L’impatto del Pnrr sulla povertà educativa in Friuli-Venezia Giulia #conibambini

La vera sfida del Pnrr è ridurre i divari tra i territori, anche nel contrasto della povertà educativa. Approfondiamo la situazione attuale in Friuli-Venezia Giulia e cosa prevede il piano per la regione su 3 temi: asili nido, nuove scuole e dispersione scolastica.

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Il Pnrr interviene su numerosi fronti relativi alla povertà educativa, dagli asili nido all’edilizia scolastica, dal contrasto all’abbandono precoce alla riduzione dei divari territoriali nell’istruzione.

Interventi che riguarderanno anche il Friuli-Venezia Giulia, dai primi livelli d’istruzione a quelli più elevati.

L’offerta di asili nido e l’investimento del Pnrr

Partendo dagli asili nido, in Friuli-Venezia Giulia nel 2020 sono 8.082 i posti offerti nei nidi e nei servizi per la prima infanzia, a fronte di circa 23mila residenti con meno di 3 anni nella regione. Ovvero una copertura del 34,8%, superiore sia alla soglia del 33% fissata in sede Ue che alla media nazionale (27,2%).

Tra le province, quella con la maggiore copertura potenziale è Trieste con 44,1 posti ogni 100 bambini. Seguono i territori di Gorizia (34,6), Pordenone (32,5) e Udine (32,4) che riportano tutti valori maggiori di quello medio italiano.

Tra i capoluoghi, invece, tutti registrano delle coperture potenziali superiori all’obiettivo europeo. Quello che riporta la percentuale maggiore è Udine (45,5%) seguito da Trieste (43,3%), Gorizia (42%) e Pordenone (37,8%). Al netto dei capoluoghi, tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, spicca Codroipo (33,7%), mentre un valore particolarmente basso si registra a Monfalcone (10,4%).

I dati qui presentati fanno riferimento agli esiti delle graduatorie pubblicate ad agosto dal ministero dell’istruzione. Comprendono le informazioni presenti negli allegati relativi agli interventi per asili nido e poli dell’infanzia (all. 1, 2 e 4). L’efficacia di tali graduatorie è subordinata alla registrazione degli organi di controllo e non si possono considerare ancora definitive. Va infatti tenuto presente che prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità dei progetti. Per alcuni importi è prevista una successiva rimodulazione; altri presentano l’indicazione “riserva” sulla graduatoria. Il dato sull’offerta attuale misura, in relazione alla popolazione residente tra 0 e 2 anni, quella prevista nel 2020 da asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia, nel settore pubblico e in quello privato.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: giovedì 18 Agosto 2022)

In questo contesto il Pnrr stanzia 4,6 miliardi sull’investimento per gli asili nido e le scuole per l’infanzia. Di questi, accanto alle risorse che finanzieranno progetti già in essere, è stato varato un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 per i soli nidi.

Di tali risorse, stando alle graduatorie pubblicate in agosto, in Friuli-Venezia Giulia dovrebbero arrivare con il nuovo bando 40,7 milioni di euro per gli asili nido e poli d’infanzia, pari all’1,7% dei 2,4 miliardi di euro stanziati. In termini assoluti, il territorio con i progetti ammessi in graduatoria che cubano più risorse è la provincia di Udine (20,7 milioni) seguita da Pordenone (10), Trieste (9,3) e Gorizia (639mila).

Complessivamente nella regione è previsto il finanziamento di 38 progetti. Di questi, 13 sono entrati nelle graduatorie pubblicate lo scorso agosto come ammessi, 25 come riserva. Per 4 dei progetti entrati in graduatoria è comunque già prevista una successiva rimodulazione degli importi.

Va infatti tenuto presente che quelli pubblicati nelle graduatorie di agosto non necessariamente corrispondono agli importi definitivi: prima della sottoscrizione dell’accordo di concessione potranno essere svolte ulteriori verifiche sull’ammissibilità e per alcuni importi è già prevista una successiva rimodulazione. Altro elemento cruciale è dato dal fatto che, come detto, molti interventi presentano l’indicazione “riserva” nella graduatoria.

Con questi caveat, sulla base delle graduatorie pubblicate in agosto, il progetto con l’importo maggiore è una demolizione con ricostruzione per il comune di Trieste. Un intervento di demolizione e ricostruzione con un importo inizialmente previsto di 4,9 milioni di euro nelle graduatorie di agosto.

In queste prime graduatorie, il comune di Trieste figurava anche come l’ente con più risorse previste con 9,3 milioni di euro per 3 progetti, seguito da Palmanova (3 milioni di euro circa) per 1 intervento.

La costruzione di nuove scuole

Un altro aspetto di cui si occupa il Pnrr è la costruzione di nuove scuole sostenibili. Un investimento da 1,19 miliardi per la realizzazione di oltre 200 nuove scuole, di cui 8 previste in Friuli-Venezia Giulia.

