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La principale minaccia per le prospettive future di un adolescente è uscire dalla scuola superiore senza un’istruzione adeguata.

Questo rischio è molto più concreto nelle aree interne, dove l’offerta educativa viene spesso minata da fattori come l’alta mobilità dei docenti, pluriclassi composte da alunni di età diverse, scuole sottodimensionate.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Agenzia per la coesione territoriale
(ultimo aggiornamento: domenica 1 Gennaio 2017)

Anche per questi motivi, i risultati nelle prove Invalsi degli adolescenti delle aree interne sono sistematicamente più bassi dei loro coetanei.

L'effetto è che così vengono compromesse le prospettive dei giovani che crescono nei comuni interni, quelli più lontani dai centri urbani. Con tutto ciò che ne consegue, anche per il futuro delle aree del paese finora più soggette allo spopolamento e dove, proprio per questo, ci sono spesso anche meno possibilità economiche, sociali e occupazionali.

Dati non disponibili per Molise e provincia autonoma di Bolzano.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agenzia per la coesione territoriale
(ultimo aggiornamento: domenica 1 Gennaio 2017)

Confrontando i risultati Invalsi degli adolescenti che vivono nelle aree interne con il dato medio regionale emergono 2 cose. La prima è che, con poche eccezioni, i punteggi degli adolescenti dei comuni interni sono più bassi di quelli dei loro coetanei.

-6,68 i punti di svantaggio degli studenti superiori delle aree interne della Lombardia rispetto alla media regionale.

La seconda è che la condizione educativa delle aree interne non è omogenea in tutto il paese. In Valle d'Aosta e in Trentino, la percentuale di risposte corrette supera il 60% tra gli alunni delle aree interne: un punteggio più alto delle rispettive medie regionali. Mentre non raggiungono il 50% nelle aree interne di Sardegna e Calabria, e si trovano poco sopra questa soglia in Sicilia e Marche.

Quindi non tutte le aree interne del paese sono uguali. Per avere un'idea della condizione educativa tra gli adolescenti che vi abitano, è necessario andare oltre le medie regionali e nazionali.

Gli apprendimenti nelle 25 aree interne più popolose

Per capire meglio in quali territori gli adolescenti rischiano di restare indietro sugli apprendimenti, utilizziamo le aree individuate dalla strategia nazionale delle aree interne.

Si tratta di aggregazioni omogenee di comuni interni, generalmente piccoli e distanti dai centri maggiori. Attraverso i dati dell'Agenzia per la coesione, possiamo confrontare il livello dei risultati Invalsi in questi territori. Per un confronto maggiormente omogeneo abbiamo isolato le 25 aree interne più popolose - con una popolazione compresa tra i 30mila e gli 80mila residenti.

Dati non disponibili per Alto Aterno Gran Sasso Laga (Abruzzo) e Valle del Comino (Lazio).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agenzia per la coesione territoriale
(ultimo aggiornamento: domenica 1 Gennaio 2017)

Ampi divari negli apprendimenti anche tra le aree interne.

In entrambe le materie, spiccano i risultati degli studenti 15enni del Basso Ferrarese (Emilia). Seguita, nei test di italiano, dal Mercure Alto Sinni Val Sarmento (Basilicata) e dall'area interna sud-ovest Umbria. Quest'ultima sale al secondo posto nelle prove di matematica, mentre al terzo si trova l'Alto Lago Como, in Lombardia.

In fondo alla classifica, spiccano per la distanza dalle altre aree interne quella dello Ionico Serre (Calabria) e il Calatino (Sicilia). Tra le aree più popolose, quella del Calatino è ultima nei punteggi di italiano (punteggio medio 38,4) e penultima in quelli di matematica (30,4).

Un confronto tra due diverse aree interne

Da questi dati emerge un enorme divario anche tra le stesse aree interne. Tra quelle più popolose, la migliore nei test di italiano (Basso Ferrarese) supera non solo la media delle aree interne italiane (+7 punti), ma anche la media nazionale complessiva (di oltre 4 punti) e quella emiliana (+2,42).

61,59% risposte corrette nei test di italiano della seconda superiore nel Basso Ferrarese. La media italiana nelle aree interne è 54,52%.

Al contrario, la peggiore nei test di italiano (Calatino) è a -14 punti dalla media siciliana, a -16 da quella nazionale delle aree interne e quasi 20 punti al di sotto della media nazionale complessiva.

Situazioni così diverse, che rendono interessante confrontare in dettaglio l'offerta di scuole superiori in questi due territori, e le prospettive successive.

Differenze sociali e demografiche tra le due aree interne

Negli 8 comuni dell'area interna Calatino, nell'entroterra catanese, vivono 76mila persone, di cui la metà nel centro principale della zona, Caltagirone. Vi abitano quasi 4.000 adolescenti tra 14 e 18 anni, cioè il 5,2% della popolazione residente.

