L’Abruzzo tra criticità e punti di forza Osservatorio Abruzzo

A sei mesi dall’avvio dell’osservatorio, facciamo il punto su quanto emerso attraverso i dati. Una regione con forti divari territoriali ma anche potenzialità enormi, in termini culturali, ambientali e digitali. Il Pnrr è l’occasione per valorizzarli.

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Capire l’Abruzzo attraverso i dati, per comprenderne le criticità e le potenzialità inespresse, anche alla luce delle opportunità offerte dal Pnrr.

È questo l’obiettivo di Osservatorio Abruzzo, nato lo scorso gennaio da una partnership tra Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp. Ogni due settimane, un nuovo approfondimento con analisi territoriali, mappe, grafici e dati da consultare e scaricare liberamente.

Si tratta del primo progetto territoriale di Openpolis, che vuole indagare l’Abruzzo, le sue dinamiche socio-economiche e le prospettive future, attraverso l’analisi ragionata dei dati. Se ne parlerà mercoledì 29 giugno in un evento all’Aquila.

Sono diversi i settori che abbiamo indagato in questi mesi, parlando di risorse umane e di competenze a disposizione degli enti locali abruzzesi. Ma anche di rigenerazione urbana nei maggiori centri, di mobilità e connessioni ferroviarie, di trasformazione digitale, ricostruzione post-sisma e rinnovamento delle scuole, di patrimonio culturale, sanità territoriale e difesa della biodiversità.

A oggi 11 approfondimenti tematici, arricchiti da mappe, grafici e tabelle, pubblicati ogni due settimane sul canale web dedicato abruzzo.openpolis.it.

75 tra mappe, grafici e tabelle pubblicati da Osservatorio Abruzzo, tra gennaio a giugno 2022.

Dalle elaborazioni sono emersi diversi elementi, siano essi criticità o punti di forza, che possono rappresentare una base di partenza per efficaci politiche pubbliche nei territori. Analisi che abbiamo messo a disposizione della collettività, anche in vista dell’impiego delle risorse previste nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Secondo le stime del governo, infatti, i fondi del Pnrr che avranno un impatto sui territori abruzzesi superano i due miliardi di euro.

2,3 miliardi di euro riguardano investimenti che hanno ricadute dirette sui territori abruzzesi, secondo le stime del governo.

Si tratta di risorse importanti, che devono essere impiegate partendo da una fotografia della realtà che tenga conto delle criticità proprie dei territori abruzzesi e dei punti di forza su cui far leva in un’ottica di crescita e sviluppo.

Le difficoltà delle aree interne

In Abruzzo esiste una forte differenziazione tra chi vive nelle aree polo e chi nelle aree interne, dovuta innanzitutto alle caratteristiche orografiche del territorio. Da un lato, infatti, troviamo un buon grado di urbanizzazione nelle zone costiere. Dall’altro, è una regione caratterizzata dalla presenza di aree interne, principalmente nelle province dell’Aquila e di Teramo.

Le aree interne sono i comuni italiani più periferici, ossia più lontani dalle città polo, in termini di accesso ai servizi essenziali: salute, istruzione e mobilità. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

Sulla costa abruzzese vivono 437mila persone: oltre un terzo del totale, che nel 2021 era pari a 1,28 milioni di abitanti. Questi territori sono molto più urbanizzati e 8 volte più densamente abitati rispetto all’entroterra. Al tempo stesso, però, oltre 350mila persone vivono nelle aree interne. Si tratta del 36% della popolazione: oltre 13 punti in più rispetto alla media nazionale. Questi dati fanno dell’Abruzzo una regione fortemente polarizzata.

La marginalità di alcune zone è emersa anche in occasione di eventi tragici, come i terremoti verificatisi nel 2009, nel 2016 e nel 2017. Tra i comuni ricadenti nelle aree interne, infatti, molti sono classificati come zona sismica 1, quella in cui la probabilità che capiti un forte terremoto è più elevata. Si tratta di circa il 18% dei residenti della regione. Una quota molto più elevata rispetto alla media nazionale, che si attesta al 5% circa.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Protezione civile
(ultimo aggiornamento: venerdì 30 Aprile 2021)

Le caratteristiche morfologiche del territorio abruzzese fanno emergere con forza anche il tema della mobilità. L'esigenza di un sistema di trasporti efficiente è da sempre una questione centrale per l'Abruzzo.

