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Dichiarazione di Enrico LETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Il governo fa la cosa giusta Ma attenti alla fase due

  • (10 ottobre 2008) - fonte: Il Riformista - Enrico Letta - inserita il 10 ottobre 2008 da 31

    Per superare il "primo tempo" dell’emergenza finanziaria globale, il piano di azioni esposto alla Camera dal ministro Tremonti appare sostanzialmente convincente. I dettagli non sono ancora pubblici, ma gli obiettivi di fondo sembrano condivisibili. Così come condivisibile è il metodo centrato sull’ancoraggio alle decisioni comunitarie Il punto è che c’è bisogno di autorevolezza. E il legame con Bankitalia è garanzia di equilibrio e terzietà. L’altro pilastro dell’intera operazione deve essere la centralità del Parlamento invocata in aula, da Bersani Non per vuoto e mero formalismo retorico. Ma perché essa assicura che non avvengano leggerezze o che non si cada nella tentazione di utilizzare l’emergenza per avallare operazioni poco trasparenti. Come insegna la vicenda dell’emendamento inserito nel decreto Alitalia, su cui il ministro Tremonti ha fatto saggiamente marcia indietro. La stessa trasparenza e la massima attenzione devono essere poste anche sul potere di rimozione di manager delle banche E vero che le istituzioni comunitarie spingono in tale direzione, ma di questo potere non si faccia un uso strumentale e arbitrario.

    Un patto intelligente. Condivisibile è poi l’impostazione a difesa del Patto di Stabilità modulata da un possibile piano europeo per le infrastrutture. In questo caso si tratta di un allentamento intelligente del vincolo del 3% perché funzionale a far ripartire l’economia reale. All’Europa servono infrastrutture di collegamento. Siamo indietro sui corridoi e sulla logistica e anche i guardiani di un’interpretazione ortodossa del Patto sono d’accordo sul fatto che su un capitolo di spesa così strategico per la crescita si possono fare deroghe.

    L’economia reale. Fin qui il "primo tempo". I problemi più gravi possono venire da una cattiva gestione del "secondo tempo" dell’emergenza. Per evitarli è indispensabile una tempestiva ed efficace azione di difesa. Sia per tranquillizzare i cittadini e scongiurare il panico tra operatori e risparmiatori. Sia, soprattutto, per limitare i danni sull’economia reale Che i danni ci siano è scontato. E’ come se, dopo il cataclisma, fosse partita una enorme onda anomala. E in movimento e si dirige verso le coste Non sappiamo quando e come si. abbatterà sulla terraferma. Cioè sull’economia reale. Ma sappiamo che arriverà. E’ quindi decisivo un piano di interventi mirati a sostenere i consumi - penso alle detassazioni salariali mirate e all’accordo sulla riforma contrattuale in corso di negoziazione - e ad aiutare il sistema della piccola e media impresa che già oggi comincia a subire gli effetti della crisi finanziaria e bancaria. Su temi del genere, così come sul piano di difesa presentato da Tremonti, deve esserci grande senso di responsabilità. Senza scomodare l’abusata e oramai stucchevole retorica del dialogo, qui occorre che la "responsabilità nazionale dei fatti" occupi la scena E che ognuno si dimostri all’altezza. Tremonti ha cominciato. Berlusconi è ancora fermo al "me ne frego"sconsideratamente rivolto a Veltroni.

    Fonte: Il Riformista - Enrico Letta | vai alla pagina
    Argomenti: economia, europa, trasparenza, PMI, crisi finanziaria | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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