L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Umbria #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Umbria e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

|

Partner

Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche l’Umbria, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Sicilia nel 2020 sono 7.453 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 17mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 44%, al di sopra sia della soglia del 33% fissata in sede Ue che della media nazionale (27,2%). Inoltre, l’Umbria è tra le regioni italiane quella che registra il valore maggiore.

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Perugia con 44,8 posti ogni 100 bambini. Segue Terni con 41,4 ogni 100 residenti.

Tra i capoluoghi, il valore più alto si registra proprio nel comune di Terni (48,8%), poco sopra Perugia, che comunque si attesta al 45,9%. Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni spiccano il comune di Assisi e Bastia Umbra con la copertura potenziale rispettivamente del 79,3% e del 60,7%.

Complessivamente, in Umbria il 62% dei comuni offre asili nido o altri servizi per la prima infanzia, a fronte di una media nazionale del 59,3%. La diffusione maggiore nei territori di Perugia (71,2% dei comuni), mentre è minore nell’area di Terni (45,5%).

I dati qui presentati fanno riferimento agli esiti delle graduatorie pubblicate ad agosto dal ministero dell’istruzione. Comprendono le informazioni presenti negli allegati relativi agli interventi per asili nido e poli dell’infanzia (all. 1, 2 e 4). L’efficacia di tali graduatorie è subordinata alla registrazione degli organi di controllo e non si possono considerare ancora definitive. Va infatti tenuto presente che prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità dei progetti. Per alcuni importi è prevista una successiva rimodulazione; altri presentano l’indicazione “riserva” sulla graduatoria. Il dato sull’offerta attuale misura, in relazione alla popolazione residente tra 0 e 2 anni, quella prevista nel 2020 da asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Umbria dovrebbero arrivare con il nuovo bando circa 22,2 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari al 0,9% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia di Perugia.

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 19 progetti. Di questi, 10 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 9 come riserva.

Va comunque tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il singolo progetto con l’importo maggiore è una nuova costruzione per il comune di Narni, in provincia di Terni. Un intervento da circa 3,1 milioni di euro. Segue un intervento analogo nel comune di San Giustino, Perugia, con 2,4 milioni di euro.

L’ente con più risorse previste è il comune di Assisi con 3,2 milioni di euro per 3 progetti in graduatoria, seguito dai già citati comuni di Narni e San Giustino che prevedono entrambi un unico progetto.

La costruzione di nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 6 previste in Umbria.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 799 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 512 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 64,08% degli edifici scolastici in Umbria presenta quindi questo tipo di accorgimenti, più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre a Perugia la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 65,67%, a Terni si attesta al 59,18%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spiccano Foligno dove 97,67% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico, mentre a Bastia Umbra si attesta al 92,86%.

I punti sulla mappa localizzano gli interventi finanziati nell’ambito del bando nuove scuole del Pnrr. La dimensione cresce in funzione dell’importo previsto. Il colore dei comuni varia in base alla quota di edifici scolastici che in quel territorio dispongono di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici (più intenso il colore, maggiore la quota di edifici per cui è dichiarata la presenza di accorgimenti).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 6 le aree individuate per l’Umbria, per un totale di 11.235,51 mq e un importo complessivo richiesto di circa 25,8 milioni euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. La metà degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola secondaria di I grado – Dante Alighieri (Città di Castello, provincia di Perugia) con un importo richiesto di 9,6 milioni di euro. Si tratta di un intervento su edifici di 3.995,08 mq, attualmente in classe energetica E, per cui è prevista la demolizione con ricostruzione sul posto. Tra gli altri interventi di rilievo si può citare un progetto analogo che riguarda la scuola primaria Sabin (San Gemini, provincia di Terni), su 1.890 mq e un importo richiesto di 4,2 milioni di euro.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Umbria il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 12%. Un dato inferiore alla media nazionale e superiore di 3 punti rispetto all’obiettivo europeo del 9% entro il 2030.

Nella regione restano comunque ampi divari educativi sugli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, circa il 30% degli studenti umbri in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

Entrambe le province, Perugia e Terni, risultano allineate al di sotto della quota di uno studente su 3 nei due livelli più bassi. Gli studenti al livello di competenza 1 – il più basso in assoluto – sono circa il 10% in tutti e due i territori, contro una media nazionale attorno al 15%.

Dati a cui dedicare un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Umbria, sono destinate a 41 istituti, per un totale di 7,3 milioni di euro. Si tratta dell’1,46% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Perugia, con 7 istituti finanziati.

L’istituto più finanziato è l’istituto omnicomprensivo R. Laporta, nel territorio di Terni, cui sono destinati 272.554,6 euro. Seguono l’istituto Orfini (Perugia) con 264.450,64 euro e l’istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti con 256.378,56 euro.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

Scarica i dati della regione

Nidi e poli per l’infanzia Umbria

Nuove scuole Umbria

Piano dispersione (I tranche) Umbria

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

PROSSIMO POST