riconosce che sono accordi che chiedono un supplemento di impegno, di fatica e di disciplina, a lavoratori che già vivono condizioni di lavoro pesanti, in cambio di retribuzioni certamente inadeguate ma senza gli accordi non ci sarebbe stato l'investimento: Napoli, Torino, l'Italia avrebbero visto ridimensionata una presenza industriale che deve invece essere conservata e rilanciata".

    "Con gli accordi Fiat ora è chiamata a confermare ed estendere il suo radicamento in Italia. Ed è chiamata a mostrare la sua forza inventando prodotti competitivi sui mercati. Con gli accordi, per i sindacati, la cui unità non dobbiamo mai smettere di cercare e promuovere, per le imprese e per la politica, si è aperta una fase nuova, una stagione paragonabile a quella in cui si affermò una nuova legislazione del lavoro, ormai decine di anni fa".

    In Italia è necessario stabilire "nuove relazioni industriali" e "ridefinire, in questo contesto, le regole della rappresentanza, per fare non meno, ma più contrattazione collettiva, in un contesto sicuro di diritti e doveri per ciascuna organizzazione". "La via maestra è quella dell'accordo interconfederale, eventualmente tradotto poi in norma di legge. Ma sono 13 anni che se ne parla. Ha quindi ragione Pietro Ichino, quando propone, in carenza di accordo, di approvare una legge, che attribuisca alla coalizione sindacale maggoritaria il potere di negoziare con efficacia per tutti e al sindacato minoritario, anche se rifiuta di firmare, non il potere di veto, ma il diritto alla rappresentanza in azienda".

    "In Italia può vincere un'alleanza di centrosinistra, è molto più difficile che possa farlo un'intesa solo di sinistra. Il Pd ha il compito di riprendere il suo cammino, recuperando la direzione di marcia che gli aveva consentito di guadagnare un consenso mai raggiunto nella storia dai riformisti italiani".
    "Il partito deve essere ambizioso perchè consapevole che se i sondaggi oggi gli attribuiscono il 24%, altre rilevazioni dicono che siamo il partito con il più alto elettorato potenziale: oltre il 42%", ambizioso e convinto di poter parlare a tutti gli italiani forte delle sue idee e con un solo linguaggio, senza una suddivisione di compiti tra riformisti di centro e riformisti di sinistra destinati a ritrovarsi esclusivamente in un'alleanza di Governo".
    "Come tutte le forze riformiste può trovare alleanza anche con chi ha posizioni diverse", ha detto. Ma nessuno, neppure Nichi Vendola, può arrogarsi l'esclusiva del riformismo.
    "Penso che nessuno debba essere più radicale nel cercare il cambiamento dei riformisti", ha sottolineato, "lo dico al mio amico Nichi Vendola, la cui sfida va seguita non con ostilità e paura ma con rispetto e interesse. Lo dico come si fa tra chi vuole sinceramente andare verso un incontro. Ma ad una condizione: che si costruisca questo incontro per rispondere davvero a un bisogno di stabilità e cambiamento. Ogni riedizione dell'unione sarebbe un suicidio politico".

    Veltroni ha bacchettato Vendola anche per avere definito l'accordo Fiat "una delle pagine più nere della democrazia italiana" e per avere paragonato "con una scivolata retorica" Carlo Giuliani a Giovanni Falcone. "Le nostre diversità devono coniugarsi ad una sincere intenzione, non cercare di sottrarre consenso l'uno all'altro, ma estendere quello sociale e politico di un nuovo centro sinistra possibile, che non ripeta gli errori del '94, come quelli della caduta di Prodi e quelli dell'Unione.

    Fonte: Liberazione | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, pd, Vendola, Fiat, Pomigliano, relazioni industriali, mirafiori | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 23 gennaio 2011 da 861
    Bello parlare quando sono gli altri a faticare. Veltroni, ma tu, che c.... sai fare ?

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