L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Sicilia #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Sicilia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Sicilia, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Sicilia nel 2020 sono 14.640 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 117mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 12,5%, al di sotto della soglia del 33% fissata in sede Ue e meno della metà rispetto alla media nazionale (27,2%).

Tutte le province registrano percentuali inferiori al 20%. Quella con la maggiore copertura potenziale è Messina con 18,9 posti ogni 100 bambini. Seguono Agrigento (15,5) ed Enna (15,2). Con valori inferiori a 10 posti ogni residente 0-2 anni, troviamo invece Ragusa (9,9) e Caltanissetta (8,9).

Tra i capoluoghi, l’unico che si avvicina alla media nazionale è Enna, con 26,4 posti ogni 100 bambini. Si trovano poi Siracusa (19,4) e Agrigento (17,6). Palermo si attesta all’11,9%. Al di sotto del 10% si trovano Messina (8,1) e Catania (7,5).

Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, Barcellona Pozzo di Gotto nella città metropolitana di Messina supera la soglia Ue, con il 40,7% di copertura potenziale. Tra i comuni con i valori più alti, spicca Alcamo in provincia di Trapani con il 22,6%.

Complessivamente, in Sicilia il 45,1% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nei territori di Ragusa (91,7%) e Trapani (62,5%). A poca distanza dalla media nazionale troviamo Siracusa (57,1%), Catania (53,4%) e Palermo (52,4%). Al di sotto del valore regionale si segnalano Agrigento (37,2%) ed Enna (35%). I valori inferiori si registrano invece a Messina (34,3%) e a Caltanissetta (18,2%).

I dati qui presentati fanno riferimento agli esiti delle graduatorie pubblicate ad agosto dal ministero dell’istruzione. Comprendono le informazioni presenti negli allegati relativi agli interventi per asili nido e poli dell’infanzia (all. 1, 2 e 4). L’efficacia di tali graduatorie è subordinata alla registrazione degli organi di controllo e non si possono considerare ancora definitive. Va infatti tenuto presente che prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità dei progetti. Per alcuni importi è prevista una successiva rimodulazione; altri presentano l’indicazione “riserva” sulla graduatoria. Il dato sull’offerta attuale misura, in relazione alla popolazione residente tra 0 e 2 anni, quella prevista nel 2020 da asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Sicilia dovrebbero arrivare con il nuovo bando 169,7 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 7% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la città metropolitana di Catania (36,3 milioni di euro), seguita da quelle di Palermo (33,5 milioni di euro) e Messina (20,6 milioni di euro).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 141 progetti. Di questi, 58 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 83 come riserva. Per 4 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è una nuova costruzione per il comune di Valverde, nella città metropolitana di Catania. Un intervento ammesso con riserva che nelle graduatorie pubblicate ad agosto aveva un importo di circa 4 milioni di euro. Seguono, con oltre 3 milioni di euro ciascuna, una nuova edificazione nel comune di Bagheria nella città metropolitana di Palermo e un’altra fabbricazione ex novo a Vittoria (Ragusa).

L’ente con più risorse previste nelle prime graduatorie pubblicate è il comune di Palermo, con 12,1 milioni di euro per 14 progetti in graduatoria, seguito da quelli di Carini (7,6 milioni di euro per 3 interventi) e Salemi (4,9 milioni di euro per 4 progetti).

La costruzione di nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 14 previste in Sicilia.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 3.658 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 1.874 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 51,23% degli edifici scolastici in Sicilia presenta quindi questo tipo di accorgimenti, meno della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre a Caltanissetta la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 65,56%, a Trapani si attesta al 16,99%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spicca Palermo dove il 64,74% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico, mentre a Trapani si fermano al 3,17%.

I punti sulla mappa localizzano gli interventi finanziati nell’ambito del bando nuove scuole del Pnrr. La dimensione cresce in funzione dell’importo previsto. Il colore dei comuni varia in base alla quota di edifici scolastici che in quel territorio dispongono di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici (più intenso il colore, maggiore la quota di edifici per cui è dichiarata la presenza di accorgimenti).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 14 le aree individuate per la Sicilia, per un totale di 26.178,56 mq e un importo complessivo richiesto di circa 59,6 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Il 71,43% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola dell’infanzia – primaria – secondaria di I grado – A. Mendola (comune di Favara) con un importo richiesto di 10,1 milioni di euro circa. Si tratta di un intervento su edifici di 4.210 mq, attualmente in classe energetica G, per cui è prevista la demolizione con ricostruzione sul posto. Tra gli altri interventi di rilievo si possono citare un altro intervento analogo sulla scuola dell’infanzia e primaria – Don Antonino La Mela (comune di Adrano) con un progetto su 4.483,36 mq per cui sono stati richiesti 8,9 milioni di euro.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Sicilia il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 21,2%. Un dato superiore alla media nazionale e a 12 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030. Tra le regioni italiane, la Sicilia è quella che registra il valore più alto.

Dati che sono l’esito di forti divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 48,7% degli studenti siciliani in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. Nella città metropolitana di Palermo sono stati 53,67%. Mentre a Messina sono risultati inadeguati i test del 46,37% degli studenti.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Sicilia, sono destinate a 373 istituti, per un totale di circa 74,4 milioni di euro. Si tratta del 14,88% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Palermo, con 44 istituti finanziati.

L’istituto più finanziato è l’istituto Pietro Piazza, nel territorio di Palermo, cui sono destinati 499.685,96 euro. Seguono l’istituto Florio a Erice, in provincia di Trapani, con 387.232,39 euro e l’istituto Medi di Palermo con 386.630,90 euro.

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Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Sicilia

Nuove scuole Sicilia

Piano dispersione (I tranche) Sicilia

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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