L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Puglia #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Puglia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Puglia, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Puglia nel 2020 sono 16.484 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 85mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 19,6%, al di sotto della soglia del 33% fissata in sede Ue e della media nazionale (27,2%).

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Lecce con 24,9 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Brindisi (21,6%), Taranto (19,8%), Bari (18,9%), Foggia (16,9%) e Barletta-Andria-Trani (14,9%).

Se si considerano i capoluoghi, spiccano i dati del comune di Lecce (34,9%) e Foggia (30,6). Sopra quota un posto ogni 5 bambini anche Brindisi (24%) e Taranto (22,3%), mentre poco al di sotto Bari (18,2%). Distanti da quella soglia i tre centri principali della provincia Bat: Trani (14,6%), Andria (13%) e Barletta (8,2%). Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, ad Altamura l’offerta si attesta all’8,9%, a Bitonto al 7,6%, mentre è più elevata a Cerignola (16,4%) e Molfetta (27,4%).

Complessivamente, in Puglia l’84,8% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. A prescindere dal numero di posti nido esistenti, tutti i comuni presentano un qualche tipo di offerta nelle province di Taranto e Barletta-Andria-Trani. L’offerta risulta maggiormente concentrata territorialmente nel brindisino (65% dei comuni dispone del servizio), ma risulta comunque più estesa della media nazionale.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Puglia dovrebbero arrivare con il nuovo bando 268,7 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari all’11% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la città metropolitana di Bari (93,9 milioni), seguita da Lecce (80,1 milioni).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 141 progetti. Di questi, 68 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 73 come riserva.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, nelle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore era risultato essere una nuova costruzione di edifici da destinare a polo per l’infanzia per il comune di Mesagne. Un intervento classificato come “riserva”, che nelle graduatorie pubblicate in agosto aveva un importo di 6,88 milioni di euro. Seguito da altri 2 interventi, anch’essi indicati come “riserva”: una demolizione e ricostruzione di un polo per l’infanzia (Ruvo di Puglia, 5,2 milioni circa) e una nuova costruzione di asili nido (Corato, 5 milioni di euro).

L’ente con più risorse previste in base a queste prime graduatorie stilate era il comune di Bari con 18,4 milioni di euro per 9 progetti in graduatoria, seguito da Ruvo di Puglia (8,2 milioni circa per 3 progetti) e Gioia del Colle (2 interventi da 8,1 milioni).

La costruzione di nuove scuole 

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 12 previste in Puglia.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 2.411 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 1.321 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 54,79% degli edifici scolastici in Puglia presenta quindi questo tipo di accorgimenti, poco al di sotto della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre nella città metropolitana di Bari la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 69,15%, in quella di Taranto si attesta al 34,59%. Poco sopra troviamo quella di Foggia (35,9%)

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano Bari, Barletta e Altamura dove rispettivamente 81,8%, il 93,5% e l’87,5% degli edifici scolastici è attrezzato per il risparmio energetico. Mentre a Taranto quelli per cui è dichiarato questo tipo di accorgimenti scendono al 7,1% del totale.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 12 le aree individuate per la Puglia, per un totale di oltre 38mila mq e un importo complessivo richiesto di 80,2 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. L’83,3% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola secondaria di II grado Iiss Giannelli di Parabita (provincia di Lecce). Una demolizione edilizia con ricostruzione in situ, per un importo richiesto di circa 15 milioni di euro e 6.630 metri quadri di intervento.

Supera i 10 milioni anche il progetto scuola secondaria di II grado – Iiss Romanazzi (Bari). Anche in questo caso una demolizione edilizia con ricostruzione in situ, con un costo di 12,7 milioni di euro e 6.163 metri quadri di intervento.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Puglia il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 17,6%. Un dato superiore alla media nazionale, che ne fa la seconda regione in Italia dove il fenomeno è più consistente dopo la Sicilia, e che si colloca a 8,6 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Dati che sono l’esito di forti divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 42,8% degli studenti pugliesi in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

Nella provincia di Foggia superano la metà del totale (51,10%), mentre una quota più contenuta si registra nel leccese, dove sono risultati inadeguati i test del 37% degli studenti.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Puglia, sono destinate a 212 istituti, per un totale di 43,1 milioni di euro. Si tratta del 8,63% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Bari, con 18 istituti finanziati per 3,78 milioni complessivi. Seguono, ciascuna con 10 istituti destinatari, Taranto (2,28 milioni totali) e Brindisi (2,1 milioni).

Quello più finanziato è l’istituto professionale Santarella – De Lilla, con sede a Bari, cui sono destinati 354.321,65 euro. Seguono l’Ip Morvillo – Falcone (Brindisi, 345mila euro circa) e l’Iiss Mauro Perrone (Castellaneta in provincia di Taranto, con circa 324mila euro).

Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Puglia

Nuove scuole Puglia

Piano dispersione (I tranche) Puglia

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I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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