Per questo motivo l'opportunità del Pnrr in termini di potenziamento delle infrastrutture e della mobilità assume una valenza strategica per il futuro di una regione dove le infrastrutture, in particolar modo quelle ferroviarie, presentano più d'una criticità.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati European data journalism network e Rete ferroviaria italiana
(ultimo aggiornamento: venerdì 13 Dicembre 2019)

Ammontano a 259,1 milioni di euro gli investimenti per infrastrutture e mobilità "territorializzati" in Abruzzo nel Pnrr. Risorse che per una quota consistente, a livello nazionale, andranno sul sistema ferroviario, e non potrebbe essere altrimenti, considerando l'impronta "ecologica" che caratterizza il piano.

Per l'Abruzzo si tratta di un'opportunità di innovazione da cogliere non solo per modernizzare il sistema dei trasporti, ma anche per riavvicinare i propri territori e i propri cittadini, ricucendo la faglia che corre tra le estese aree interne della regione e i poli con maggiore sviluppo economico.

Un'opportunità anche per le città abruzzesi in termini di connessione con il resto del paese.

L'Abruzzo tra peculiarità ed eccellenze

È impossibile riassumere in poche parole quanto abbiamo rilevato negli approfondimenti tematici dei primi mesi di Osservatorio Abruzzo. Può essere utile focalizzare alcuni aspetti, anche se certamente non esaustivi della complessità di una regione multiforme.

Nonostante le famiglie abruzzesi siano meno connesse della media italiana (77% dei nuclei ha internet a casa, 2 punti in meno della media nazionale), le aziende della regione sono tra quelle con maggiore insediamento sul web in Italia. Nel settore industria e servizi, quasi 3 aziende abruzzesi su 4 sono insediate sul web con un proprio sito internet, una percentuale superiore alla media nazionale e che pone la regione al 5° posto in Italia dopo Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Come era facile aspettarsi, un altro punto di forza della regione è rappresentato dal suo enorme patrimonio culturale, stratificato in secoli di storia, arte e cultura. Si tratta di un comparto da tutelare e anche da riqualificare anche attraverso i fondi del Pnrr e la conseguente messa a rete delle infrastrutture in un sistema dinamico e interconnesso.

3.909 beni culturali censiti per l’Abruzzo, tra cui circa 900 chiese e oltre 1.500 tra case e palazzi storici.

Strettamente legato alla cultura è il turismo, con particolare attenzione a quello che ha attratto molti visitatori negli ultimi anni in regione, in buona parte legato alla natura. In questo senso, la regione "polmone verde d’Europa", fa della ricchezza naturale uno dei suoi punti di forza.

Basti pensare che più di un terzo della superficie terrestre del territorio (il 35,9%, pari a un'area di oltre 387mila ettari) è considerato area protetta. Cifre che pongono l'Abruzzo al primo posto tra le regioni italiane.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Mite
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Maggio 2022)

Nel nostro viaggio alla scoperta delle caratteristiche della regione abbiamo affrontato in diverse occasioni la grande questione legata ai servizi pubblici rivolti alla popolazione. Dopo più di due anni di pandemia non può che essere considerata centrale la sanità, soprattutto quella definita "territoriale", perché decentrata e più diffusa. Un obiettivo che si vuole raggiungere anche attraverso gli investimenti del piano di ripresa e resilienza, in particolar modo in regioni come l'Abruzzo, dove c'è una presenza importante di aree periferiche e spesso difficilmente raggiungibili.

In questo senso la situazione in Abruzzo sembra migliore rispetto al resto del paese. I medici generici, infatti, hanno in media meno pazienti.

21% dei medici generici in Abruzzo ha un carico di oltre 1.500 assistiti, a fronte di una media nazionale del 36%.

Inoltre il dato è rilevante anche se esaminiamo la presenza delle guardie mediche, il cui ruolo è garantire la continuità del servizio nel corso della giornata e della settimana, soprattutto in aree distanti dai grandi poli ospedalieri. In Abruzzo ci sono 28 medici titolari di guardia medica ogni 100mila persone, mentre in Italia sono solo 19 ogni 100mila abitanti.

Le sfide del Pnrr

Come abbiamo evidenziato in apertura, il piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un'opportunità enorme per l'Abruzzo, come per tutte le regioni italiane, in particolar modo quelle del sud.

In termini economici una parte prevalente dei 2,3 miliardi previsti per la regione nel piano andrà alla ricostruzione materiale, economica e sociale delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017. Parliamo di 1,78 miliardi di euro.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati governo
(ultimo aggiornamento: venerdì 21 Gennaio 2022)

Anche altri ambiti della vita pubblica saranno interessati dagli investimenti del piano, come la scuola per l'infanzia e gli asili (117 milioni di euro), di cui ci occuperemo nei prossimi approfondimenti, o le infrastrutture idriche (85 milioni), di cui molto si parla in questi giorni anche in relazione alla siccità e ai cambiamenti climatici.

Centinaia di milioni di euro che dovranno essere messi a sistema affinché possano generare davvero benessere diffuso sul territorio.

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