L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Sardegna #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Sardegna e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche la Sardegna, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Sardegna nel 2020 sono 8.355 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 28mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 30,7%, la più elevata tra le regioni del mezzogiorno, al di sopra della media nazionale (27,2%) e a meno di 3 punti dalla soglia del 33% fissata in sede Ue.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è la città metropolitana di Cagliari con 34,5 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Sassari (33,4%), Nuoro (28,3%), Oristano (25,6%) e del Sud Sardegna (25,4%).

Tra i capoluoghi, svetta il comune di Nuoro con un’offerta potenziale di 75,5 posti ogni 100 bambini. Seguono le città di Sassari (52,5), Carbonia (40,4), Oristano (38,6) e Cagliari (31,3). Nessun capoluogo è quindi al di sotto del 30%. Dati piuttosto elevati anche tra i comuni non capoluogo con più residenti tra 0 e 2 anni. Si attestano tra il 30 e il 40% Olbia, Quartu Sant’Elena, Alghero, Assemini e Porto Torres. Selargius raggiunge il 56%, mentre a Capoterra sono 20,7 i posti ogni 100 minori.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Sardegna dovrebbero arrivare con il nuovo bando quasi 87,9 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 3,6% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia del Sud Sardegna (31 interventi per un totale di 34,65 milioni di euro), seguita da Sassari (21 interventi, 25,9 milioni).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 82 progetti. Di questi, 38 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 44 come riserva. Per 3 dei progetti entrati in graduatoria, è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è una nuova costruzione di edifici dedicati. Un intervento, classificato come “riserva” nelle graduatorie di agosto, riguardante il comune di Iglesias (3,36 milioni di euro). Segue un intervento – sempre ammesso inizialmente con riserva – di ampliamento di edifici esistenti (comune di Budoni, circa 2,86 milioni di euro).

L’ente con più risorse previste è il comune di Olbia (poco meno di 3,57 milioni di euro per 2 interventi), seguito da Iglesias (3,36 milioni) e Capoterra (3,23 milioni).

La costruzione di nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 7 previste in Sardegna.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 1.657 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 1.128 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 68,07% degli edifici scolastici in Sardegna presenta quindi questo tipo di accorgimenti, oltre 10 punti in più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori. Mentre nel Sud Sardegna la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 71,65%, in provincia di Nuoro si attesta al 63,92%, un dato comunque superiore alla media nazionale.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano Cagliari dove il 77,31% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico e Olbia, dove la quota raggiunge l’84,62%. Mentre tra i comuni maggiori il dato più contenuto è quello di Nuoro (34,55%).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 7 le aree individuate per la Sardegna, per un totale di 12.574,42 mq e un importo complessivo richiesto di 27,5 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Il 42,86% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola secondaria di II grado “Iis G. Dessì”, della provincia del Sud Sardegna. Un intervento di demolizione edilizia con ricostruzione in situ su edifici di 3.427,2 metri quadri, per un importo richiesto di quasi 7,64 milioni di euro. Segue un intervento su una scuola primaria e secondaria di I grado del comune di Villaputzu. Anche in questo caso, una demolizione edilizia con ricostruzione in situ da 2.551 metri quadri (importo poco inferiore ai 5 milioni di euro).

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Sardegna il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 13,2%. Un dato poco superiore alla media nazionale e a 4,2 punti dall’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Nella regione si registrano del resto divari educativi negli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 48,6% degli studenti sardi in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa. Nella provincia di Sassari il dato supera il 49%. Mentre nella città metropolitana di Cagliari sono risultati inadeguati i test del 41,4% degli studenti.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Sardegna, sono destinate a 122 istituti, per un totale di 16,25 milioni di euro. Si tratta del 3,25% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione agli istituti con sede nel comune di Cagliari, con 13 istituti finanziati, per un totale di 2.087.263,93 euro.

L’istituto più finanziato è il Salvator Ruju di Sassari, cui sono destinati 243.315,51 euro. Segue l’Ipsar-Ipseoa della stessa città, con circa 238mila euro.

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Nidi e poli per l’infanzia Sardegna

Nuove scuole Sardegna

Piano dispersione (I tranche) Sardegna

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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