La partecipazione ai lavori parlamentari, tra genere e territorio di elezione I dati sull'assenteismo

La percentuale di assenza dei parlamentari ai lavori delle rispettive camere è un dato importante da monitorare. In questo approfondimento analizzeremo, tra le altre cose, le differenze tra uomini e donne e tra le diverse regioni di provenienza.

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Il livello di partecipazione di deputati e senatori ai lavori delle rispettive aule è un tema che riscuote sempre grande attenzione. Specie in un momento come questo in cui, nonostante l’incombere della pausa estiva, i parlamentari sono chiamati ad approvare in breve tempo molte norme, tra cui le riforme legate al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

In base ai dati più recenti, relativi al 7 luglio scorso, possiamo osservare come la percentuale media di assenze sia circa del 14%. Il livello di assenteismo però è più alto alla camera rispetto al senato. A palazzo Madama infatti le assenze medie si attestano al 7,5% mentre a Montecitorio al 17,1%, una differenza di quasi 10 punti percentuali.

14,4% la percentuale media di assenza alle votazioni dei parlamentari.

Ma quali sono i gruppi più assenteisti? Sono meno presenti le donne o gli uomini? E da quali regioni provengono gli assenteisti? Sono alcune delle domande a cui cercheremo di dare risposta in questo approfondimento.

Come si conteggiano le assenze dei parlamentari

In base ai regolamenti di camera (articolo 48 comma 1) e senato (articolo 1 comma 2), i parlamentari sono tenuti a partecipare ai lavori delle rispettive aule. Tuttavia i parlamentari spesso svolgono anche altre attività durante il mandato oltre ai lavori in aula (attività sul territorio, partecipazione a riunioni di partito e convegni eccetera). Anche per questo motivo a volte possono risultare assenti.

Un’alta percentuale di assenze ingiustificate contribuisce a screditare il ruolo del parlamento agli occhi dell’opinione pubblica.

Dobbiamo fare una distinzione tuttavia tra assenze tout court e missioni. Rientrano in questa seconda tipologia tutte le mancate partecipazioni attribuibili ad impegni istituzionali (come ad esempio le assenze dovute a incarichi di governo). In questo caso l’assenza è giustificata e al parlamentare non viene nemmeno decurtata la diaria (cioè il rimborso per le spese di soggiorno a Roma).

Ma come si monitora la presenza di deputati e senatori? Per far questo è necessario conteggiare la partecipazione ad ogni singola sessione di voto. Ciò perché all’interno di una seduta si possono svolgere anche più votazioni: la presenza in aula all’inizio dei lavori quindi non significa necessariamente che un parlamentare parteciperà all’intera seduta.

È possibile ricavare i dati sulle presenze dei parlamentari dai risultati delle votazioni elettroniche. Vi sono però problemi di trasparenza e completezza. Vai a "Come si contano assenze, presenze e missioni parlamentari"

Nella stragrande maggioranza dei casi, il voto avviene in forma elettronica. I dati relativi all’andamento di queste votazioni sono quindi uno strumento fondamentale per monitorare l’attività del parlamento e dei suoi membri. Da inizio legislatura ce ne sono state 8.814 alla camera e 6.773 al senato. È su questa base che possiamo valutare il livello di partecipazione ai lavori delle camere.

15.587 votazioni elettroniche effettuate dall’inizio della legislatura.

I numeri della XVIII legislatura

In base ai dati relativi alle assenze durante le votazioni elettroniche, possiamo osservare come la maggior parte dei parlamentari presenti un tasso di assenteismo compreso tra lo 0% e il 25%: parliamo di 781 membri di camera e senato. Ci sono poi 118 parlamentari (circa il 12%) con una percentuale compresa tra il 25,1% e il 50%. Infine abbiamo 49 parlamentari (il 3% circa) la cui percentuale di assenza ingiustificata alle votazioni è superiore al 50%.

5,3% i parlamentari con una percentuale di assenza compresa tra il 50% e il 100%.

Osservando i dati più da vicino, possiamo notare che i deputati con un tasso di assenteismo compreso tra lo 0% e il 25% sono 501. Sono 103 invece i membri della camera a rientrare nella fascia compresa tra il 25,1% e il 50%. Mentre solo in 23 non hanno partecipato a più della metà delle votazioni.

