Nell’ultimo mese sciolti 13 nuovi comuni Comuni commissariati

Nessun nuovo commissariamento per infiltrazioni criminali, prevalgono gli scioglimenti per motivi politici. Salgono a 188 i comuni attualmente sciolti o commissariati nel nostro paese.

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Prosegue il monitoraggio dell’osservatorio sui comuni commissariati. Un focus sugli scioglimenti degli enti locali e le loro cause, dai conflitti politici nella maggioranza, all’incapacità di approvare il bilancio, fino al caso più patologico: l’infiltrazione della criminalità organizzata. In collaborazione con Giulio Marotta.

Cos’è successo nell’ultimo mese

Gli scioglimenti deliberati nell’ultimo mese, in base al testo unico degli enti locali e alla normativa delle regioni a statuto speciale, hanno riguardato 13 comuni.

La crisi politica nelle maggioranze locali resta la prima causa degli scioglimenti.

Scioglimenti causati prevalentemente da ragioni politiche, in linea con la tendenza rilevata l’anno scorso. In alcuni casi la crisi politica della maggioranza in consiglio comunale è stata anche l’esito di inchieste della magistratura.

Le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri si sono verificate a Santa Domenica Vittoria (Messina, già sciolta per lo stesso motivo nel dicembre 2019), Saltrio (Varese), Castellina Marittima (Pisa), Briosco (Monza), Montirone (Brescia), Petilia Policastro (Crotone). In quest’ultimo caso le dimissioni della maggioranza ed il conseguente scioglimento del comune sono seguiti ad un’inchiesta della magistratura.

Dimissionari i sindaci di Pontechianale (Cuneo) e San Vincenzo (Livorno). Nel comune livornese le dimissioni del sindaco fanno seguito al provvedimento limitativo della libertà adottato dai magistrati. I sindaci di Orte (Viterbo) e Adrano (Catania) sono stati sfiduciati. Si è infine verificato il decesso dei sindaci di Monticiano (Siena), Licenza (Roma) e Rivalta di Torino, dove consiglio e giunta rimangono in carica fino al prossimo turno elettorale.

Gli enti locali attualmente sciolti

Salgono così a 188 i comuni attualmente sciolti. A questi si aggiungono le unioni dei comuni Valle del Giovenzano e Terre dell’Acqua, le aziende sanitarie calabresi commissariate per infiltrazioni mafiose oppure ai sensi della legge n. 60 del 2019 e della legge n. 181 del 2020, nonché le altre aziende sanitarie commissariate a vario titolo in diverse regioni italiane.

La mappa include i comuni sciolti dal governo nazionale e quelli deliberati dalle regioni a statuto speciale sulla base dei rispettivi ordinamenti (in giallo quelli commissariati a seguito dell’esito negativo delle ultime elezioni amministrative).

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 17 Maggio 2021)

In media, poco più di uno scioglimento su 5 tra quelli attualmente in corso è stato causato da infiltrazioni criminali. Con un impatto che varia fortemente tra le diverse regioni italiane.

È soprattutto nel mezzogiorno che si riscontra il maggior numero di scioglimenti, e tra questi in particolare di quelli per mafia. In Calabria oltre la metà dei commissariamenti in corso (15 su 29) è stato motivato in base all'articolo 143 del testo unico sugli enti locali.

i consigli comunali e provinciali sono sciolti quando, anche a seguito di accertamenti effettuati a norma dell'articolo 59, comma 7, emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori (...) ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati (...)

In Sicilia e Puglia circa 4 comuni su 10 attualmente sciolti lo sono per questo motivo. In Basilicata uno su 4, in Campania più di uno su 5. Un fenomeno che tuttavia non riguarda solo le regioni del sud. In Valle d'Aosta uno dei 2 scioglimenti attualmente in corso è dovuto ad infiltrazioni.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 17 Maggio 2021)

L’impatto del rinvio del turno elettorale sugli scioglimenti

A seguito dell’approvazione della legge 58/2021 sono state rinviate in autunno (in una data tra 15 settembre e 15 ottobre) le elezioni previste per la primavera 2021.

Ne consegue la proroga delle amministrazioni in carica, sia di quelle elettive, sia di quelle a gestione commissariale. Anche in Sicilia, a seguito dell’ulteriore rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta, prosegue la gestione commissariale delle città metropolitane di Messina, Palermo e Catania e dei liberi consorzi municipali di Trapani, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Agrigento.

Per questo motivo il numero degli scioglimenti in corso, esattamente come avvenuto nel 2020, è destinato ad aumentare progressivamente fino all'autunno.

Il dato mostra gli scioglimenti in corso rilevati al primo di ogni mese, e nel conteggio sono inclusi quindi anche quelli relativi ad anni precedenti e non ancora terminati. Non va letto come numero di scioglimenti deliberati in una certa data. Per il mese in corso è presentato anche il dato più recente rilevato.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Luglio 2021)

All’inizio dell'anno scorso infatti i comuni sciolti erano meno di 160. A causa dell'emergenza Covid e del conseguente rinvio del turno elettorale della primavera 2020, il loro numero complessivo è progressivamente aumentato durante l’anno, fino ai 273 scioglimenti anticipati rilevati a settembre. Una crescita che si è interrotta con i turni elettorali dell'autunno 2020, per poi riprendere in maniera significativa nei mesi successivi.

