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Dichiarazione di Renato Giuseppe SCHIFANI

Alla data della dichiarazione: Pres. Senato   (Lista di elezione: PdL)  - Senatore (Gruppo: FI) 


 

Federalismo: Svolta epocale, ma senza divari Nord-Sud.

  • (21 settembre 2008) - fonte: Apcom - inserita il 21 settembre 2008 da 31

    Dovrà garantire sviluppo di ogni Regione e unita' d'Italia

    Il federalismo "rappresenta per il nostro Paese una svolta epocale" ma "occorre essere pienamente consapevoli che soltanto quando sara' stato eliminato il grande divario tra Nord e Sud potremo completare il percorso virtuoso di un federalismo che, pur di valorizzare le specificita' e le risorse di ogni singolo territorio, riesca a garantire l'unita' del Paese, poiche' in grado di assicurare ad ogni Regione pari condizioni territoriali di sviluppo in termini di servizi". Il presidente del Senato Renato Schifani, nel suo intervento al seminario organizzato da Forza Italia a Cortina, conferma la necessita' della riforma federalista, indicandone pero' perimetro e cornice necessari. "La Costituzione federale - afferma Schifani - permette di creare una nuova triade politica basata su autonomia, solidarietà e responsabilità" prefigurando "un nuovo disegno di assetto istituzionale del Paese, nell'ambito del quale le Regioni possano vedere, non soltanto salvaguardato, ma anche valorizzato il loro ruolo di governo e di responsabilita'", perche' "l'organizzazione federalista segna la complessiva trasformazione del sistema politico e istituzionale sulla base del principio di responsabilita'". E "questa sara' la grande vera sfida che si dovra' accompagnare al percorso del federalismo". "In Italia la inarrestabile spinta federalista ha le sue radici in fenomeni che hanno a che vedere con l'organizzazione pubblica e le sue inefficienze. Lo Stato italiano si e' basato, per un quarantennio, sulla triade partiti di massa ideologici, welfare state e centralismo politico e amministrativo. Il costo era il sacrificio della responsabilita' politica, perche' i cittadini davano una delega in bianco ai partiti nel definire gli indirizzi politici del Paese. A poco a poco questo modello non ha piu' funzionato per cause molteplici: la societa' e' diventata complessa, frammentata, molecolare e percio' inadatta alla semplicistica rappresentazione offerta dai tradizionali partiti di massa. Cosi', alla fine, di quel modello e' rimasta soprattutto l'assenza di responsabilita', che ha prodotto la crescita della spesa pubblica, l'incremento esponenziale del debito pubblico e l'uso inefficiente delle risorse". Di qui "il 'malessere del Nord', che ha affondato le sue radici nella degenerazione patologica della vecchia democrazia compromissoria e centralistica e la richiesta di autonomia, ma anche la ricerca politica dei modi con cui evitare che le spinte centrifughe potessero minare l'unita' del Paese per ricreare su basi nuove le ragioni dello stare insieme", ha detto il presidente del Senato.

    Fonte: Apcom | vai alla pagina
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