A palazzo Madama invece quasi tutti i senatori rientrano nella fascia compresa tra lo 0 e il 25% di assenze. Solo 20 senatori infatti hanno un tasso di assenteismo superiore. Di questi, 18 rientrano tra il 25,1% e il 75% di assenze mentre solo 2 hanno percentuali di assenza ancora superiori. Si tratta dei senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia.

I membri di camera e senato sono stati raggruppati in fasce, in base alla loro percentuale di assenza alle votazioni elettroniche. Dal conteggio delle assenze sono escluse tutte quelle classificate come “missioni”.
Alla camera sono attualmente vacanti due seggi: quello di Piercarlo Padoan dimessosi a novembre 2020 e quello di Emanuela Del Re nominata rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Come abbiamo già raccontato, questa disparità nel livello di partecipazione tra camera e senato può essere dovuta, almeno in parte, alla maggioranza ristretta su cui poteva fare affidamento il governo Conte II. A palazzo Madama infatti il voto di ogni singolo esponente era importante per la tenuta dell'esecutivo ed anche i parlamentari membri del governo spesso sono stati costretti a partecipare alle votazioni per non far andare sotto la maggioranza.

Le performance dei gruppi parlamentari

Un altro elemento interessante da analizzare riguarda il livello di assenteismo dei gruppi parlamentari. Come noto infatti ogni membro di camera e senato è tenuto ad iscriversi ad un gruppo. Qualora non voglia aderire a nessun’altra componente politica entrerà a far parte del gruppo misto.

Rappresentano la proiezione nelle istituzioni dei partiti che ottengono seggi alle elezioni. Oggi ricoprono un ruolo centrale non solo per i lavori in aula e nelle commissioni ma anche perché gestiscono ingenti risorse pubbliche. Vai a "Che cosa sono i gruppi parlamentari"

In base ai regolamenti, un gruppo deve avere un numero minimo di aderenti (20 deputati e 10 senatori) per potersi costituire. Ciò spiega le differenze che intercorrono tra i gruppi presenti nei due rami del parlamento. Per citare un esempio, alla camera è presente il gruppo di Liberi e uguali mentre al senato gli aderenti a questa formazione fanno parte di una componente interna al gruppo misto.

Al di là di queste differenze è comunque interessante analizzare come varia il tasso di assenteismo tra i gruppi delle due camere. Per quanto riguarda Montecitorio, possiamo notare come il gruppo meno presente in aula sia quello di Forza Italia con una percentuale media di mancate partecipazioni superiore al 30%. Seguono Liberi e uguali (24,8%) e gli appartenenti al gruppo misto (22%). I più presenti - al netto dei molti abbandoni - sono invece gli esponenti del Movimento 5 stelle con una media di poco superiore al 10% di assenze.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Al senato la percentuale media di assenza alle votazioni elettroniche è più bassa rispetto alla camera.

Per quanto riguarda i membri del senato, abbiamo già visto che in questo ramo del parlamento la percentuale media di assenze è molto più bassa rispetto ai colleghi di Montecitorio. Ma quali sono i gruppi meno presenti in questo ramo del parlamento? Dai dati possiamo osservare che al primo posto, c’è il gruppo misto con una percentuale di assenza del 15,6%. Tuttavia, come abbiamo già visto, dobbiamo tenere presente che questo dato è in parte condizionato dalla presenza dei senatori a vita i quali - anche per motivi legati all’età e allo stato di salute - generalmente hanno un basso livello di partecipazione.

Detto del misto, i gruppi “politici” che presentano il tasso di assenteismo più elevato sono quelli di Italia viva e Fratelli d’Italia, entrambi con un dato di circa il 12%. Molto vicina anche Forza Italia con l’11,3%. Tutti gli altri gruppi presentano un tasso di assenteismo inferiore rispetto alla media generale del senato.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Anche in questo caso il gruppo del Movimento 5 stelle presenta un livello di assenza piuttosto basso ma in questo ramo del parlamento troviamo la Lega al primo posto con una percentuale media di assenza inferiore al 2%.

La differenza nelle assenze tra donne e uomini

Spesso ci siamo occupati del tema della disparità di genere evidenziando come nel nostro paese ancora oggi le differenze di trattamento tra donne e uomini siano piuttosto marcate. Una dinamica che trova conferma anche a livello di rappresentanza parlamentare.

