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Dichiarazione di Marco BELTRANDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Battaglia radicale sulla Rai, interviene il presidente Schifani.

  • (02 ottobre 2008) - fonte: Il Foglio - inserita il 02 ottobre 2008 da 31

    Alcuni dicono che alla fine il braccio di ferro sulla presidenza della Vigilanza Rai si risolverà con la sua elezione "anche se da radicali non facciamo questione di nomi". Altri invece fanno i nomi di Giovanna Melandri, ministro, ombra del Pd, o di Giampiero D’Alia, dell’Udc. Ma per Marco Beltrandi, deputato radicale eletto nelle liste del Partito democratico, la questione, invece, sarà risolta "purtroppo ancora una volta da noi, e saranno scelte dolorose, come è già successo ìn passato", racconta al Foglio. Da domenica Marco Pannella ha intrapreso uno sciopero della fame "contro una situazione che impedisce da mesi l’elezione del presidente della Commissione di vigilanza Rai e ormai da oltre un anno e mezzo l’elezione di un giudice della Corte costituzionale" e l’iniziativa "sarà intensificata", annuncia il deputato radicale che la scorsa estate è stato protagonista dell’occupazione dell’aula della Vigilanza per chiedere l’elezione immediata del presidente attraverso la convocazione a oltranza della commissione. I presidenti di Camera e Senato avevano risposto garantendo che con la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, avrebbero ascoltato l’appello radicale. Nei giorni scorsi, Gianfranco Fini ha detto che proseguire con le convocazioni a oltranza non avrebbe portato da nessuna parte, anzi, le 19 fumate nere "mortificano le istituzioni parlamentari". i radicali non sono d’accordo, perché Fini non avrebbe capito il significato di "oltranza", "è una cosa diversa spiega Beltrandi - si va avanti a votare fino all’elezione del presidente e non si chiude la pratica in cinque minuti di votazione e poi tutti a casa". La situazione, poi, sembra complicarsi sempre di più: "I problemi sono così tanti che senza un incentivo istituzionale o un intervento dei presidente della Repubblica è difficile che si sblocchi qualcosa".

    II Pd, nella riunione di ieri, ha confermato la candidatura di Leoluca Orlando, ma il problema non è lui: "Questi sono pretesti, la verità è che il Popolo della libertà ha dall’inizio legato l’accordo a tutto il pacchetto Rai: cda, presidenza, Vigilanza. Questa scelta ha portato all’attuale situazione e ora l’accordo non si riesce a chiudere, perché non esiste più nessun accordo, anzi, si va man mano ingarbugliando anche dentro gli stessi schieramenti". L’ipotesi che il Pd abbia tutto da guadagnarci in questo periodo di vulnus perché oggi avrebbe in mano direzione delle reti Rai e il consiglio di amministrazione, per Beltrandi non è verosimile: "Il cda è formato da 4+4 con un doppio voto di Petruccioli e definirlo di centrosinistra sarebbe come offenderlo".

    Sulla direzione dei tg Rai, poi, "se si esclude il Tg3, gli altri sono tutto fuorché di centrosinistra e credo poi nell’autonomia politica dei direttori". Così descritta la situazione, sembra di essere di fronte a un cubo di Rubik, per cui la soddisfazione di avere un lato con le caselle tutte dello stesso colore porta all’immediato sconforto nel constatare che ne mancano ancora cinque e si deve ricominciare da capo. Senza il nome del presidente della commissione di Vigilanza, sarà impossibile procedere al rinnovo dei vertici della Rai. Il cda ha concluso il suo mandato da alcuni mesi. Il presidente, Claudio Petruccioli, potrebbe essere riconfermato, ma anche su questo le posizioni restano distanti. Il Pdl chiede di riformare i poteri del consiglio di amministrazione e del direttore generale della Rai. L’opposizione non è contraria, ma l’elezione di un presidente della Commissione di vigilanza, che non sia Orlando, potrebbe rendere più difficile il confronto sulla governance del servizio pubblico radiotelevisivo. Alcuni indicano in Beltrandi la soluzione di tutti i problemi, un nome che non si spende troppo perché potrebbe essere quello giusto, ma "è una questione che, se mai dovesse capitare, valuterò con il partito. Da parte mia, anche con convinzione, credo nella candidatura di Orlando come la migliore sulla piazza". Intanto i radicali continuano nella loro battaglia e presto l’iniziativa nonviolenta di Pannella, se non si sbloccherà l’impasse, "dovrà essere intensificata". Ieri è intervenuto nuovamente il presidente del Senato, Renato Schifani, promettendo le "opportune pressioni" nei confronti dei gruppi di maggioranza e di opposizione "perché si possa addivenire a una soluzione concordata sulla presidenza della Vigilanza".

    Fonte: Il Foglio | vai alla pagina
    Argomenti: corte costituzionale, pdl, pd, Rai, radicali al Parlamento, commissione di vigilanza, presidente del Senato | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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