La curva è quindi destinata a crescere fino all'autunno quando, tra settembre e ottobre, andranno al voto più di 1.330 comuni. Un dato ancora provvisorio, perché si aggiungeranno quelli commissariati nei prossimi mesi. I futuri scioglimenti dovranno ora avvenire entro il 27 luglio 2021 per essere compresi nella tornata elettorale del prossimo autunno.

Gli ultimi commissariamenti per infiltrazioni mafiose

I consigli dei ministri del 24 aprile e del 12 maggio scorso hanno deliberato la proroga di sei mesi del periodo di commissariamento dei comuni di Scanzano Jonico (Matera) e Scorrano (Lecce). Non risulta invece adottato il provvedimento di proroga della gestione commissariale del comune di Cerignola (Lecce).

Attualmente sono 41 gli enti locali sottoposti a una gestione straordinaria (40 comuni e 1 azienda sanitaria), situati tutti nelle regioni meridionali, con l’eccezione di Saint Pierre (Aosta).

Nelle prossime elezioni amministrative ci sarà il rinnovo degli organi rappresentativi in 20 comuni commissariati per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Per accertare il condizionamento delle organizzazioni criminali sull’ente locale, il ministro degli interni nomina un’apposita commissione di indagine prefettizia. Vai a "Come funzionano i commissariamenti per infiltrazioni mafiose"

 

Tutte le commissioni di accesso in corso sono insediate in comuni del mezzogiorno.

Non si sono ancora concluse diverse procedure di accesso, alcune delle quali peraltro avviate nel 2019, come nel caso di Melfi (Potenza) e Paterno Calabro (Cosenza). Altre commissioni di accesso sono state istituite a San Giuseppe Jato (Palermo, già sciolto per dimissioni del sindaco, della giunta e della maggioranza dei consiglieri), Marano di Napoli (già commissariato tre volte in passato per infiltrazioni della camorra), Villaricca (Napoli; questo comune è stato già sciolto nel 1994 per infiltrazioni della camorra), Calatabiano (Catania), Rosarno (Reggio Calabria), Foggia, Ostuni (Brindisi), Bolognetta (Palermo).

Cosa ha portato ai recenti commissariamenti per mafia

Nell'ultimo aggiornamento di aprile, abbiamo dato notizia del commissariamento per infiltrazioni mafiose del comune di Barrafranca (Enna) e della proroga del periodo di gestione straordinaria dei comuni di Carmiano (Lecce), Africo (Reggio Calabria), San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) e Mezzojuso (Catania).

Le relazioni allegate ai decreti presidenziali segnalano i motivi alla base delle decisioni del governo (su parere conforme del comitato provinciale per l’ordine pubblico). Questi documenti inoltre riportano il lavoro avviato dai commissari per il ripristino della legalità, le iniziative assunte e i fattori alla base della proroga del commissariamento.

5 le nuove relazioni prefettizie pubblicate.

Le relazioni su Barrafranca (già sciolto ad agosto 2020 dal presidente della Sicilia per dimissioni dei consiglieri), partono indicando la rete di relazioni di esponenti dei clan locali, fortemente radicati nel territorio, con dipendenti e amministratori e i gravi atti di intimidazione accaduti negli ultimi anni. Vengono inoltre sottolineate diverse criticità nella gestione amministrativa. In primo luogo, viene contestata l'elusione del codice degli appalti, della normativa antimafia e di quella di prevenzione della corruzione (in particolare per la gestione dei rifiuti e la concessione di licenze e autorizzazioni). Viene messa in rilievo l’assenza di alcuni regolamenti (o il loro mancato aggiornamento), la gestione del patrimonio edilizio, le irregolarità nella concessione di sussidi sociali e l’evasione tollerata dei tributi comunali (il comune è in stato di dissesto finanziario). Atti che, nel documento, vengono indicati come funzionali a favorire gli interessi delle cosche mafiose.

(...) Il quadro sconfortante che emerge dalla relazione prefettizia viene  ulteriormente confermato dalla mancata destinazione per finalità sociali dei beni immobili confiscati alla famiglia mafiosa locale più' volte citata; tali beni,  infatti, nonostante il tempo trascorso, risultano inutilizzati per la condotta sostanzialmente omissiva tenuta al riguardo dall'amministrazione comunale.

Le relazioni sui commissariamenti in corso offrono un quadro dell'attività delle gestioni commissariali insediate.

La relazione del prefetto su Carmiano sottolinea le iniziative avviate dalla commissione straordinaria nei confronti del personale comunale, con il nuovo regolamento dei servizi ed il codice di comportamento, l’indizione di concorsi e lo svolgimento di corsi di formazione, con particolare riguardo alla prevenzione e trasparenza amministrativa e ai controlli sugli atti. Sono stati utilizzati i fondi pubblici per il nuovo piano di gestione dei beni comunali, inclusi quelli confiscati alla criminalità organizzata, ed è stato approvato un programma triennale di interventi di straordinaria manutenzione.