4,78% gli adolescenti tra 14 e 18 anni in Italia. Il Calatino supera questa media, il Basso Ferrarese invece ne è al di sotto.

L'area interna Basso Ferrarese è abitata da circa 56mila persone, diffuse in modo più omogeneo tra i 7 comuni che ne fanno parte (erano 8 prima delle fusioni avvenute a gennaio). I due centri più popolosi, Copparo e Codigoro, contano rispettivamente 16 e 12mila residenti. Gli adolescenti tra 14 e 18 anni sono meno di 2.000, il 3,4% della popolazione: una quota molto inferiore rispetto al Calatino.

Le differenze sono molto ampie anche rispetto alla condizione sociale delle famiglie con figli. La quota di quelle in potenziale disagio economico è molto più elevata nel Calatino. Tutti gli 8 comuni che ne fanno parte superano la media nazionale rilevata nell'ultimo censimento (2,7%). Cinque di questi superano anche la media siciliana (5,9%), in una regione che è seconda - dopo la Campania - per quota di famiglie con figli in disagio.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Nel Basso Ferrarese (di seguito presentato con i comuni esistenti alla rilevazione dei dati, nel 2011) nessun comune supera la media nazionale di famiglie in disagio. Rispetto alla media dell'Emilia Romagna (1,1%), sono 2 su 8 i comuni a superarla: Jolanda di Savoia (1,5%) e Mesola (1,2%), con Tresigallo allineato alla media regionale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Questi soli 2 indicatori, pur nella loro semplicità, mostrano due realtà completamente diverse, sia per presenza di adolescenti che per condizione delle famiglie. Pur nella comune condizione di aree interne, si tratta di situazioni di partenza completamente diverse su cui quindi è fondamentale il ruolo della scuola.

Le scuole superiori raggiungibili da Basso Ferrarese e Calatino

In un raggio di 30 km dai centri principali delle due aree interne, sono 34 le scuole superiori statali nel Basso Ferrarese e 39 nel Calatino (che salgono a 45 contando anche le paritarie).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Dal Basso Ferrarese, in un raggio di 30 chilometri si contano 9 licei (frequentati da 7.600 alunni), 8 istituti professionali (3.400) e 17 tecnici (6.400). Le scuole in questo raggio accolgono quindi oltre 17mila studenti.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Dal Calatino, contando solo le scuole statali, abbiamo 13 licei (4.400 studenti), 9 professionali (1.370) e 17 istituti tecnici (2.758). In termini di scuole, numeri simili a quelli visti per il Basso Ferrarese - con una significativa prevalenza dei licei nel circondario dell'area interna siciliana.

In termini di alunni invece, le scuole in un raggio di 30 km dal Calatino accolgono circa la metà degli studenti del Basso Ferrarese (8.491 alunni contro 17.438).

Si tratta di una differenza molto interessante se letta in relazione con il bacino potenziale delle due aree. Nel Calatino, a fronte di 3.957 residenti tra 14 e 18 anni, le scuole in un raggio di 30 chilometri accolgono 8.491 alunni, con un rapporto di 2 alunni per residente 14-18 nell'area interna.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat e Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

In un raggio di 30 km dal Basso Ferrarese, le scuole sono frequentate da 17.438 alunni, a fronte dei 1.907 adolescenti nell'area interna. In sintesi, è molto più probabile che le scuole raggiungibili dal Basso Ferrarese siano frequentate anche da studenti che non provengono dall'area interna.

Questa tendenza non cambia se si isolano solo le scuole che distano al massimo 30 minuti da ciascuna area interna. Per il Calatino, il numero di residenti 14-18 anni e quello degli alunni vengono quasi a coincidere (3.957 contro 3.964). Per il Basso Ferrarese, a fronte dei circa 2.000 residenti, gli studenti nelle scuole superiori a meno di mezzora di distanza sono 5 volte tanti (9.550).

La dotazione digitale delle scuole delle due aree interne

Per valutare  l'offerta scolastica rivolta agli adolescenti nelle due aree interne, un aspetto importante è la disponibilità di computer e tablet.

Confrontando la dotazione digitale delle scuole superiori in un raggio di 30 km da Calatino e Basso Ferrarese, emerge una tendenza interessante. Isolando i licei, la dotazione di pc e tablet per scuola è molto più elevata nell'area interna siciliana. 15,9 dispositivi ogni 100 alunni, contro 1,3 dei licei raggiungibili dal Basso Ferrarese (qui però va specificato che, dai dati Miur, emerge l'anomalia di 4 scuole su 7 che dichiarano 0 pc e tablet).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Per tecnici e professionali il dato si inverte: il rapporto è di quasi 3 pc per alunno nel Basso Ferrarese per ogni dispositivo nel Calatino. Al netto delle possibili anomalie nei dataset estratti dal portale Miur, questi dati suggeriscono una possibile, maggiore criticità nell'istruzione tecnica e professionale dell'area interna siciliana.