Nella regione, in base ai dati relativi all’a.s. 2020/21, sono presenti 1.010 edifici scolastici. Dal punto di vista della sostenibilità, per 659 in quell’anno era stata dichiarata la dotazione di accorgimenti per ridurre i consumi energetici, come la presenza di vetri o serramenti doppi, l’isolamento di coperture e pareti esterne, oppure ancora la zonizzazione dell’impianto termico, che consente un dispendio più accurato per la climatizzazione degli ambienti.

Il 65,25% degli edifici scolastici in Friuli-Venezia Giulia presenta quindi questo tipo di accorgimenti, più della media nazionale (57,5%). Una quota che varia tra i diversi territori: mentre a Pordenone la percentuale di edifici con accorgimenti raggiunge il 68,38%, a Udine si attesta al 63,26%.

Scendendo a livello comunale, tra i comuni della regione con più residenti tra 6 e 18 anni spicca il comune di Trieste, dove il 79,76% delle scuole è dotato di accorgimenti per il risparmio energetico, mentre a Udine sono il 58,02%.

I punti sulla mappa localizzano gli interventi finanziati nell’ambito del bando nuove scuole del Pnrr. La dimensione cresce in funzione dell’importo previsto. Il colore dei comuni varia in base alla quota di edifici scolastici che in quel territorio dispongono di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici (più intenso il colore, maggiore la quota di edifici per cui è dichiarata la presenza di accorgimenti).

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione
(pubblicati: domenica 17 Luglio 2022)

Su questa situazione si innestano gli interventi del Pnrr, con una serie di investimenti per l’edilizia scolastica tra cui quelli per la costruzione di nuove scuole. Sono 8 le aree individuate per il Friuli-Venezia Giulia, per un totale di 13.413,24 mq, e un importo complessivo richiesto di circa 30 milioni di euro, in base alle graduatorie pubblicate nel maggio scorso. Il 75% degli interventi per le nuove scuole della regione riguarderà edifici nelle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.

I maggiori interventi riguardano la scuola primaria Amelio Cuzzi (Monfalcone, provincia di Gorizia) con un importo richiesto di 5,4 milioni di euro. Si tratta di un intervento su edifici di 2.270 mq, attualmente in classe energetica F, per cui è prevista la demolizione con ricostruzione sul posto. Tra gli altri interventi di rilievo si può citare quello relativo alla scuola primaria Edmondo de Amicis nel comune di Staranzano (Gorizia). Si tratta anche questo di un progetto di demolizione con ricostruzione in situ per cui sono stati richiesti 4,7 milioni di euro per interventi su 2.774,6 mq di superficie.

Il contrasto ai divari educativi esistenti

In Friuli-Venezia Giulia il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato all’8,6%. Un dato inferiore alla media nazionale e già in linea con l’obiettivo europeo di scendere sotto il 9% a livello continentale entro il 2030.

Nella regione restano comunque ampi divari educativi sugli apprendimenti in classe. Nei test Invalsi 2020/21, il 28,5% degli studenti del Friuli-Venezia Giulia in III media si è attestato sui livelli di competenza 1 e 2 in italiano, considerati non adeguati, a fronte di una media nazionale del 39% circa.

I valori più elevati si registrano in provincia di Gorizia, dove sono stati il 39,24%. Mentre le altre 3 province si attestano su un terzo del totale (Trieste, 33,7%), oppure con quote inferiori a questa quota.

Si tratta di dati cui dedicare comunque un’attenzione prioritaria: i bassi livelli di competenza sono uno dei segnali più rilevanti della dispersione scolastica. Il Pnrr interviene con un investimento apposito, che ha tra gli obiettivi quello di scendere nel 2026 al 10,2% di abbandoni precoci nel nostro paese. Tale intervento vale 1,5 miliardi, di cui 500 milioni assegnati con una prima tranche attraverso un decreto del ministero dell’istruzione nel giugno di quest’anno.

I dati sono stati elaborati a partire dalla tabella di ripartizione per istituzione scolastica pubblicati dal ministero dell’istruzione il 28 giugno 2022. Il colore dei comuni varia in base all’incidenza dell’abbandono scolastico nel comune, come rilevata nell’ambito del censimento 2011. Più intenso il colore, maggiore la quota di giovani tra 15 e 24 anni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero dell’istruzione e Istat
(pubblicati: martedì 28 Giugno 2022)

Risorse che, in Friuli-Venezia Giulia, sono destinate a 41 istituti, per un totale di circa 5,9 milioni di euro. Si tratta dell’1,18% delle risorse stanziate con questo decreto. Il finanziamento maggiore nella regione arriverà agli istituti con sede nel comune di Trieste, con 8 istituti finanziati.

L’istituto più finanziato è l’istituto superiore Pertini di Monfalcone, nel territorio di Gorizia, cui sono destinati 266.937,5 euro. Seguono l’istituto Da Vinci – Carli -De Sandrinelli di Trieste con 247.895,48 euro e l’istituto Zanussi di Pordenone con 220.351,39 euro.

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Nidi e poli per l’infanzia Friuli-Venezia Giulia

Nuove scuole Friuli-Venezia Giulia

Piano dispersione (I tranche) Friuli-Venezia Giulia

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi al Pnrr sono stati elaborati a partire dalle graduatorie e dalle informazioni pubblicate dal ministero dell’istruzione.

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