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Dichiarazione di Andrea RONCHI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto)  -  Ministro  Politiche comunitarie (Partito: PdL) 


 

Sintonia con la Germania e sostegno dai riformisti del Pd - INTERVISTA

  • (20 ottobre 2008) - fonte: Corriere della Sera - Pa.Fo. - inserita il 20 ottobre 2008 da 31

    Il responsabile delle politiche europee: «Sì alla tutela dell'ambiente ma con un percorso diverso»

    ROMA — «Il rispetto per l'ambiente è per noi una priorità e una necessità inderogabile. Vogliamo rispettare l'accordo di Kyoto. Chiediamo solo di poterlo fare con un percorso diverso, che tenga conto della grave crisi finanziaria ed economica che sta travolgendo il mondo»: Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, risponde così agli attacchi di Walter Veltroni, che ha criticato la linea del governo nello scontro Roma-Bruxelles. E aggiunge: «Veltroni ha perso l'occasione per stare zitto. Non è vero che ce ne infischiamo dell'ambiente. Vogliamo difendere l'ambiente, tutelando anche le imprese, e quindi i lavoratori, le famiglie, i cittadini ».
    Il centrosinistra però è critico...
    «E sbaglia. Qui non è una questione di colore politico. Alcune anime riformiste del Pd, per esempio, hanno riconosciuto l'esigenza di aprire un confronto».
    A chi si riferisce?
    «Vorrei ringraziare per esempio Fassino, Bersani, la Merloni».
    Però il centrosinistra dice che l'Italia è isolata, in retrovia in Europa...
    «Non è vero, non lo è affatto».
    Berlusconi sostiene che con l'Italia ci sono schierati nove Paesi...
    «Non solo. L'ultima proposta di Berlusconi di rivedere la questione è stata approvata all'unanimità. Il problema è sentito in tutti i Paesi europei. E già il 9 ottobre l'associazione inglese Open Europe aveva sollevato la questione».
    Fra i nove Paesi c'è la Germania?
    «Non posso rispondere per il premier, posso dire però che con la Germania c'è una certa identità di vedute, come confermato dalla posizione condivisa fra la nostra Confindustria e quella tedesca».
    Alcuni Paesi, come Francia, Olanda e Belgio, non sembrano schierati con l'Italia...
    «Nessuno è contro».
    Gli ambientalisti accusano le imprese di aver fatto poco per ridurre le emissioni...
    «Si poteva fare di più per innovazione e ricerca. Ora però non è il momento di autoflagellarsi. Bisogna affrontare i problemi».
    Quali sono le colpe della politica?
    «Ci sono le responsabilità di chi, in nome di un malinteso ambientalismo, ha rallentato l'innovazione».
    Esempi?
    «Adesso paghiamo il no scellerato al nucleare».
    E in tempi più recenti?
    «Il problema è sempre lo stesso. Ci sono forze politiche, come la sinistra radicale o i Verdi, che in maniera ideologica continuano a frenare l'innovazione».
    Chicco Testa, manager ed ex ambientalista vicino a Veltroni, afferma che il problema è a monte: gli obiettivi di Kyoto sono irraggiungibili per l'Italia...
    «A maggior ragione serve un accordo più equo e ragionevole, senza vincitori né vinti, fra tutti i Paesi».

    Fonte: Corriere della Sera - Pa.Fo. | vai alla pagina
    Argomenti: europa, ambiente, pd, ambientalisti, Kyoto, ministro Politiche europee | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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