Ti trovi in Home  » Politici  » Roberto ZANCHETTA  » [Sindaco P.te di Piave] - Federalismo fiscale e tassa di scopo comunale.

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Roberto ZANCHETTA

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Ponte di Piave (TV) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

[Sindaco P.te di Piave] - Federalismo fiscale e tassa di scopo comunale.

  • (18 settembre 2008) - fonte: official web site Partito Democratico Veneto - inserita il 19 settembre 2008 da 31

    Preciso che non è mia intenzione quella di essere ideologico né – tantomeno – di difendere preconcette posizioni politiche su una questione così attuale e delicata qual è, oggi, il federalismo fiscale.

    Ma, da appassionato cultore di queste tematiche che fin dai tempi degli studi universitari (tesi sull’IRAP - appena introdotta nel 1997 - discussa con il Prof. Bertolissi) prima ancora che da Sindaco ed Amministratore locale, non posso esimermi da qualche riflessione sul tema inserendomi così nel dibattito estivo che accompagna l’inizio della tanto attesa stagione riformista autunnale.

    Sono convinto che nel percorso che ci dovrebbe condurre ad ottenere l’attuazione del federalismo fiscale vadano nettamente distinte due fasi: quella dei principi-guida (su cui - all’evidenza – tutti gli schieramenti in gioco concordano) e quella degli strumenti per attuare tali principi.

    Siamo oggi al momento degli strumenti e questo perché (nel far decollare il federalismo) sono questi che contano. Non si riesce ancora, in realtà, a contenere l’attuazione del federalismo fiscale in una interpretazione coerente perché tutto appare scontornato, fluido, sfuggente, soprattutto a noi Sindaci, senz’altro i più coinvolti sul tema!!!

    Ecco perché ritengo sia necessario più che mai porre fine alla grande confusione intellettuale che accompagna i primi commenti alla bozza Calderoli, oggi che siamo alla vigilia del suo varo ufficiale in Parlamento.

    E’ evidente come non si sia ancora pronti a mettere in fila i numeri (come di recente stigmatizzato anche dal Presidente Galan) e non si sia soprattutto ancora in grado di formulare un quadro organico di quanto possa costare la riforma o di quale sia l’equilibrio finale fra Regioni ricche e Regioni povere.

    Insomma, la vetta da raggiungere è ancora al di là da venire e le contraddizioni da risolvere restano ancora molte.
    Cito – su tutte – la questione della tassa di scopo comunale che (secondo la bozza Calderoli) potrà essere istituita per finanziare opere pubbliche, eventi e qualunque altra iniziativa un Comune intenda avviare. Ebbene: molti non ricordano – nemmeno ai piani alti della finanza governativa… e questo preoccupa non poco!!! – che questa ipotetica imposta di scopo tutta comunale venne già introdotta con la Finanziaria 2007, con esito totalmente infausto perché nessun Sindaco ebbe l’ardire di praticarla, dovendo implicare questo ragionamento: “Caro cittadino, vuoi una strada o un asilo nuovi? Pagateli”.

    Soluzione brutale a tal punto che – in Veneto sicuramente ma forse anche in tutta Italia – nessuno la ritenne conveniente, né funzionalmente né, ovviamente, politicamente.
    Messi di fronte a questa diffusa diffidenza verso la “tassa di scopo”, i soloni del Ministero (sottosegretari, tecnici e ragionieri) ebbero di che indignarsi: “Ma come – dissero – vi diamo gli strumenti e voi non li usate???”

    La realtà nuda e cruda è che chi redige le leggi (oggigiorno in modo più evidente) non può più essere scollegato dall’esperienza di chi, quotidianamente, amministra il territorio, a contatto con le concrete esigenze dei propri cittadini.

    Non so, pertanto, che fine farà la riproposizione della tassa di scopo comunale. Piuttosto – dopo i doverosi colpi di scena mediatici dei giorni scorsi, creati ad effetto per scandire alcuni appuntamenti tradizionalmente cari alla cultura padana -, è ritornato il momento di fare i conti con le difficoltà applicative che il testo della bozza sul federalismo fiscale comporta.

    Ora basta televisioni, basta celebrazioni, basta ampolle sul Po: a partire dal 22 settembre (e proprio da Padova, ove si svolgerà il primo vero e proprio seminario scientifico sul tema, intitolato “Il punto sul federalismo fiscale” promosso oltretutto sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica) sarà necessario che tutti – Amministratori locali, politici nazionali, studiosi e contribuenti – riprendano a coltivare l’umiltà dell’approfondimento delle tematiche unitamente al coinvolgimento vero, e non fittizio, di tutte le autonomie locali, tenendo presente che si sta ancora discutendo di un disegno di legge delega e che quindi per i dettagli che accompagneranno la predisposizione dei decreti delegati ci sono ampi margini di manovra.

    Un editoriale del Sole 24 Ore ha efficacemente commentato nei giorni scorsi: “Il federalismo non sarà un pranzo di gala!”.

    E’ proprio così: perché i politici possono anche deludere, le simpatie umane impallidire, ma il richiamo del portafoglio resta il più efficace campanello d’allarme per l’elettore-contribuente.

    Come me, ne sono convinti molti colleghi.

    Fonte: official web site Partito Democratico Veneto | vai alla pagina
    Argomenti: tasse, federalismo fiscale, territorio, veneto, federalismo, amministrazioni locali, sindaci, leggi, cespiti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato