Il piano italiano stanzia quasi 3 miliardi di euro per riqualificare le aree periferiche delle città metropolitane al fine di ridurre situazioni di degrado e marginalizzazione. Vediamo quali sono i progetti finanziati e come si distribuiscono sul territorio.
La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Sicilia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.
Dalla presenza di asili nido alla qualità dell'offerta scolastica, è ampio il divario educativo che affligge le aree interne del paese. Un gap che emerge anche nei livelli successivi di istruzione, come quella universitaria.
In un paese che sta progressivamente invecchiando, le persone anziane rappresentano spesso anche una vera e propria forma di welfare familiare. Un contributo fondamentale che in tanti casi supplisce alla carenza di servizi, specialmente in alcune aree del paese.
L'Italia è uno dei paesi europei con meno giovani laureati. Un problema che, come mostrano i dati a livello locale, è l'esito anche di forti differenze territoriali nell'accesso all'istruzione, terziaria e non solo.
Nonostante i limiti oggettivi posti dalla pandemia, tra ragazze e ragazzi si segnala una notevole voglia di partecipazione e centralità nel dibattito pubblico. Un punto, attraverso i dati, della situazione post-emergenza, anche alla luce delle tendenze demografiche dei prossimi anni.
Nelle aree interne il livello degli apprendimenti Invalsi è mediamente più basso, a testimonianza delle difficoltà nell'organizzare l'offerta scolastica nei territori del paese più distanti dai servizi. Allo stesso tempo, anche tra le stesse aree interne si rilevano profonde differenze.
L'auto è ancora il mezzo predominante e in molti comuni la densità veicolare e il suo potenziale inquinante risultano particolarmente elevati. Incoraggiare l'uso dei mezzi pubblici è un modo per ridurre l'impatto dei trasporti, e a questo fine il Pnrr ha stanziato 3,6 miliardi di euro.