Le prospettive successive alla scuola nelle due aree interne

Abbiamo visto come nelle aree interne l'offerta educativa sia spesso compromessa, sotto vari indicatori. E allo stesso tempo come, anche tra le stesse aree interne, vi possano essere profonde differenze. Divari che abbiamo sintetizzato approfondendo due casi antitetici nei risultati dei test Invalsi: il Basso Ferrarese e il Calatino.

Ma che cosa sappiamo sulle prospettive successive per gli adolescenti di queste zone? Un primo indicatore è la percentuale di neet, ovvero la quota di giovani residenti che non studiano e non lavorano. Purtroppo, come altri indicatori con una simile disaggregazione, questo dato è disponibile al censimento 2011.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Nei comuni che fanno parte del Calatino, la quota di giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano va dal 16,4% di Caltagirone al 28,2% di Vizzini. Tutti i comuni superano la media nazionale rilevata al censimento (12,3%), e 5 su 8 anche quella regionale dello stesso periodo (19,4%).

Nelle aree interne la quota di neet è spesso più elevata.

Nel Basso Ferrarese il dato oscilla tra il 6,9% di Copparo e il 13,3% di Goro. Quest'ultimo comune è anche l'unico a superare la media nazionale (12,3%). Quasi tutti però superano la media regionale dell'Emilia Romagna, pari all'8,3% al momento della rilevazione. Possibile segnale delle maggiori difficoltà per gli adolescenti che vivono nelle aree interne rispetto ai loro coetanei. Anche nell'area interna che abbiamo visto essere la più performante nei test Invalsi.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: sabato 31 Dicembre 2011)

Un altro punto di vista interessante (e più recente) sulle prospettive degli adolescenti che finiscono la scuola nelle aree interne, lo si può ricavare dai dati Miur sulle immatricolazioni all'università e sull'accesso al lavoro dopo le superiori.

Ovviamente, in questo caso i dati sono per scuola, non per comune di residenza, quindi includono anche i giovani che non vivono nelle aree interne. Ma sono comunque un buon punto di partenza per valutare che tipo di sbocchi offrono le scuole superiori nelle zone considerate.

In termini di accesso all'università nell'anno successivo al diploma, le scuole superiori in un raggio di 30 km dal Basso Ferrarese presentano un tasso di immatricolazione più alto di quelle del Calatino.

Il dato presentato è calcolato come mediana dei tassi di immatricolazione delle scuole superiori in un raggio di 30 km dal centro principale dell’area interna. La media nazionale è solo indicativa, e si riferisce all’ultimo anno disponibile (neodiplomati immatricolati nell’a.a. 2016/17)

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Ciò emerge per tutti i tipi di istruzione secondaria di secondo grado. I diplomati nei professionali entro 30 km dal Basso Ferrarese si iscrivono all'università attorno al doppio di quelli del Calatino. Una proporzione poco inferiore si registra per i tecnici.

I dati cambiano isolando solo le scuole statali raggiungibili in 30 minuti o meno. In questo caso, il tasso di immatricolazione mediano dei licei del Calatino si avvicina a quello del Basso Ferrarese (70,7% contro 84,35%). Lo stesso vale per gli istituti professionali (12,75% nel Basso Ferrarese, 8,6% nel Calatino). Mentre per i tecnici i dati sono appaiati, con una prevalenza dell'area interna sicilia (29,8% contro 29,4%).

Ultimo aspetto rilevante, è l'accesso al lavoro in base alla scuola superiore. Questo viene registrato dal Miur come proporzione di diplomati che hanno lavorato almeno un giorno tra il 15 settembre e il 15 ottobre del primo anno successivo a quello del diploma.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Marzo 2020)

Anche in questo caso, la quota di diplomati che ha lavorato dopo l'uscita dalle superiori è sistematicamente più alta per l'area interna del Basso Ferrarese. Un dato particolarmente rilevante per i tecnici e i professionali. Il dato mediano dei professionali in un raggio di 30 km dall'area interna emiliana è di 53,6% di diplomati che hanno lavorato almeno un giorno, contro il 23,75% del Calatino.

Distanze che si approfondiscono isolando solo le scuole statali raggiungibili in 30 minuti o meno. In questo caso, il tasso di accesso al lavoro mediano dei professionali del Calatino è 19,5% (contro 55,15% del Basso Ferrarese). Tra i tecnici addirittura la distanza è tra il 47,3% dell'area interna emiliana e l'8,3% di quella della Sicilia. Infine, per i licei, il 5,3% di quelli dell'entroterra siciliano si contrappone al 17,8% di quelli nel ferrarese.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sulle aree interne è l'agenzia per la coesione territoriale.

Foto credit: Lar (Flickr) - Licenza

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