Abruzzo: una regione, tanti territori diversi

Le molte classificazioni in cui si possono ripartire i 305 comuni abruzzesi

L’Abruzzo è una regione fortemente differenziata al suo interno, con numerose faglie a renderla peculiare.

Caratterizzata da estese aree montane, che coprono quasi i 2/3 del territorio e dove vivono oltre 350mila persone (più di un abruzzese su 4). Ma anche affacciata sull’Adriatico e in profonda simbiosi con esso. Con 19 comuni litoranei certamente molto meno estesi geograficamente (appena 639 kmq sui quasi 11mila della regione), ma molto popolosi. Sulla costa abruzzese vivono infatti 437mila persone: oltre un terzo del totale. Rendendo questa linea costiera molto più urbanizzata e 8 volte più densa dell’Abruzzo interno.

Una regione quindi centrata anche sulla frattura tra aree interne e città polo. Più di un abruzzese su 10 – oltre 140mila persone – vive in un comune periferico o ultraperiferico e impiega almeno 40 minuti per raggiungere il polo più vicino. Parliamo delle 6 città baricentriche in termini di servizi sul territorio: i 4 capoluoghi (L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti), Avezzano e Giulianova. In questi soli 6 comuni abita quasi il 28% degli abruzzesi.

Senza contare i 21 sistemi locali del lavoro cui afferiscono i cittadini dell’Abruzzo. Vere e proprie divisioni territoriali trasversali ai confini amministrativi delle province e riconducibili ai flussi di pendolarismo, per motivi di studio e di lavoro.

Come si vede dalla mappa, si tratta di linee di divisione molteplici e spesso non sovrapponibili, da cui nessuna analisi di un territorio così complesso può prescindere.

Scorri in alto a destra per visualizzare tutte le mappe sull’Abruzzo e le sue ripartizioni interne.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat, Agenzia per la coesione territoriale, Protezione civile
(ultimo aggiornamento: venerdì 30 Aprile 2021)

PROSSIMO POST