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Dichiarazione di Pier Paolo BARETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 

 

“I cattolici siano protagonisti nel nuovo partito” - INTERVISTA

  • (08 ottobre 2008) - fonte: Redazione official web site Pd Veneto - inserita il 09 ottobre 2008 da 31

    On. Baretta, lei è entrato da cattolico nel PD. Come si trova? È vero che non tira buona aria per chi fa riferimento ai valori del cattolicesimo democratico?
    Mi pare che non tiri buona aria in generale. Siamo dentro una bufera economica e sociale forse più grave ancora del '29. Questa è la priorità. Ci vuole senso delle proporzioni.
    Ciò detto, non ho scelto il PD per caso. Lunghi anni di militanza sindacale, hanno dato al mio cattolicesimo una impronta molto legata alla dottrina sociale della Chiesa. Non ho mai confuso la mia fede con la politica, ma tra una impostazione individualista, del “fai da te” ed una solidaristica scelgo la seconda. In questo senso mi trovo, nel Pd, molto meglio che altrove.
    Il PD ha preso una deriva a sinistra? Lei si sente a disagio?
    Il presupposto della campagna elettorale è stato proprio il contrario. Il famoso slogan "andiamo da soli" era la presa di coscienza che era finito un ciclo di alleanze a sinistra, a favore di una identità autonoma e riformista del PD. Questa scelta ha aumentato, non ridotto, lo spazio dei cattolici nel PD, soprattutto dei cattolici democratici.
    Quali ruolo devono avere i cattolici nel PD?
    Il ruolo dei cattolici nel PD è cruciale. Ieri alla Camera, commemorato Leopoldo Elia, Veltroni ha riconosciuto questo compito. Il destino del riformismo è molto intrecciato allo sviluppo del cattolicesimo democratico. Penso, in particolare, alla affermazione del primato della persona contro un esasperato economicismo che anche a sinistra talvolta si diffonde con il volto della tecnocrazia burocratica.
    È vero che c’è un malessere dei cattolici nel PD? Se sì, a cosa è dovuto?
    Nel PD c'è un disagio che non è solo dei cattolici. Perché gli ex Ds sono a loro agio? Non mi pare. Vedo un malessere anche in loro e cerco di capire. Le cause non vanno banalizzate, sono serie. La crisi delle ideologie e della forma partito ha dato uno scossone alla egemonia delle componenti storiche. Oggi assistiamo più' alla ricerca del nuovo, penso alle nuove generazioni.
    Chi si attacca sul passato è perdente. La memoria è diversa dalla nostalgia. Questo è lo spirito che deve prevalere. Proprio la crisi dell'egemonia apre spazi inediti. Ma non bisogna piangersi addosso o tessere oscure trame. Bisogna essere protagonisti del nuovo partito. In tal senso i cattolici possono essere la pietra angolare e non quella scartata dai costruttori. Ma dipende molto da noi e non solo da quanto ci verrà concesso.
    Qual è il suo impegno come cattolico nel PD?
    Il mio impegno è esplicito. Un partito nuovo deve nascere nuovo. Le correnti non aiutano, se poi sono le vecchie componenti fanno danni. Mentre le aree culturali e ideali sono un contributo positivo. In tal senso lo sforzo è quello di essere “lievito nella pasta”, ma anche, sia chiaro, fiaccola sul moggio.
    Aggiungo che non vedo alternative politiche credibili. Una cosa è l'apertura al centro sociale e politico, che considero la vera strada per il PD, un'altra è la illusione d'ottica che esista un luogo politico che riunisca i cattolici in quanto tali. La politica è laica e così deve essere…
    Rimbocchiamoci le maniche, allora, e tuffiamoci con entusiasmo in questa avventura. C'è una differenza sostanziale tra le difficoltà della transizione congiunturale che stiamo vivendo e la strategia, la prospettiva storica verso la quale far evolvere la politica e la società italiana.
    Questo è il nostro dovere.

    Fonte: Redazione official web site Pd Veneto | vai alla pagina
    Argomenti: pd, cattolici chiesa partiti, correnti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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