Le donne presenti nelle camere infatti sono complessivamente 340, cioè poco più di un terzo rispetto agli uomini. Rappresentano rispettivamente il 36,3% dei membri di Montecitorio e il 34,9% al senato. Ma come si comportano donne e uomini quanto ad assenze? Possiamo osservare come alla camera non ci siano sostanziali differenze. Il tasso di assenteismo è infatti vicino al 17% con una leggera preponderanza delle donne (17,3%) rispetto agli uomini (17%).

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Al senato invece troviamo una situazione diversa. Qui infatti sono gli uomini ad essere più “assenti” e la differenza rispetto al genere risulta più marcata. I senatori infatti presentano un dato medio di assenza alle votazioni dell'8,1% mentre le senatrici del 6,3%.

L'assenteismo in base alle regioni di provenienza

Un ultimo elemento interessante da monitorare riguarda il tasso di assenteismo in base alla regione di provenienza dei parlamentari. È possibile analizzare questo dato grazie alla circoscrizione di elezione di ciascun parlamentare. Per quanto riguarda il senato l'attuale sistema elettorale individua 20 circoscrizioni che corrispondono al territorio di ciascuna regione. Per quanto riguarda la camera invece le circoscrizioni sono 28. Alcune ricalcano per intero il territorio regionale mentre per altre esso è suddiviso in più circoscrizioni (2 in Piemonte, 4 in Lombardia, 2 in Veneto, 2 in Lazio, 2 in Campania, 2 in Sicilia).

Come noto infine, una parte dei seggi di camera e senato è riservata ai connazionali che risiedono all’estero. I rappresentanti di questi cittadini sono appartengono a specifiche circoscrizioni (America settentrionale e centrale, america meridionale, Europa, Asia-Africa-Oceania-Antartide).

Si registra un alto livello di assenteismo tra i parlamentari eletti all'estero.

In base a queste informazioni possiamo ricondurre tutti i parlamentari alla loro regione di provenienza. Per quanto riguarda la camera, possiamo osservare come proprio i parlamentari eletti all’estero risultino tra i più "assenteisti". Il dato più significativo riguarda gli eletti nella circoscrizione America meridionale con circa il 62% di assenze alle votazioni elettroniche. Ma se si escludono gli eletti all’estero - che rappresentano comunque una piccola parte - possiamo osservare che i più assenteisti sono i deputati eletti nel Lazio con un tasso del 20,7%, superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto alla media della camera. Seguono poi i deputati abruzzesi (20,1%) e gli emiliano-romagnoli (18,%).

Analizzando i dati relativi alle regioni maggiori inoltre possiamo osservare come i deputati con una percentuale media di assenza alle votazioni più bassa siano quelli eletti in Sardegna (10,1%). Seguono gli eletti in Trentino-Alto Adige (11,5%) e nelle Marche (12,2%).

I dati relativi alle presenze possono essere ricavati dalla partecipazione alle votazioni elettroniche. Dal conteggio delle assenze sono escluse tutte quelle classificate come “missioni”. Campania, Lazio, Piemonte, Lombardia, Sicilia e Veneto hanno più di una circoscrizione i cui dati sono stati aggregati per agevolare il confronto tra regioni.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Al senato invece  troviamo una situazione diversa. A palazzo Madama infatti i senatori appartenenti alla circoscrizione America meridionale registrano una percentuale di assenza più alta con il 22,2%. Subito dopo però troviamo i senatori eletti in due delle principali regioni italiane. Si tratta degli eletti in Toscana (11,3%) e in Veneto (10%). Tra le altre regioni principali si registrano dati superiori alla media del senato anche per gli eletti in Lombardia (8,6%) e Lazio (8,3%). I senatori meno assenti sono invece quelli delle Marche con una media di poco superiore all’1%.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 7 Luglio 2021)

Nell'analizzare questi dati dobbiamo sempre ricordare che il livello di assenteismo generale è comunque abbastanza basso dato che la gran parte dei parlamentari presenta un tasso inferiore al 25%. Questo tuttavia non deve distogliere l'attenzione da un tema molto sentito dai cittadini e che può contribuire a far perdere credibilità al parlamento.

Foto credit: Facebook - Italia Viva 

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