Nel caso di San Giorgio Morgeto, la relazione indica che sono state affrontate le criticità emerse in sede di accesso, con particolare riferimento alla riscossione delle entrate tributarie e all’approvazione dei nuovi documenti di bilancio. Attività volte a favorire il progressivo risanamento del disavanzo comunale. Sono state inoltre approntate la revisione delle concessioni dei terreni montani di proprietà comunale e la revoca di una licenza per l'esercizio del servizio noleggio con conducente. Avviato anche un importante programma di opere pubbliche per la riqualificazione del territorio.

La relazione su Africo dà conto degli interventi della commissione straordinaria per il pieno ripristino della legalità nel territorio comunale, con particolare riguardo alla riorganizzazione dell’apparato amministrativo, potenziato con il ricorso a professionisti esterni in alcune specifiche aree (come entrate e patrimonio, per far fronte alla difficile situazione finanziaria del comune). Viene inoltre sottolineata l’approvazione di nuovi regolamenti, come quello per il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia.

Anche con riguardo a Mezzojuso, l’attenzione dell’organo di gestione straordinaria si è concentrata sul superamento delle criticità segnalate dalla relazione della commissione di accesso. In particolare, il contrasto dell’abusivismo edilizio (con revisione delle licenze a costruire e la demolizione dei manufatti abusivi), un nuovo regolamento per la gestione del patrimonio comunale e la riorganizzazione dell’apparato amministrativo (anche con lo scopo di assicurare la massima legalità delle procedure di appalto programmate).

Le recenti decisioni dei giudici amministrativi

Il Tar Campania (sede di Napoli, sez. II, 3.5.2021, n. 2905) ha respinto il ricorso avverso il nuovo piano urbanistico comunale di Calvizzano, approvato dalla commissione straordinaria che gestiva l’ente locale dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del 2018. Tra le ragioni alla base del commissariamento vi era proprio la formulazione del vecchio piano, che aveva consentito l’edificabilità di alcuni terreni agricoli “con incremento di valore di mercato degli stessi, di proprietà di amministratori comunali strettamente legati all’ex sindaco ed alle locali organizzazioni criminali”.

Le parti hanno rinunciato al ricorso avverso il decreto di commissariamento del 2019, per infiltrazioni mafiose, del comune di Sant’Antimo (Tar Lazio n. 4678/2021). Cancellato dal ruolo il ricorso per l’annullamento del decreto di commissariamento del 2019, sempre per infiltrazioni della criminalità organizzata, del comune di Misterbianco.

Si segnala infine che, in seguito ad una decisione del consiglio di giustizia amministrativa per la regione Sicilia, è stato ripristinato il commissario per il comune di Catenanuova (Enna), sciolto nel 2020 per dimissioni dei consiglieri.

Nella scheda cosa significa infiltrazione criminale negli enti locali è effettuata una ricognizione, continuamente aggiornata, delle sentenze e decisioni di Tar e Consiglio di stato, che hanno fornito nel corso degli anni un importante contributo per chiarire alcuni aspetti della normativa sui commissariamenti per mafia e fornire utili indicazioni sugli elementi alla base dei decreti di scioglimento.

Le interrogazioni ed interpellanze parlamentari sui comuni sciolti

Dall'analisi degli atti di sindacato ispettivo rivolti dai parlamentari al governo possono emergere ulteriori informazioni su commissariamenti e scioglimenti.

5 risposte del Governo agli atti di sindacato ispettivo sugli enti locali.

Il sottosegretario agli interni ha risposto in commissione ad un’interrogazione riguardante la regolarità delle elezioni del 2016 per il rinnovo del consiglio comunale di Nardò (Lecce), su cui sono tuttora in corso le indagini della magistratura; sullo stesso tema è stata presentata anche un’altra interrogazione. Il sottosegretario agli interni ha fornito elementi anche sullo scioglimento del comune di Eboli (Salerno) del dicembre scorso, a seguito delle dimissioni del sindaco, sottoposto ad arresti domiciliari e sui provvedimenti di sospensione del sindaco di Casteldaccia (Palermo) adottati, a norma della legge Severino, a seguito di un’inchiesta della magistratura. I rappresentanti del Governo hanno fornito infine elementi sulla situazione finanziaria del comune di Nuoro e dell’unione dei comuni Terre d’Acqua (Bologna, sciolta a febbraio 2021).

3 nuovi atti di sindacato ispettivo sugli enti locali.

È stata sollecitata l’istituzione di una nuova commissione di accesso presso il comune di Brescello (Reggio Emilia), già sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2016; un’altra interrogazione riguarda alcuni aspetti della gestione commissariale del comune di Lamezia Terme (Catanzaro).

I dati mostrano le interrogazioni e interpellanze svolte nelle ultime 3 legislature (XVI, XVII e XVIII) sul tema dei commissariamenti.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Luglio 2021)

Questo articolo è parte dell’osservatorio sui comuni e gli altri enti sciolti e commissariati, curato da openpolis in collaborazione con Giulio Marotta.

Foto credit: comune di Petilia Policastro - Wikimedia

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