Il governo Draghi e la gestione dell’emergenza tra continuità e volti nuovi Mappe del potere

Al ministero della salute 2 politici su 3 sono stati confermati nel passaggio dal governo Conte II al governo Draghi. A palazzo Chigi invece ci sono stati due cambi al vertice. Curcio è il nuovo capo della protezione civile, mentre il generale Figliuolo ha preso il posto di Arcuri.

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La definizione della squadra di governo, con la scelta di confermare due dei tre vertici politici del ministero della salute (il ministro Speranza e il viceministro Sileri), aveva fatto parlare di continuità nella gestione dell’emergenza tra il secondo governo Conte e il governo Draghi. In questi giorni però la sostituzione del vertice della protezione civile e del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 ha rappresentato un segno di discontinuità con il governo precedente.

Queste scelte, apparentemente in contrapposizione, possono essere lette da almeno due punti di vista. Il primo e più immediato è quello politico. La scelta di continuità nella gestione del ministero della salute è infatti risultata gradita alla componente giallo-rossa del governo. Allo stesso modo, la rimozione di Arcuri quale commissario straordinario è sicuramente stata apprezzata dall’ala destra dell’esecutivo.

La stessa operazione però può essere anche letta anche come una scelta di Draghi di ridefinire la squadra che dipende direttamente dalla presidenza del consiglio. Con l’obiettivo di dare nuovo impulso alla programma di vaccinazione, scegliendo per questo compito persone con competenze anche molto diverse dai loro predecessori.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Marzo 2021)

La scelta della continuità per il ministero della salute

La conferma di Roberto Speranza (Liberi e uguali) come ministro della salute, aveva da subito fatto pensare a una scelta di continuità nella lotta alla pandemia tra il secondo governo Conte e il nuovo esecutivo. Continuità che poi è stata confermata dalla nomina dei sottosegretari.

I sottosegretari di stato sono nominati con decreto del presidente della repubblica su proposta del presidente del consiglio, in accordo con il ministro referente e hanno il compito di coadiuvare i ministri nell’esercizio delle loro funzioni. Vai a "Che cosa fanno i viceministri e i sottosegretari di stato"

Oltre a Speranza infatti, anche il viceministro Sileri (Movimento 5 stelle) ha mantenuto il suo incarico. Dei responsabili politici del ministero in carica nel secondo governo Conte in effetti, solo Sandra Zampa (Partito democratico) non è stata confermata.

Al suo posto Andrea Costa, un politico ligure con una storia nel centro destra ma che negli ultimi anni si è spostato verso partiti con una vocazione più centrista. Due volte sindaco di Beverino è stato anche consigliere provinciale di La Spezia e da ultimo consigliere regionale della Liguria nella scorsa consiliatura.

Inizialmente in Forza Italia se ne è poi allontanato per approdare prima al Nuovo centro destra, poi a Liguria popolare e infine a Noi con l'Italia, la formazione di Maurizio Lupi. Si tratta dunque di una figura che da un lato non è legata alla maggioranza che sosteneva il precedente governo, ma che dall'altro non è neanche assimilabile alle forze politiche che più duramente hanno contestato la gestione dell'emergenza sanitaria da parte del secondo governo Conte.

La composizione dei vertici politici del ministero della salute fa dunque eccezione rispetto alla generale struttura politica del governo. Nella maggior parte dei ministeri infatti laddove è stato nominato un ministro di un certo partito politico, i suoi sottosegretari sono generalmente di "colore" opposto.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Marzo 2021)

Ma al vertice del ministero non si trovano solo politici. Anche il livello amministrativo infatti è molto importante affinché le decisioni politiche siano poi attuate in maniera efficiente ed efficace. Il principio dello spoil system prevede che i vertici amministrativi dei ministeri siano dimissionari nel momento in cui viene votata la fiducia a nuovo governo. Se non confermati entro 90 giorni infatti il loro mandato cessa.

Un tema importate in tutti i ministeri in questa fase ma a maggior ragione presso il ministero della salute, visto lo scontro avvenuto alcuni mesi fa tra Sileri e il segretario generale del ministero, Giuseppe Ruocco, cui il viceministro aveva chiesto le dimissioni.

Alla presidenza del consiglio volti nuovi per le strutture chiave

Come accennato se al ministero della salute si è scelto di privilegiare la continuità, nelle strutture alla diretta dipendenza di palazzo Chigi si è invece deciso per un cambio di passo.

Il primo cambio al vertice è avvenuto alla protezione civile. Angelo Borrelli, a capo del dipartimento dal 2017, è stato infatti sostituito da Fabrizio Curcio. Quest'ultimo aveva già ricoperto il ruolo di capo della protezione civile dal 2015 al 2017, quando si dimise per ragioni personali. La scelta di nominare Curcio al posto di Borrelli è stata interpretata da molti come la premessa per un ruolo più incisivo nella gestione dell'emergenza da parte della protezione civile.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Marzo 2021)

Il secondo cambio ha riguardato il commissario straordinario per la gestione dell'emergenza. Questo ruolo era stato istituito per decreto dal governo Conte II, che a capo della struttura aveva messo Domenico Arcuri. Tra i due cambi al vertice, la scelta di sostituire Arcuri è stata quella che ha sollevato più speculazioni politiche. La gestione di Arcuri infatti era stata aspramente criticata dal centro destra. Viste le conferme al ministero della sanità in continuità con il governo precedente, questa decisione è stata interpretata da molti come un modo per accontentare la componente di centro destra dell'esecutivo.

Un generale come commissario straordinario

Le critiche ad Arcuri tuttavia non sono arrivate in questi mesi solo dal centro destra. Critiche che peraltro non hanno riguardato solo la sua gestione ma anche l'accumulo di cariche diverse, prima tra tutte quella di amministratore delegato di Invitalia.

Che siano queste o altre le ragioni che hanno spinto Draghi a sostituire il commissario straordinario, la scelta del suo successore sembra indicare un cambio di passo nel ruolo svolto da questa figura.

Arcuri infatti è il manager di una grande azienda partecipata che si occupa di investimenti (Invitalia). Una figura che poteva essere considerata molto adatta a gestire acquisti pubblici centralizzati di mascherine, dispositivi sanitari e strumentazione di vario tipo in un momento di grave carenza, in cui tutto il mondo competeva per l'acquisto di questi beni.

Ad oggi tuttavia il reperimento di questi articoli non è più un elemento di criticità. Il problema semmai riguarda l'acquisto dei vaccini. Questo tuttavia avviene a livello europeo e a quanto sembra è proprio sul piano europeo che Draghi intende giocare questa partita.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo, nominato nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, ha ricoperto molti incarichi importanti negli anni, tra cui quello di comandante del contingente italiano in Afghanistan. Ad oggi invece svolge il ruolo di comandante logistico dell'esercito. Un profilo quindi molto diverso da quello di Arcuri, che sembra più funzionale a una gestione centralizzata del piano di vaccinazione, piuttosto che agli acquisti e ai bandi pubblici.

 

Foto Credit: Ministero della difesa

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